La distanza non sarà un ostacolo per i dializzati
Il settore sanità della Regione chiarisce la legge 9/91
venerdì 14 ottobre 2016
Scongiurato il rischio per i dializzati di non ricevere il rimborso spese per il trasporto in ospedale per una distanza inferiore ai 2 km.
E' stato lo stesso Mario Conca, il consigliere regionale del Movimento 5 stelle e componente della III Commissione Sanità ad annunciarlo tramite social, che dichiara: "da oggi la distanza non sarà più un problema per il trasporto dei dializzati, l'insistenza ha prodotto l'effetto desiderato".
La problematica era incentrata sull'interpretazione della Legge Regionale 9/91 che regolamenta il rimborso spese ai neuropatici in trattamento emodialitico, nella circolare del settore preposto viene chiarito che i rimborsi non possono essere correlati alla distanza.
Soddisfatti per l'esito della diatriba anche gli operatori del servizio trasporto, come Beppe Marsano, autista dell'Associazione onlus "Tandem" di Bisceglie, ma che opera anche sul territorio molfettese, ci dice: «come è noto è un problema che esisteva da tempo, infatti ritenevo la norma e la sua interpretazione assurda, sono veramente molto contento che tale questione abbia avuto esito positivo, soprattutto per i pazienti, che subiscono un trattamento così invasivo e hanno bisogno di questo servizio sanitario per vivere».
E' stato lo stesso Mario Conca, il consigliere regionale del Movimento 5 stelle e componente della III Commissione Sanità ad annunciarlo tramite social, che dichiara: "da oggi la distanza non sarà più un problema per il trasporto dei dializzati, l'insistenza ha prodotto l'effetto desiderato".
La problematica era incentrata sull'interpretazione della Legge Regionale 9/91 che regolamenta il rimborso spese ai neuropatici in trattamento emodialitico, nella circolare del settore preposto viene chiarito che i rimborsi non possono essere correlati alla distanza.
Soddisfatti per l'esito della diatriba anche gli operatori del servizio trasporto, come Beppe Marsano, autista dell'Associazione onlus "Tandem" di Bisceglie, ma che opera anche sul territorio molfettese, ci dice: «come è noto è un problema che esisteva da tempo, infatti ritenevo la norma e la sua interpretazione assurda, sono veramente molto contento che tale questione abbia avuto esito positivo, soprattutto per i pazienti, che subiscono un trattamento così invasivo e hanno bisogno di questo servizio sanitario per vivere».