L'orrore di Molfetta: rifiuti speciali sulla vecchia strada per Corato
Non si fermano i controlli della Gepa. Rinvenuti anche i resti di un animale e lastre di eternit
giovedì 21 dicembre 2017
0.15
Una discarica a cielo aperto colma anche di pericolose lastre in eternit, utilizzate, molto probabilmente, nella costruzione edilizia. È quella scoperta dalle Guardie Ecozoofile Protezione Ambientale sulla vecchia arteria provinciale che unisce Molfetta a Corato, a pochi passi dalla zona industriale.
L'area adesso è finita sotto la lente d'ingrandimento dei volontari dell'associazione. Che ieri, al termine di una concreta attività investigativa, hanno scoperto l'ennesima discarica clandestina e rinvenuto, abbandonati con criminale sistematicità, direttamente sul suolo e tra la vegetazione circostante e dunque esposti per mesi all'azione dei vari agenti atmosferici con grave rischio di dispersione, le pericolose lastre in eternit contenenti fibre d'amianto.
Non solo: rinvenute anche le onnipresenti bottiglie di vetro, i soliti mattoni o piastrelle lì gettate da qualche impresa edile, carta e cartacce varie, i mai assenti mobili domestici quali divani, poltrone, materassi, televisioni rigorosamente frantumate in più parti. Ed ancora: cataste di tubi per l'irrigazione, indumenti, tavole in legno ed una forte puzza di morte (i resti di un animale, probabilmente l'anca di un equino), tanto per non farsi mancare nulla.
Ovviamente c'è tanto altro, come si può ben immaginare. Superfluo ricordare come questa ennesima discarica abusiva non sia sorta ieri, e neanche la scorsa settimana. Sono mesi che quei rifiuti si accumulano nel nostro agro, aumentando giorno dopo giorno, come se tutto questo fosse una pratica normale, consentita, prassi quotidiana ed assolutamente lecita. Con buona pace delle nostre campagne.
Con buona pace della nostra incolumità igienico-sanitaria. Il male e le lacrime sono da versare per l'oscenità normalizzata, per l'inciviltà che non conosce più limiti, per la pratica del buon costume scomparsa, dimenticata, probabilmente mai esistita. Ma che certamente a Molfetta non è di casa.
L'area adesso è finita sotto la lente d'ingrandimento dei volontari dell'associazione. Che ieri, al termine di una concreta attività investigativa, hanno scoperto l'ennesima discarica clandestina e rinvenuto, abbandonati con criminale sistematicità, direttamente sul suolo e tra la vegetazione circostante e dunque esposti per mesi all'azione dei vari agenti atmosferici con grave rischio di dispersione, le pericolose lastre in eternit contenenti fibre d'amianto.
Non solo: rinvenute anche le onnipresenti bottiglie di vetro, i soliti mattoni o piastrelle lì gettate da qualche impresa edile, carta e cartacce varie, i mai assenti mobili domestici quali divani, poltrone, materassi, televisioni rigorosamente frantumate in più parti. Ed ancora: cataste di tubi per l'irrigazione, indumenti, tavole in legno ed una forte puzza di morte (i resti di un animale, probabilmente l'anca di un equino), tanto per non farsi mancare nulla.
Ovviamente c'è tanto altro, come si può ben immaginare. Superfluo ricordare come questa ennesima discarica abusiva non sia sorta ieri, e neanche la scorsa settimana. Sono mesi che quei rifiuti si accumulano nel nostro agro, aumentando giorno dopo giorno, come se tutto questo fosse una pratica normale, consentita, prassi quotidiana ed assolutamente lecita. Con buona pace delle nostre campagne.
Con buona pace della nostra incolumità igienico-sanitaria. Il male e le lacrime sono da versare per l'oscenità normalizzata, per l'inciviltà che non conosce più limiti, per la pratica del buon costume scomparsa, dimenticata, probabilmente mai esistita. Ma che certamente a Molfetta non è di casa.