La battaglia legale sul passaggio pedonale di via Paniscotti continua
Legambiente chiede nuovamente l’intervento dell’Amministrazione Comunale
martedì 24 novembre 2015
7.16
Passaggio pedonale di Via Paniscotti: Legambiente chiede, che il Comune si attivi per verificare se esistano i presupposti di legge, rinvenibili dal progetto originario e dai successivi atti ad esso collegati, per riconoscere e ribadire, con un atto ricognitivo, la servitù pubblica del passaggio da restituire alla comunità
«Nei mesi scorsi - puntualizza il Circolo Locale di Legambiente in una nota - si sono succedute, a breve distanza l'una dall'altra, due sentenze inerenti il passaggio di via Paniscotti.
La prima, emessa dal Tar Puglia, accoglie il ricorso dei residenti dello stabile in via Margherita di Savoia 106, confermando la non sussistenza, dal punto di vista amministrativo, dei presupposti per considerare il passaggio pubblico, dato che nessuna esplicita dichiarazione, in tal senso, è rinvenibile dai precedenti permessi di costruzione.
La seconda e più recente, emessa dal Tribunale di Trani, ha chiesto - continua - la condanna in primo grado dell'allora dirigente ad interim del settore Territorio, Enzo Balducci, a sei mesi di reclusione per aver proseguito nella condotta illegittima tenuta dagli uffici comunali e dai precedenti dirigenti del Comune
di Molfetta. I giudici contestano, in particolare, il fatto che il passaggio sia stato considerato privato, senza tener conto di quanto previsto nel progetto originario dell'architetto de Vincenti, progetto che, approvato dalla Soprintendenza di Bari e mai smentito dai successivi permessi, prevedeva invece il
carattere pubblico e pedonale del summenzionato passaggio.
Senza entrare nel merito delle sentenze e in attesa dei ricorsi, giova ricordare che il Comune di Molfetta ha recentemente dato mandato all'avvocato Paccione per ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar Puglia.
Anche alla luce di questi ultimi fatti, il circolo Legambiente di Molfetta - conclude la nota - ribadisce la necessità che la questione del passaggio pedonale di via Paniscotti non si esaurisca in una lunga sequenza di ricorsi e controricorsi, ma porti a una soluzione mirata al soddisfacimento dell'interesse pubblico derivante dalla
destinazione del passaggio (la stessa associazione aveva già espresso questa richiesta nella diffida indirizzata, nel 2013, al commissario prefettizio del Comune di Molfetta)». Di qui la necessità di un nuovo intervento dell'amministrazione comunale.
«Nei mesi scorsi - puntualizza il Circolo Locale di Legambiente in una nota - si sono succedute, a breve distanza l'una dall'altra, due sentenze inerenti il passaggio di via Paniscotti.
La prima, emessa dal Tar Puglia, accoglie il ricorso dei residenti dello stabile in via Margherita di Savoia 106, confermando la non sussistenza, dal punto di vista amministrativo, dei presupposti per considerare il passaggio pubblico, dato che nessuna esplicita dichiarazione, in tal senso, è rinvenibile dai precedenti permessi di costruzione.
La seconda e più recente, emessa dal Tribunale di Trani, ha chiesto - continua - la condanna in primo grado dell'allora dirigente ad interim del settore Territorio, Enzo Balducci, a sei mesi di reclusione per aver proseguito nella condotta illegittima tenuta dagli uffici comunali e dai precedenti dirigenti del Comune
di Molfetta. I giudici contestano, in particolare, il fatto che il passaggio sia stato considerato privato, senza tener conto di quanto previsto nel progetto originario dell'architetto de Vincenti, progetto che, approvato dalla Soprintendenza di Bari e mai smentito dai successivi permessi, prevedeva invece il
carattere pubblico e pedonale del summenzionato passaggio.
Senza entrare nel merito delle sentenze e in attesa dei ricorsi, giova ricordare che il Comune di Molfetta ha recentemente dato mandato all'avvocato Paccione per ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar Puglia.
Anche alla luce di questi ultimi fatti, il circolo Legambiente di Molfetta - conclude la nota - ribadisce la necessità che la questione del passaggio pedonale di via Paniscotti non si esaurisca in una lunga sequenza di ricorsi e controricorsi, ma porti a una soluzione mirata al soddisfacimento dell'interesse pubblico derivante dalla
destinazione del passaggio (la stessa associazione aveva già espresso questa richiesta nella diffida indirizzata, nel 2013, al commissario prefettizio del Comune di Molfetta)». Di qui la necessità di un nuovo intervento dell'amministrazione comunale.