L’attore molfettese Donato De Bari vince in America con il corto “L’uomo che cuce il tempo”
Il cortometraggio è stato realizzato da Ezio Azzollini e Lucia Perrucci
giovedì 25 settembre 2014
9.01
Era la sua prima volta davanti alla macchina da presa, ma la sua spontaneità, il suo sguardo nostalgico e il suo sorriso hanno conquistato i giurati americani: è andato infatti al molfettese Donato De Bari, protagonista del cortometraggio "L'uomo che cuce il tempo" (At 7 o' cloth), del molfettese Ezio Azzollini e della manduriana Lucia Perrucci, lo Special Award "per l'eccezionale intepretazione" nella sesta edizione dello statunitense Autumn Shorts Film Festival, in Kentucky. "L' Uomo che cuce il tempo", prodotto e girato tra Molfetta e Manduria nella primavera del 2013, alla sua première assoluta al di là dell'oceano era entrato anche nel quartetto delle nomination per il Miglior Cortometraggio Internazionale.
«Quella su Donato è stata una scommessa vinta, e lo abbiamo capito immediatamente. Al di là del curriculum e delle carriere, ogni viso, ogni sguardo, ogni ruga ha una storia da raccontare», spiegano gli autori. «Tanti che oggi sono punti di riferimento nella storia nostro cinema nazionale, in passato, in maniera molto più illustre e degna della nostra, hanno messo facce comuni, attori non professionisti, al servizio di personaggi bellissimi, che acquisivano un alone di familiarità e verità. Nel nostro piccolo, abbiamo creduto in questa visione: il nostro custode non poteva avere che il viso e la voce di Donato. Siamo fieri di lui».
Il cortometraggio di Azzollini e Perrucci racconta la storia di un custode di cimitero che, assalito dalla noia e dalla voglia di regalare un finale a tante storie interrotte con cui convive ogni giorno, si ingegna per regalare alle anime una possibilità in più. Il premio a stelle e strisce è arrivato al termine di un finale d'estate intenso, che ha visto il corto in selezione in Croazia, all' Opuzen Film Festival, e premiato dal pubblico a Manduria, dove tutto è nato. Oggi, con il premio a Donato de Bari, è Molfetta a poter festeggiare un riconoscimento internazionale.
«Quella su Donato è stata una scommessa vinta, e lo abbiamo capito immediatamente. Al di là del curriculum e delle carriere, ogni viso, ogni sguardo, ogni ruga ha una storia da raccontare», spiegano gli autori. «Tanti che oggi sono punti di riferimento nella storia nostro cinema nazionale, in passato, in maniera molto più illustre e degna della nostra, hanno messo facce comuni, attori non professionisti, al servizio di personaggi bellissimi, che acquisivano un alone di familiarità e verità. Nel nostro piccolo, abbiamo creduto in questa visione: il nostro custode non poteva avere che il viso e la voce di Donato. Siamo fieri di lui».
Il cortometraggio di Azzollini e Perrucci racconta la storia di un custode di cimitero che, assalito dalla noia e dalla voglia di regalare un finale a tante storie interrotte con cui convive ogni giorno, si ingegna per regalare alle anime una possibilità in più. Il premio a stelle e strisce è arrivato al termine di un finale d'estate intenso, che ha visto il corto in selezione in Croazia, all' Opuzen Film Festival, e premiato dal pubblico a Manduria, dove tutto è nato. Oggi, con il premio a Donato de Bari, è Molfetta a poter festeggiare un riconoscimento internazionale.