La confraternita di Sant'Antonio di Padova a Molfetta, parla il priore de Bari
Non solo Quaresima e Settimana Santa, ma costante supporto a chi ne ha bisogno
mercoledì 29 marzo 2023
1.59
In piena Quaresima, nella settimana precedente alla Settimana Santa, le confraternite cittadine si preparano a vivere uno dei momenti più sentiti dell'anno, per Molfetta e non solo.
Abbiamo incontrato il priore della confraternita di Sant'Antonio di Padova, Giuseppe de Bari, che ci ha raccontato le caratteristiche e le iniziative dell'associazione.
In che modo siete protagonisti durante il periodo quaresimale e, in particolare, durante la Settimana Santa?
«La nostra principale attività durante la Settimana Santa è la Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo, giunta quest'anno alla 31esima edizione. Un evento che si svolge il Martedì Santo ed è molto sentito a livello cittadino, ormai parte integrante dei riti della Settimana Santa molfettese. La Rappresentazione ripercorre i momenti salienti della Passione di Cristo come ci vengono raccontati dal Vangelo. Ne fa da cornice il nostro centro storico. Si apre con l'arrivo degli apostoli dal mare e, a seguire, l'ultima cena, il processo a Gesù, la Via Crucis e le testimonianze sul Golgota in Piazza Municipio. Si conclude con la processione del Crocifisso che ha inizio da Piazza Municipio, percorre Corso Dante per poi proseguire in via Piazza, sino al rientro nella Chiesa di Sant'Andrea. Ogni anno, il Lunedì Santo, organizziamo anche un concerto di marce funebri, tenuto dal complesso bandistico "Santa Cecilia", in preparazione alla Sacra Rappresentazione. Il sabato Santo siamo invitati dall'Arciconfraternita della Morte a portare in processione il simulacro di San Giovanni Apostolo».
Quali attività svolgete durante il resto dell'anno?
«Il nostro sodalizio si pone due obiettivi fondamentali: onorare il culto del Santo di Padova e, proprio come Antonio ci ha insegnato, tendere la mano a chi è nel bisogno, attraverso numerose attività nel corso dell'anno. Una curiosità: in chiesa è presente una cassetta per la raccolta delle offerte, chiamata "cassa del pane di Sant'Antonio", che ricorda un miracolo del Santo ed alla quale attingiamo per dare un aiuto a chi è in difficoltà. Già da diversi anni, nel mese di febbraio, portiamo in scena una commedia d'autore in vernacolo molfettese in cui gli attori protagonisti sono confratelli e consorelle. Si tratta di una iniziativa benefica e dal duplice scopo: raccogliere fondi per aiuti materiali e, non da meno, aiutare a sorridere. Febbraio è per noi anche e soprattutto la festa della Sacra Lingua di Sant'Antonio, in ricordo della traslazione delle reliquie del Santo all'attuale Basilica in Padova. Durante la celebrazione viene impartita la benedizione con una reliquia del Santo e condividiamo il pane votivo. Subito dopo Pasqua, ci dedichiamo ad organizzare la Tredicina in onore di Sant'Antonio, tredici giorni di riflessione e preghiera che, dal 31 maggio, ci guidano verso la festa solenne del 13 giugno».
Quali sono gli elementi che vi contraddistinguono?
«Una peculiarità del nostro sodalizio è l'affidamento al Santo dei bambini, infatti proprio durante la Tredicina dedichiamo una giornata intera a questo evento. Alla fine di ogni ricorrenza in onore del Santo c'è la condivisione del pane votivo, simbolo che ricorda il miracolo di Tommasino, tornato in vita grazie all'intercessione di Sant'Antonio. La madre del piccolo promise al Santo che, qualora avesse ridato la vita al suo bambino, avrebbe donato tanto pane ai bisognosi, quanto il peso della creatura. Da lì, la tradizione del pane votivo, carissima ad ogni comunità antoniana. La nostra Confraternita vive da anni la piacevole esperienza di un gemellaggio con la Confraternita di Sant'Antonio di Padova di Zagarolo, in provincia di Roma, con la quale svolgiamo attività caritative congiunte. A tal proposito, approfitto per salutare ed abbracciare il Priore Alberto di Felice e tutti i confratelli e consorelle».
