L’attualità del messaggio di don Tonino in una rappresentazione

Il SerMolfetta e la pièce teatrale “El ojo de los demás”

venerdì 5 settembre 2014 9.05
A cura di Paola Copertino
Servizio, accoglienza, integrazione, pace, apertura al prossimo, gratuità e disinteresse, sono alcuni dei capi saldi del ministero di don Tonino Bello, il vescovo di Molfetta che, si spera presto, salirà sugli altari della santità. Questi temi sono stati magistralmente toccati nella pièce teatrale "El ojo de los demás" (l'occhio degli altri), portata in scena al Palapoli, grazie alla disponibilità dei dirigenti della struttura sportiva e della squadra dell'Exprivia Molfetta che ha rinunciato agli allenamenti.

Ad aprire la serata il presidente del SerMolfetta, Salvatore del Vecchio, che ha spiegato il perché hanno sposato il progetto. Gli stessi valori infatti su cui si basava l'agire di don Tonino ispirano il volontario del Ser, associazione di pubblica assistenza che da circa trent'anni esiste sul territorio. E' stato poi presentato il progetto di accoglienza che anche quest'anno i volontari del Ser metteranno in atto a favore dei bambini durante la festa della Madonna dei Martiri, facendoli giocare e fornendo assistenza.

Il Pala Poli, trasformato in teatro, era gremito in quanto il messaggio del vescovo, a oltre venti anni di distanza,continua a conquistare e a fare proseliti. La narrazione-documento "El ojo de los demás", vuole essere un atto di omaggio alla "primavera dello spirito" instaurata dall'indimenticato e indimenticabile don Tonino alle soglie di una sempre più vicina canonizzazione".

Lo spettacolo, portato in scena da Mimmo Amato, ideatore e curatore, da Tania Adesso, interprete femminile, coadiuvato da Antonella Amato, che ha curato sottofondi musicali e dal fonico, Lucio de Palma, ripercorre le tappe della vita di don Tonino che si intrecciano con le vicende italiane e mondiali quali: lo sbarco del Vlora, la guerra di Sarajevo, la situazione di povertà in argentina e il licenziamento di ottocento persone alla Ferriera di Giovinazzo.

Ma sono narrati anche tanti altri piccoli episodi che mettono in luce la grande umanità di don Tonino: l' incontro con l' ubriacone, la disponibilità verso gli sfrattati, il senso di accoglienza, il suo essere sempre e comunque in prima linea a fianco degli ultimi. Questi quadri di vita sono stati resi ancora più vivi e commuoventi grazie alla voce e alla tastiera di Felice Spaccavento che ha interpretato ben tre pezzi fra cui la pietra miliare "Un'ala di riserva", accompagnato dal violino di Francesca Faleo e dal violoncello di Maria Pia D'Attolico. Veramente suggestivo l'effetto scenico creato dalla voce di Felice e dalle movenze delicate di Anna Mezzina che ha ballato dietro lo schermo riproducendo l'ombra del gabbiano che si libra nel cielo. La coreografa, insieme al corpo di ballo della scuola "Danzarte" di Terlizzi ha animato altri quadri scenici inerenti la guerra e la pace. Un plauso ai due protagonisti che hanno reso vivo il pensiero di don Tonino facendolo sentire presente in mezzo alla gente che numerosissima è accorsa per assistere allo spettacolo.
A conclusione i due attori hanno chiamato sul palco Giancarlo Piccinni, presidente della Fondazione Don Tonino, giunto apposta da Alessano
I saluti finali sono stati affidati al direttivo dell'Associazione di volontariato per la pubblica assistenza Sermolfetta, che ha patrocinato lo spettacolo.
volontari ser