La fiscalità abitativa e l’incentivo all’affitto
Ecco le nuove regole
domenica 13 aprile 2014
7.59
E' arrivata la revisione complessiva della tassazione sugli immobili per rimettere ordine e certezza in un settore determinante sia per coloro che vivono in affitto o cercano un alloggio in locazione sia per i proprietari dell'abitazione in cui vivono. E a Molfetta la "questione casa" è da sempre attuale.
Premesso che una riorganizzazione sarà possibile solo a conclusione della riforma del catasto, indispensabile per riportare equità nella valutazione dei valori immobiliari, i sindacati degli inquilini ritengono che da ora sia possibile modificare l'attuale sistema di imposizione fiscale sugli immobili e sui redditi da locazione puntando a quattro obiettivi:
1) salvaguardare il livello di reddito delle famiglie più deboli;
2) incentivare una progressiva riduzione dell'attuale livello degli affitti;
3) spostare il peso della tassazione sugli alti redditi e sui grandi patrimoni;
4) recuperare risorse da destinare al finanziamento delle politiche abitative a partire dal fondo di sostegno alla locazione, indispensabile per affrontare la gravissima emergenza di cui gli sfratti per morosità sono il segnale più allarmante.
Di seguito alcuni esempi:
Revisione integrale del sistema di detrazioni fiscali al conduttore
Nell'ambito dell'avvio della delega fiscale sarà necessario rivedere ed unificare estendendole a tutti i conduttori, le detrazioni fiscali previste attualmente dal DPR 916/87 equiparandole alla detrazione già prevista per gli interessi sui mutui per l'acquisto della prima casa e cioè, il 19% sino ad un tetto di Euro tremila. Tale misura, oltre a superare una ingiustificata diversità di trattamento, contribuirebbe a contrastare l'evasione attraverso un evidente conflitto di interessi.
Tutela delle famiglie con incapienza fiscale. Con l'introduzione di un nuovo sistema di detrazioni va salvaguardato il principio che qualora la detrazione spettante sia di ammontare superiore all'imposta lorda diminuita delle detrazioni è riconosciuto un ammontare pari alla quota detraibile che non ha trovato capienza nell'imposta.
IMU–aliquota agevolata per i contratti a canone concordato. Nell'ambito della imminente e prospettata rimodulazione dell'imposizione IMU è necessario che la legislazione statale di riferimento sull'imposta riproponga per i comuni il ricorso a quanto previsto dal comma 4 art. 2 legge 431/98 con l'adozione di delibere che prevedano aliquote IMU più favorevoli per questa tipologia di contratti.
IMU alloggi sfitti. Va prevista nella normativa statale di riferimento una aliquota maggiorata nel caso di soggetti proprietari di oltre 2 alloggi non abitati, inutilizzati e che non risultino locati da oltre tre anni con regolare contratto registrato. Va inoltre eliminato, per gli alloggi non utilizzati, l'attuale assorbimento della tassazione Irpef all'interno dell'IMU.
IMU Edilizia Residenziale Pubblica. Va stabilita l'esenzione di immobili di ERP locati da ATER o IACP comunque denominati con sostanziale equiparazione alla prima casa.
IMU prima casa di abitazione. Nella imminente riformulazione dell'imposta, in linea con i principi sopra indicati, si ritiene necessario un sensibile accrescimento della quota esente per i proprietari dell'unico immobile adibito ad abitazione principale, estendendo il beneficio al caso di immobile concesso ai figli ed ai genitori, procedendo nel contempo ad una articolata rimodulazione del peso impositivo sugli altri contribuenti possessori di più immobili.
Service tax. Nell'ambito dell'attuazione a regime della Tares anche in rapporto ad un possibile coordinamento con la riformulazione dell'IMU, è necessario, quale che sia la soluzione adottata, mantenere distinte e non integrate le componenti patrimoniali e di servizio dei tributi per evitare che sui conduttori e sugli usufruttuari, spesso anziani costretti a cedere la nuda proprietà, ricada il peso di una imposizione di fatto sottratta alla diretta incidenza dei servizi.
Premesso che una riorganizzazione sarà possibile solo a conclusione della riforma del catasto, indispensabile per riportare equità nella valutazione dei valori immobiliari, i sindacati degli inquilini ritengono che da ora sia possibile modificare l'attuale sistema di imposizione fiscale sugli immobili e sui redditi da locazione puntando a quattro obiettivi:
1) salvaguardare il livello di reddito delle famiglie più deboli;
2) incentivare una progressiva riduzione dell'attuale livello degli affitti;
3) spostare il peso della tassazione sugli alti redditi e sui grandi patrimoni;
4) recuperare risorse da destinare al finanziamento delle politiche abitative a partire dal fondo di sostegno alla locazione, indispensabile per affrontare la gravissima emergenza di cui gli sfratti per morosità sono il segnale più allarmante.
Di seguito alcuni esempi:
Revisione integrale del sistema di detrazioni fiscali al conduttore
Nell'ambito dell'avvio della delega fiscale sarà necessario rivedere ed unificare estendendole a tutti i conduttori, le detrazioni fiscali previste attualmente dal DPR 916/87 equiparandole alla detrazione già prevista per gli interessi sui mutui per l'acquisto della prima casa e cioè, il 19% sino ad un tetto di Euro tremila. Tale misura, oltre a superare una ingiustificata diversità di trattamento, contribuirebbe a contrastare l'evasione attraverso un evidente conflitto di interessi.
Tutela delle famiglie con incapienza fiscale. Con l'introduzione di un nuovo sistema di detrazioni va salvaguardato il principio che qualora la detrazione spettante sia di ammontare superiore all'imposta lorda diminuita delle detrazioni è riconosciuto un ammontare pari alla quota detraibile che non ha trovato capienza nell'imposta.
IMU–aliquota agevolata per i contratti a canone concordato. Nell'ambito della imminente e prospettata rimodulazione dell'imposizione IMU è necessario che la legislazione statale di riferimento sull'imposta riproponga per i comuni il ricorso a quanto previsto dal comma 4 art. 2 legge 431/98 con l'adozione di delibere che prevedano aliquote IMU più favorevoli per questa tipologia di contratti.
IMU alloggi sfitti. Va prevista nella normativa statale di riferimento una aliquota maggiorata nel caso di soggetti proprietari di oltre 2 alloggi non abitati, inutilizzati e che non risultino locati da oltre tre anni con regolare contratto registrato. Va inoltre eliminato, per gli alloggi non utilizzati, l'attuale assorbimento della tassazione Irpef all'interno dell'IMU.
IMU Edilizia Residenziale Pubblica. Va stabilita l'esenzione di immobili di ERP locati da ATER o IACP comunque denominati con sostanziale equiparazione alla prima casa.
IMU prima casa di abitazione. Nella imminente riformulazione dell'imposta, in linea con i principi sopra indicati, si ritiene necessario un sensibile accrescimento della quota esente per i proprietari dell'unico immobile adibito ad abitazione principale, estendendo il beneficio al caso di immobile concesso ai figli ed ai genitori, procedendo nel contempo ad una articolata rimodulazione del peso impositivo sugli altri contribuenti possessori di più immobili.
Service tax. Nell'ambito dell'attuazione a regime della Tares anche in rapporto ad un possibile coordinamento con la riformulazione dell'IMU, è necessario, quale che sia la soluzione adottata, mantenere distinte e non integrate le componenti patrimoniali e di servizio dei tributi per evitare che sui conduttori e sugli usufruttuari, spesso anziani costretti a cedere la nuda proprietà, ricada il peso di una imposizione di fatto sottratta alla diretta incidenza dei servizi.