La BpB condannata a risarcire 27mila euro a un'azionista di Molfetta
Per il Tribunale le azioni furono vendute dalla Popolare di Bari ad un 92enne senza «la valutazione dell'investimento»
venerdì 27 gennaio 2023
13.13
Vittoria contro la Banca Popolare di Bari. Il Tribunale di Trani, con una sentenza depositata il 26 gennaio scorso, ha condannato la banca a risarcire oltre 27.000 euro ad un 92enne di Molfetta, indotto ad acquistare le azioni dell'istituto di credito senza che gli fosse stata fornita un'adeguata informativa sulle caratteristiche dell'investimento.
«Siamo molto soddisfatti per questa pronuncia del giudice, Giuseppe Rana - commentano gli avvocati Antonio e Giulio Calvani, referenti dell'Unione Nazionale Consumatori, che hanno difeso in giudizio il risparmiatore molfettese - dal momento che conferma completamente la nostra tesi e cioè che la banca ha venduto a tappetto questi titoli a rischio elevato, non svolgendo alcuna corretta valutazione sull'adeguatezza dell'investimento proposto ai risparmiatori e senza informarli dei rischi cui potevano andare incontro».
Nel caso deciso dal Tribunale di Trani, «al momento dell'acquisto sollecitato dai funzionari della banca, il risparmiatore in questione, oggi 92enne, aveva 85 anni e non aveva alcuna conoscenza o competenza in ambito economico e finanziario. Eppure la banca - rimarcano i due legali - non ha esitato un momento a indurlo ad acquistare le sue azioni che, poi, nel giro di qualche anno si sono completamente azzerate, facendogli perdere tutti i suoi risparmi, faticosamente messi da parte in una vita di lavoro per potersi garantire una vecchiaia serena. Oggi finalmente è stata fatta giustizia».
«Questa sentenza del Tribunale di Trani - proseguono ancora gli avvocati Calvani - è molto importante anche perché, in modo puntuale e approfondito, ribalta un precedente orientamento dello stesso Tribunale che, con un diverso giudice, aveva in passato rigettato una analoga domanda proposta da un risparmiatore. Possiamo dire con soddisfazione, quindi, che anche il Tribunale di Trani si schiera dalla parte dei risparmiatori "traditi" e azzerati, come già fatto in numerose altre pronunce favorevoli, su vicende analoghe, anche dai Tribunali di Bari, Brindisi, Taranto e Lecce».
«Noi ci auguriamo che la Banca Popolare di Bari anche alla luce di questa pronuncia, metta in campo delle iniziative in grado di risarcire e indennizzare tutti i risparmiatori coinvolti, altrimenti - concludono i referenti legali dell'Unione Nazionale Consumatori - non potremo far altro che continuare la nostra battaglia nelle aule di Tribunale».
«Siamo molto soddisfatti per questa pronuncia del giudice, Giuseppe Rana - commentano gli avvocati Antonio e Giulio Calvani, referenti dell'Unione Nazionale Consumatori, che hanno difeso in giudizio il risparmiatore molfettese - dal momento che conferma completamente la nostra tesi e cioè che la banca ha venduto a tappetto questi titoli a rischio elevato, non svolgendo alcuna corretta valutazione sull'adeguatezza dell'investimento proposto ai risparmiatori e senza informarli dei rischi cui potevano andare incontro».
Nel caso deciso dal Tribunale di Trani, «al momento dell'acquisto sollecitato dai funzionari della banca, il risparmiatore in questione, oggi 92enne, aveva 85 anni e non aveva alcuna conoscenza o competenza in ambito economico e finanziario. Eppure la banca - rimarcano i due legali - non ha esitato un momento a indurlo ad acquistare le sue azioni che, poi, nel giro di qualche anno si sono completamente azzerate, facendogli perdere tutti i suoi risparmi, faticosamente messi da parte in una vita di lavoro per potersi garantire una vecchiaia serena. Oggi finalmente è stata fatta giustizia».
«Questa sentenza del Tribunale di Trani - proseguono ancora gli avvocati Calvani - è molto importante anche perché, in modo puntuale e approfondito, ribalta un precedente orientamento dello stesso Tribunale che, con un diverso giudice, aveva in passato rigettato una analoga domanda proposta da un risparmiatore. Possiamo dire con soddisfazione, quindi, che anche il Tribunale di Trani si schiera dalla parte dei risparmiatori "traditi" e azzerati, come già fatto in numerose altre pronunce favorevoli, su vicende analoghe, anche dai Tribunali di Bari, Brindisi, Taranto e Lecce».
«Noi ci auguriamo che la Banca Popolare di Bari anche alla luce di questa pronuncia, metta in campo delle iniziative in grado di risarcire e indennizzare tutti i risparmiatori coinvolti, altrimenti - concludono i referenti legali dell'Unione Nazionale Consumatori - non potremo far altro che continuare la nostra battaglia nelle aule di Tribunale».