Abbiamo incontrato il priore della confraternita di Sant'Antonio di Padova, Giuseppe de Bari, che ci ha raccontato le caratteristiche e le iniziative dell'associazione.
In che modo siete protagonisti durante il periodo quaresimale e, in particolare, durante la Settimana Santa?
«La nostra principale attività durante la Settimana Santa è la Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo, giunta quest'anno alla 31esima edizione. Un evento che si svolge il Martedì Santo ed è molto sentito a livello cittadino, ormai parte integrante dei riti della Settimana Santa molfettese. La Rappresentazione ripercorre i momenti salienti della Passione di Cristo come ci vengono raccontati dal Vangelo. Ne fa da cornice il nostro centro storico. Si apre con l'arrivo degli apostoli dal mare e, a seguire, l'ultima cena, il processo a Gesù, la Via Crucis e le testimonianze sul Golgota in Piazza Municipio. Si conclude con la processione del Crocifisso che ha inizio da Piazza Municipio, percorre Corso Dante per poi proseguire in via Piazza, sino al rientro nella Chiesa di Sant'Andrea. Ogni anno, il Lunedì Santo, organizziamo anche un concerto di marce funebri, tenuto dal complesso bandistico "Santa Cecilia", in preparazione alla Sacra Rappresentazione. Il sabato Santo siamo invitati dall'Arciconfraternita della Morte a portare in processione il simulacro di San Giovanni Apostolo».
Quali attività svolgete durante il resto dell'anno?
«Il nostro sodalizio si pone due obiettivi fondamentali: onorare il culto del Santo di Padova e, proprio come Antonio ci ha insegnato, tendere la mano a chi è nel bisogno, attraverso numerose attività nel corso dell'anno. Una curiosità: in chiesa è presente una cassetta per la raccolta delle offerte, chiamata "cassa del pane di Sant'Antonio", che ricorda un miracolo del Santo ed alla quale attingiamo per dare un aiuto a chi è in difficoltà. Già da diversi anni, nel mese di febbraio, portiamo in scena una commedia d'autore in vernacolo molfettese in cui gli attori protagonisti sono confratelli e consorelle. Si tratta di una iniziativa benefica e dal duplice scopo: raccogliere fondi per aiuti materiali e, non da meno, aiutare a sorridere. Febbraio è per noi anche e soprattutto la festa della Sacra Lingua di Sant'Antonio, in ricordo della traslazione delle reliquie del Santo all'attuale Basilica in Padova. Durante la celebrazione viene impartita la benedizione con una reliquia del Santo e condividiamo il pane votivo. Subito dopo Pasqua, ci dedichiamo ad organizzare la Tredicina in onore di Sant'Antonio, tredici giorni di riflessione e preghiera che, dal 31 maggio, ci guidano verso la festa solenne del 13 giugno».
Quali sono gli elementi che vi contraddistinguono?
«Una peculiarità del nostro sodalizio è l'affidamento al Santo dei bambini, infatti proprio durante la Tredicina dedichiamo una giornata intera a questo evento. Alla fine di ogni ricorrenza in onore del Santo c'è la condivisione del pane votivo, simbolo che ricorda il miracolo di Tommasino, tornato in vita grazie all'intercessione di Sant'Antonio. La madre del piccolo promise al Santo che, qualora avesse ridato la vita al suo bambino, avrebbe donato tanto pane ai bisognosi, quanto il peso della creatura. Da lì, la tradizione del pane votivo, carissima ad ogni comunità antoniana. La nostra Confraternita vive da anni la piacevole esperienza di un gemellaggio con la Confraternita di Sant'Antonio di Padova di Zagarolo, in provincia di Roma, con la quale svolgiamo attività caritative congiunte. A tal proposito, approfitto per salutare ed abbracciare il Priore Alberto di Felice e tutti i confratelli e consorelle».