L'assessore Gadaleta: «Il comparto Park Club deve essere adeguato»

«Da parte del centrodestra solo strumentalizzazioni politiche»

martedì 11 novembre 2014 19.05
"È un'abitudine ormai consolidata quella del centro destra cittadino di anticipare le decisioni degli organi di giustizia amministrativa (lo stesso non accade, a dire il vero, per quelle del giudice penale) con proposte di discussioni in Consiglio Comunale, preferibilmente sui temi dell'urbanistica. Il tutto reiterando considerazioni generiche quanto infondate sui danni all'economia locale arrecati dall'Amministrazione Natalicchio e più precisamente dall'assessore all'urbanistica. Siamo alla strumentalizzazione politica più becera e questa situazione non può più restare priva di commento". Così l'assessore all'urbanistica, Rosalba Gadaleta sulla presentazione del nuovo ordine del giorno depositato dall'opposizione sul sollecito all'esame dell'atto di diffida proposto da alcuni proprietari dei suoli inclusi nel comparto B2.1 (per i non addetti ai lavori la zona del Park Club), che ha avuto come appendice la proposizione del ricorso al TAR.

"Anche in questo caso, come per il Comparto 18, si invoca l'intervento del Consiglio Comunale per esaminare procedimenti e passaggi di carattere meramente amministrativo che nulla hanno di politico. Mentre nel caso del comparto 18 si chiedeva di esprimersi sugli adempimenti per il completamento della procedura di verifica di assoggettabilità a VAS (di competenza degli uffici, dopo l'atto di formalizzazione adottato dalla Giunta con delibera n 74 del 24.3.2014), oggi si chiede un intervento sul B2.1, dopo che la Giunta con delibera n. 129 del 27 dicembre 2013 si è già espressa formulando una precisa osservazione al PPTR, per l'esattezza la n. 2, oggi all'esame della Regione". L'assessore Gadaleta spiega lo stato di avanzamento del comparto. "L'intero comparto B2.1 interessa una zona soggetta a vincolo paesaggistico per la sua aderenza alla costa, zona interessata dal nuovo Piano Paesaggistico adottato dalla Regione. I proprietari sono consapevoli di questa particolarità tanto che uno di loro, oggi tra i firmatari della diffida inviata al Comune, in data 3 giugno 2010 diffidava (già allora) gli altri proprietari a predisporre gli atti necessari a sottoscrivere la convenzione col Comune in quanto il PPTR avrebbe "inciso in senso assai restrittivo sulle possibilità di edificazione nelle zone costiere all'interno dei perimetri costruiti e di conseguenza sulla edificabilità dei suoli facenti parte del Comparto Speciale B2.1". Non solo. La Regione, in sede di adeguamento al PUTT del PRG aveva posto una precisa prescrizione riguardante proprio la verifica del procedimento che aveva prodotto l'inclusione tra i territori costruiti di alcune aree, tra cui il B2.1. Tale verifica è stata di fatto ultimata e verrà portata all'attenzione del Consiglio per la riapprovazione dell'adeguamento al PUTT, con inevitabili modifiche perché in contrasto con i vincoli paesaggistici e idrogeologici. Cosa dovremmo fare esattamente? Opporci ai vincoli e alle regole? Andare avanti senza rispettare la legge? Oppure provare a ripensare l'intervento, costruttivamente, anche a servizio dello sviluppo della fascia costiera urbana?".