La crisi economica sta divorando il territorio
Impressionante calo del numero delle imprese, la denuncia di Codicom Puglia
martedì 11 marzo 2014
10.22
MOLFETTA - I dati provenienti dall'intera Regione Puglia sono drammatici e sono lo specchio di una situazione che porta dietro di sé un allarme fortissimo e preoccupante. La crisi economica sta continuando a divorare forza lavoro e mettendo a serio rischio il sistema imprese. I dati relativi alla sesta provincia pugliese di Barletta Andria Trani sono lo specchio peggiore della situazione. I rapporti recentissimi emersi dalle relazioni della CGIL, sul fronte occupazionale, e dell'Unimpresa Bat, sul fronte delle imprese, parlano chiaro e sono inconfutabili.
In pochi anni il numero delle imprese attive su quel territorio è calato di molte migliaia e l'attenta, lunga ed articolata relazione che proprio il presidente di Unimpresa Bat, l'andriese Savino Montaruli, ha tenuto nel corso del recente convegno a Bari sul tema "Impresa e Tradizione, la crisi sta distruggendo l'una e l'altra", ha fornito moltissimi elementi di riflessione e l'interessante dibattito scaturito è stato tutto incentrato proprio su questi elementi. Il recente congresso della CGIL Bat, tenutosi a Barletta nei giorni scorsi, è stato un altro interessantissimo momento di riflessione e i dati emersi dalle relazioni sono anch'essi tanto chiari quanto preoccupanti con la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro e un tasso di disoccupazione, soprattutto quella giovanile, ormai vicino al 50% con punte estreme in alcune città come quelle di Andria che, proprio per questa negatività, causata anche da una serie di situazioni concomitanti che hanno radici e responsabilità ben precise, è riuscita anche ad ottenere il riconoscimento di Zona Franca Urbana, come è emerso chiaramente dalla relazione di Unimpresa Bat.
Una situazione in continuo peggioramento che aumenta sempre più il profondo gap con altri Paesi europei che, al contrario, registrano una ripresa economica ed occupazionale generata anche dall'efficienza dei servizi e dalla valorizzazione dei sistemi turistici che riescono ad utilizzare egregiamente e positivamente gli investimenti infrastrutturali fatti in passato proprio nel settore turismo, altro elemento che caratterizza negativamente, invece, proprio il territorio della provincia Bat che ancora non riesce a sfruttare le sue tante risorse rese spesso infruttuose a causa di politiche di frammentazione e di penalizzanti ed anacronistiche contese. Per quanto riguarda le imprese la condizione è addirittura peggiore in quanto proprio nella sesta provincia il numero di quelle attive è calato in soli pochissimi anni di oltre cinquemila con la conseguenza che anche importanti opportunità sono state rese vane e perdute forse per sempre.
Di fronte a queste situazioni appaiono incomprensibili ulteriori attese e mancanza di interventi che siano seriamente e realmente produttivi e soprattutto che abbiano momenti di verifica affinché non si continui ad utilizzare denaro pubblico ed investimenti privati in direzioni che già hanno ampiamente dimostrato essere dispersive ed improduttive.
© Riproduzione riservata
In pochi anni il numero delle imprese attive su quel territorio è calato di molte migliaia e l'attenta, lunga ed articolata relazione che proprio il presidente di Unimpresa Bat, l'andriese Savino Montaruli, ha tenuto nel corso del recente convegno a Bari sul tema "Impresa e Tradizione, la crisi sta distruggendo l'una e l'altra", ha fornito moltissimi elementi di riflessione e l'interessante dibattito scaturito è stato tutto incentrato proprio su questi elementi. Il recente congresso della CGIL Bat, tenutosi a Barletta nei giorni scorsi, è stato un altro interessantissimo momento di riflessione e i dati emersi dalle relazioni sono anch'essi tanto chiari quanto preoccupanti con la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro e un tasso di disoccupazione, soprattutto quella giovanile, ormai vicino al 50% con punte estreme in alcune città come quelle di Andria che, proprio per questa negatività, causata anche da una serie di situazioni concomitanti che hanno radici e responsabilità ben precise, è riuscita anche ad ottenere il riconoscimento di Zona Franca Urbana, come è emerso chiaramente dalla relazione di Unimpresa Bat.
Una situazione in continuo peggioramento che aumenta sempre più il profondo gap con altri Paesi europei che, al contrario, registrano una ripresa economica ed occupazionale generata anche dall'efficienza dei servizi e dalla valorizzazione dei sistemi turistici che riescono ad utilizzare egregiamente e positivamente gli investimenti infrastrutturali fatti in passato proprio nel settore turismo, altro elemento che caratterizza negativamente, invece, proprio il territorio della provincia Bat che ancora non riesce a sfruttare le sue tante risorse rese spesso infruttuose a causa di politiche di frammentazione e di penalizzanti ed anacronistiche contese. Per quanto riguarda le imprese la condizione è addirittura peggiore in quanto proprio nella sesta provincia il numero di quelle attive è calato in soli pochissimi anni di oltre cinquemila con la conseguenza che anche importanti opportunità sono state rese vane e perdute forse per sempre.
Di fronte a queste situazioni appaiono incomprensibili ulteriori attese e mancanza di interventi che siano seriamente e realmente produttivi e soprattutto che abbiano momenti di verifica affinché non si continui ad utilizzare denaro pubblico ed investimenti privati in direzioni che già hanno ampiamente dimostrato essere dispersive ed improduttive.
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