L'ospedale della discordia: DeP contro Pd.
"Per ragioni di opportunismo politico ha scelto di rompere il fronte della maggioranza"
martedì 22 marzo 2016
11.42
"Il movimento Dep intende quindi continuare a battersi insieme alla cittadinanza molfettese, agli operatori del nostro Ospedale e a tutte le forze politiche e sociali che hanno a cuore i bisogni della nostra comunità per ottenere la sostanziale modifica del Piano regionale di riordino sanitario in modo tale che il nuovo assetto sia corrispondente al bisogno di salute della cittadinanza.
Dinnanzi a questo obiettivo non ha alcun senso dividersi, e chi per ragioni di opportunismo politico ha scelto di rompere il fronte della maggioranza, rischia di portare su di sé una gravissima responsabilità di fronte alla città".
Si conclude così un lungo comunicato stampa dei consiglieri comunali Davide De Candia e Damiano Angeletti, esponenti del movimento "Democrazia è partecipazione". Una nota, la loro, nella quale si ripercorrono le vicende della sanità pugliese degli ultimi anni e quanto accaduto nella massima assise cittadina lo scorso lunedì durante la quale "i due politici hanno sostenuto e votato l' ordine del giorno presentato dal consigliere di "Signora Molfetta", Onofrio Pappagallo, e dal Sindaco, Paola Natalicchio, con il quale veniva criticato duramente l'immotivato ridimensionamento dell'Ospedale di Molfetta".
Ed è qui che si consumerebbe la rottura con il Partito democratico.
"Tale consapevolezza critica del movimento Dep non poteva condurre ad una semplice astensione dell'irricevibile ordine del giorno presentato dai consiglieri del Partito Democratico, e poi votato con larga parte della opposizione, il quale sosteneva che il Piano di riordino costituisse una scelta obbligata dalle ristrettezze finanziarie e che il ridimensionamento dell'ospedale dovesse essere addebitato a scelte della precedente Amministrazione regionale guidata da Nichi Vendola. Di fronte a tale grave mistificazione della realtà non ci poteva essere altra scelta se non quella di abbandonare l'aula, onde scongiurare l'inevitabile voto contrario all' ordine del giorno del Pd che avrebbe sancito una profonda lacerazione della maggioranza".
"Riteniamo necessario, su un argomento così importante e delicato, ripristinare elementi di verità come presupposto indispensabile per ristabilire corretti rapporti politici tra le forze di maggioranza del centrosinistra", concludono.
Dinnanzi a questo obiettivo non ha alcun senso dividersi, e chi per ragioni di opportunismo politico ha scelto di rompere il fronte della maggioranza, rischia di portare su di sé una gravissima responsabilità di fronte alla città".
Si conclude così un lungo comunicato stampa dei consiglieri comunali Davide De Candia e Damiano Angeletti, esponenti del movimento "Democrazia è partecipazione". Una nota, la loro, nella quale si ripercorrono le vicende della sanità pugliese degli ultimi anni e quanto accaduto nella massima assise cittadina lo scorso lunedì durante la quale "i due politici hanno sostenuto e votato l' ordine del giorno presentato dal consigliere di "Signora Molfetta", Onofrio Pappagallo, e dal Sindaco, Paola Natalicchio, con il quale veniva criticato duramente l'immotivato ridimensionamento dell'Ospedale di Molfetta".
Ed è qui che si consumerebbe la rottura con il Partito democratico.
"Tale consapevolezza critica del movimento Dep non poteva condurre ad una semplice astensione dell'irricevibile ordine del giorno presentato dai consiglieri del Partito Democratico, e poi votato con larga parte della opposizione, il quale sosteneva che il Piano di riordino costituisse una scelta obbligata dalle ristrettezze finanziarie e che il ridimensionamento dell'ospedale dovesse essere addebitato a scelte della precedente Amministrazione regionale guidata da Nichi Vendola. Di fronte a tale grave mistificazione della realtà non ci poteva essere altra scelta se non quella di abbandonare l'aula, onde scongiurare l'inevitabile voto contrario all' ordine del giorno del Pd che avrebbe sancito una profonda lacerazione della maggioranza".
"Riteniamo necessario, su un argomento così importante e delicato, ripristinare elementi di verità come presupposto indispensabile per ristabilire corretti rapporti politici tra le forze di maggioranza del centrosinistra", concludono.