L'impegno dell'associazione "Elena e Beniamino Finocchiaro" a Molfetta
Tra cultura e dedizione ai giovani: i progetti, le idee e le attività
mercoledì 12 aprile 2023
12.45
Mettersi a disposizione dei giovani e della comunità per nuovi impulsi culturali dopo aver raccolto l'eredità di Beniamino Finocchiaro, uno dei più illustri intellettuali del panorama molfettese. Con questo intento nasce l'associazione "Elena e Beniamino Finocchiaro", di cui parla la vicepresidente, Angela Amato.
Com'è nata la realtà dedicata a Beniamino Finocchiaro e a sua moglie?
«La nostra associazione nasce nel 2006 per opera di Elena Germano Finocchiaro, vedova di Beniamino Finocchiaro, morto nel 2003. Io ho rispettato i suoi voleri e quelli del marito. L'associazione nasce per ereditare il loro patrimonio per fare attività culturale sulle materie più care ai due, oltre a portare avanti iniziative per sostenere i ragazzi negli studi. Infatti eroghiamo delle borse di studio destinate a giovani meritevoli».
Com'è nata la realtà dedicata a Beniamino Finocchiaro e a sua moglie?
«La nostra associazione nasce nel 2006 per opera di Elena Germano Finocchiaro, vedova di Beniamino Finocchiaro, morto nel 2003. Io ho rispettato i suoi voleri e quelli del marito. L'associazione nasce per ereditare il loro patrimonio per fare attività culturale sulle materie più care ai due, oltre a portare avanti iniziative per sostenere i ragazzi negli studi. Infatti eroghiamo delle borse di studio destinate a giovani meritevoli».
Come è organizzata la vostra associazione?
«Il presidente è il sindaco, Tommaso Minervini, nominato da testamento da Elena Germano, che ha anche nominato me come vicepresidente. Dell'associazione fanno parte anche Arturo Finocchiaro, fratello di Finocchiaro e Angelantonio Spagnoletti, che hanno coordinato il riordino dell'archivio Finocchiaro».
Com'è strutturato l'archivio Finocchiaro?
Com'è strutturato l'archivio Finocchiaro?
«Con passione e impegno, abbiamo recuperato questo immenso luogo di cultura. L'idea era quella di fare diventare il garage sottostante la casa di Finocchiaro, a Corso Dante, quello che oggi abbiamo chiamato archivio Finocchiaro, con oltre 400 faldoni che contenessero la dentro storia di beniamino dal 1957 alla sua morte. Un archivio fatto di opere, scritti, articoli di giornale e di corrispondenze con lo storico Gaetano Salvemini. Il progetto è stato quindi affidato a giovani architetti, che lo hanno realizzato. Attualmente non è ancora pronto per poter essere aperto alle visite guidate al pubblico».
Che tipo di riscontri ha la vostra associazione sul territorio?
«I giovani ci contattano per chiederci di consultare dei testi o anche per visitare casa Finocchiaro. Stiamo ricevendo anche diverse chiamate dalle scuole e questo ci riempie di gioia. Quest'anno, poi, ricorre un doppio anniversario: il 150esimo anniversario dalla morte di Gaetano Salvemini e il 100esimo dalla nascita di Finocchiaro. Dedicheremo proprio alle loro figure illustri una giornata di studi, che vedrà a Molfetta nomi illustri appartenenti al mondo della politica e delle istituzioni».