L'inseguimento parte a Giovinazzo e finisce a Molfetta. Arrestato
In manette un giovinazzese. Il tallonamento tra una gazzella del Radiomobile e la Lancia Delta dell'uomo
martedì 18 settembre 2018
13.40
Si è concluso con l'arresto di un uomo di Giovinazzo, di cui non sono state fornite informazioni su età o generalità, la concitata nottata che ha visto protagonisti i Carabinieri dell'Aliquota Radiomobile della Compagnia di Molfetta.
Tutto è iniziato intorno alle ore 03.00, quando l'auto dell'uomo, una Lancia Delta, sulla quale viaggiavano altre due persone, è stata notata per le vie di Giovinazzo dai militari che hanno quindi proceduto ad inseguirla intimando l'alt al conducente. Che avrebbe ignorato le segnalazioni degli uomini in divisa, spingendo invece sull'acceleratore. I militari hanno attivato immediatamente lampeggianti e sirena, ma il fuggiasco non ne ha voluto sapere di desistere. Tutt'altro.
Per alcuni chilometri, i Carabinieri sono rimasti dietro all'auto dell'uomo, sino a quando la corsa notturna - dopo aver varcato il confine comunale ed essere finita a Molfetta - si è conclusa nei pressi dell'ospedale monsignor Antonio Bello, con l'ausilio di un altro equipaggio. Alcuni post su Facebook, trasformatisi ben presto in un tam tam incontrollato, hanno parlato anche di una sparatoria. Tuttavia l'Arma ha smentito i colpi di arma da fuoco.
Il conducente dell'auto è stato arrestato per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, ma i motivi della sua fuga non sono ancora chiari agli uomini del capitano Vito Ingrosso i quali hanno effettuato i rilievi sulla vettura, lungo il percorso dell'inseguimento e nella zona dove è avvenuto il fermo.
Tutto è iniziato intorno alle ore 03.00, quando l'auto dell'uomo, una Lancia Delta, sulla quale viaggiavano altre due persone, è stata notata per le vie di Giovinazzo dai militari che hanno quindi proceduto ad inseguirla intimando l'alt al conducente. Che avrebbe ignorato le segnalazioni degli uomini in divisa, spingendo invece sull'acceleratore. I militari hanno attivato immediatamente lampeggianti e sirena, ma il fuggiasco non ne ha voluto sapere di desistere. Tutt'altro.
Per alcuni chilometri, i Carabinieri sono rimasti dietro all'auto dell'uomo, sino a quando la corsa notturna - dopo aver varcato il confine comunale ed essere finita a Molfetta - si è conclusa nei pressi dell'ospedale monsignor Antonio Bello, con l'ausilio di un altro equipaggio. Alcuni post su Facebook, trasformatisi ben presto in un tam tam incontrollato, hanno parlato anche di una sparatoria. Tuttavia l'Arma ha smentito i colpi di arma da fuoco.
Il conducente dell'auto è stato arrestato per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, ma i motivi della sua fuga non sono ancora chiari agli uomini del capitano Vito Ingrosso i quali hanno effettuato i rilievi sulla vettura, lungo il percorso dell'inseguimento e nella zona dove è avvenuto il fermo.