L'aula del Senato salva Azzollini. Ma nel Pd è caos. Serracchiani: "Scusiamoci"
Polemiche dentro il Partito democratico
mercoledì 29 luglio 2015
21.09
La crisi d'identità all'interno del Partito democratico è in atto. Come noto l'aula del Senato ha salvato stamane il senatore molfettese Antonio Azzollini. Palazzo Madama ha detto "no" agli arresti domiciliari per il senatore del Nuovo Centro Destra con 189 no, 96 sì e 17 astenuti. Nel corso del dibattito, il presidente del Senato, Pietro Grasso, aveva annunciato che era arrivata la richiesta di procedere a voto segreto (chiesto da Ncd e appoggiata dai "verdiniani"). L'Assemblea così si è espressa con voto segreto. Il senatore accusato dalla procura di Trani nell'ambito dell'inchiesta sul crac della casa di cura Divina Provvidenza viene però di fatto "salvato" dal Partito Democratico che dopo la dichiarazione di voto è spaccato. Già alla vigilia diversi gruppi, tra cui il Pd, avevano lasciato libertà di coscienza ai parlamentari.
Ma a poche ore dall'esito del voto a far parlare sono le dichiarazioni della vicesegretaria dei dem Debora Serracchini che critica il comportamento dei senatori dichiarando: «Sono piuttosto arrabbiata. Credo che abbiamo commesso un errore, se non nel merito almeno nel metodo: la decisione della giunta si rispetta. Se fossi stata un senatore avrei votato "sì"». «Francamente credo che ci dobbiamo anche un pò scusare, perché credo che non abbiamo fatto una gran bella figura», dice in una video intervista all'Unità il vicesegretario del partito, Debora Serracchiani.
Fatto sta che grazie a quei 189 no, il senatore non sarà arrestato: Antonio Azzollini, resterà, dunque, al suo posto per decisione dei suoi colleghi che hanno detto no alla richiesta della procura di Trani. Nel segreto dell'urna, è lecito immaginare molti si siano pronunciati per il no, soprattutto in considerazione del fatto che il gruppo Ncd a Palazzo Madama ha consistenza numerica molto lontana da 189 senatori. Insomma l'imbarazzo da parte dei democratici è palese.
Ma a poche ore dall'esito del voto a far parlare sono le dichiarazioni della vicesegretaria dei dem Debora Serracchini che critica il comportamento dei senatori dichiarando: «Sono piuttosto arrabbiata. Credo che abbiamo commesso un errore, se non nel merito almeno nel metodo: la decisione della giunta si rispetta. Se fossi stata un senatore avrei votato "sì"». «Francamente credo che ci dobbiamo anche un pò scusare, perché credo che non abbiamo fatto una gran bella figura», dice in una video intervista all'Unità il vicesegretario del partito, Debora Serracchiani.
Fatto sta che grazie a quei 189 no, il senatore non sarà arrestato: Antonio Azzollini, resterà, dunque, al suo posto per decisione dei suoi colleghi che hanno detto no alla richiesta della procura di Trani. Nel segreto dell'urna, è lecito immaginare molti si siano pronunciati per il no, soprattutto in considerazione del fatto che il gruppo Ncd a Palazzo Madama ha consistenza numerica molto lontana da 189 senatori. Insomma l'imbarazzo da parte dei democratici è palese.