L'arte del presepe a Molfetta: le creazioni del giovane Vincenzo Ciccolella

"L'unico limite è la fantasia": consigli, tecniche e materiali per realizzare presepi originali

domenica 11 dicembre 2022 14.54
A cura di Sara Fiumefreddo
Il presepe come arte anche a Molfetta.
Il Natale si avvicina e per approfondire questo tema abbiamo intervistato il giovane Vincenzo Ciccolella, 21 anni, studente di Lettere all'Università degli studi di Bari "Aldo Moro".
«La mia passione per il presepe si articola in tre passaggi, due dell'infanzia e uno dell'adolescenza - racconta Vincenzo - devo molto al mio papà e al mio maestro di scuola elementare, Luciano Altamura».
Sono queste le due figure di riferimento che hanno iniziato Vincenzo all'arte del presepe, permettendogli una sperimentazione continua in maniera autonoma.
«Con papà realizzavo presepi di vario genere a tema Molfetta, facevamo delle icone dedicate a San Corrado e alla Madonna dei Martiri, in cui riprendevamo il Duomo e la Basilica».
Ma non solo. Anche tanti altri dettagli, cascate, fontane, forni, per rappresentare ogni anno un tema diverso.
«A scuola, invece, il maestro Luciano ci mostrava il suo presepe realizzato in sughero e carte da montagna - continua Vincenzo - che partiva dall'alto, con le cascate, per giungere alla capanna e alle case».
Di lì i lavoretti assegnati. Un anno utilizzando una base in legno e creando personaggi dipinti sul legno, un altro utilizzando la pasta e la colla a caldo.
«Tutto questo mi ha portato ad amare il Natale e il presepe - sottolinea - fino alla svolta che ho avuto nel 2015».

È questo l'anno in cui Vincenzo ha deciso di voler dare un tocco più moderno ai suoi presepi e per questo si è rivolto a un appassionato come lui, che ha una cartoleria a Molfetta.
«Grazie a questo incontro ho scoperto la realizzazione del presepe con il sughero e con il polistirolo - prosegue Vincenzo - per poter creare case su misura per i personaggi a cui sceglievo di dedicarmi».
Tra prove e ricerca di ispirazione, sono nati dei presepi personali e originali.
«Prendevo delle lastre in polistirolo e davo loro forma, aiutandomi con il taglierino o con delle penne specifiche che si trovano in ferramenta, le cui punte si riscaldano per dare l'effetto del mattone o per creare delle particolari curve».
Il passaggio successivo consiste nel rivestire il polistirolo con la carta, usando la colla vinavil o anche lo stucco per i muri.
«Il bello è che ci si può divertire come si vuole per ottenere un effetto realistico, anche grazie all'uso dei colori a tempera o degli acrilici».
Nel tempo, il giovane molfettese ha sempre avuto cura di perfezionare i suoi presepi. Ha provato ad avvalersi delle stecche del gelato e delle forbici per potare per creare effetti sempre più raffinati come i solchi del legno invecchiato e i dettagli impercettibili.
Vincenzo ha continuato a cimentarsi in quest'arte, ma è sicuro che c'è ancora tanto da sperimentare.
«È tutta questione di pazienza e di volontà, realizzare i presepi è un universo immenso - conclude - l'unico limite è la fantasia»