Sequestrati 3 chili di datteri, pescatore di frodo fermato nel porto di Molfetta

L'uomo, poi deferito alla Procura di Trani, è stato sorpreso dalla Guardia Costiera. I frutti di mare schiacciati e gettati in mare

venerdì 28 ottobre 2022 14.27
A cura di Nicola Miccione
Ci ha provato, ma è stato pizzicato. Il danno, però, ormai era fatto. Magra consolazione, il fatto che è pronta una denuncia. Il problema è noto: pescare datteri di mare, significa distruggere il costone roccioso e prendere a martellate le creazioni marine per ricavarne denaro dalla vendita illegale di frutti di mare proibiti.

Un pescatore di frodo è stato fermato stamane nel porto di Molfetta dal personale della Capitaneria di Porto, nel corso di un pattugliamento in ambito portuale finalizzato al contrasto della pesca illegale e alla commercializzazione di specie ittiche vietate: aveva con sé all'incirca 3 chilogrammi di "Lithopaga Lithopaga". I datteri di mare, appunto, come da tutti sono noti, «una specie protetta la cui pesca, consumo, detenzione e commercio sono vietati dalla normativa nazionale».

Non solo: anche dal regolamento (CE) 1967/2006 in tutti i Paesi dell'Unione Europea, «in considerazione del gravissimo pregiudizio che il suo prelievo comporta all'ecosistema marino». L'uomo, di cui non sono state comunicate le generalità, è stato denunciato in stato di libertà presso la Procura della Repubblica di Trani, mentre tutto il pescato, su disposizione del magistrato di turno, dopo essere stato esaminato, è stato distrutto per schiacciamento e poi gettato in mare aperto.

L'attività di vigilanza e di controllo sulla filiera ittica nel compartimento di Molfetta è tesa a contrastare la pesca illegale in tutte le sue forme, dalla detenzione alla commercializzazione, con riguardo alla prevenzione e alla repressione di questa attività che, oltre ad essere illegale, deturpa e danneggia il fondale marino.