L'11 ottobre sciopero generale per le categorie del pubblico e del privato
Indetto da Unione Sindacale di Base con le altre sigle del sindacalismo di base
giovedì 7 ottobre 2021
L'Unione Sindacale di Base congiuntamente alle altre sigle del sindacalismo di base e conflittuale ha proclamato per l'intera giornata dell'11 ottobre lo sciopero generale per tutte le categorie sia del pubblico che del privato.
"Il governo Draghi - scrive l'Unione Sindacale di Base in una nota diffusa alla stampa - ha completamento rimosso dal piano del rilancio economico del paese gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori italiani. Con il sostegno complice di CGIL-CISL e UIL si sono sbloccati i licenziamenti, dando il via ad un'ondata di esuberi, delocalizzazioni e ristrutturazioni pesantissime in tutto il settore privato.
Una crisi dai contorni pesantissimi a cui si aggiunge il paradosso della perdita occupazionale in un periodo in cui alle aziende sono state destinate quasi tutte le risorse del PNRR, il piano economico di rilancio del paese. Per i lavoratori le uniche risorse messe a disposizione sono quelle degli ammortizzatori sociali e nel frattempo si aggiunge a questo l'odioso e pesante aumento delle bollette di luce e gas, che sta falcidiando salari e pensioni.
In questo quadro politico ed economico lunedì 11 ottobre saremo in piazza per ribadire la nostra opposizione al governo Draghi e per lottare per obbiettivi precisi:
- Contro lo sblocco dei licenziamenti: per la riduzione generalizzata dell'orario di lavoro a parità di salario al fine di contrastare l'attacco all'occupazione e ai salari;
- Per il rilancio dei salari, con forti aumenti economici e con l'istituzione di un meccanismo di piena tutela dei salari dall'inflazione;
- Garanzia del reddito attraverso un salario medio garantito a tutti i disoccupati; per l'accesso gratuito e universale ai servizi sociali e un unico sistema di ammortizzazioni sociali che garantisca la effettiva continuità di reddito e salario;
- Contrasto alla precarietà e allo sfruttamento: abrogazione del Jobs Act, superamento degli appalti e del dumping contrattuale e forte contrasto all'utilizzo indiscriminato dei contratti precari;
- Rilancio degli investimenti pubblici nella scuola, nella sanità e nei trasporti, contro la privatizzazione, la mercificazione e lo smantellamento dei servizi pubblici essenziali, dei settori fondamentali, di pubblica utilità e delle infrastrutture; contro i progetti di autonomia differenziata e le attuali forme di regionalizzazione; per l'uguaglianza dei diritti e dei servizi su tutto il territorio nazionale;
- Per una vera democrazia sindacale: contro il monopolio delle organizzazioni sindacali concertative, per dare ai lavoratori il potere di decidere chi deve rappresentarli; per il diritto di sciopero e l'abrogazione di ogni normativa repressiva che ne mini e riduca l'efficacia, a partire dal decreto-Salvini.
- Per il rafforzamento della sicurezza dei lavoratori, dei sistemi ispettivi e del ruolo delle RLS- Per la tutela dei lavoratori immigrati: permesso di soggiorno a tutti gli immigrati;
-Contro ogni discriminazione di genere: per una vera parità salariale, occupazionale e dei diritti delle donne, nei luoghi di lavoro e nella società;
-Per la tutela dell'ambiente, il blocco delle produzioni nocive e delle grandi opere speculative;
-Contro il G-20 di Roma e le ipocrite passerelle dei padroni del mondo: per l'unità e la solidarietà internazionale tra le lotte dei lavoratori e degli sfruttati".
"Il governo Draghi - scrive l'Unione Sindacale di Base in una nota diffusa alla stampa - ha completamento rimosso dal piano del rilancio economico del paese gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori italiani. Con il sostegno complice di CGIL-CISL e UIL si sono sbloccati i licenziamenti, dando il via ad un'ondata di esuberi, delocalizzazioni e ristrutturazioni pesantissime in tutto il settore privato.
Una crisi dai contorni pesantissimi a cui si aggiunge il paradosso della perdita occupazionale in un periodo in cui alle aziende sono state destinate quasi tutte le risorse del PNRR, il piano economico di rilancio del paese. Per i lavoratori le uniche risorse messe a disposizione sono quelle degli ammortizzatori sociali e nel frattempo si aggiunge a questo l'odioso e pesante aumento delle bollette di luce e gas, che sta falcidiando salari e pensioni.
In questo quadro politico ed economico lunedì 11 ottobre saremo in piazza per ribadire la nostra opposizione al governo Draghi e per lottare per obbiettivi precisi:
- Contro lo sblocco dei licenziamenti: per la riduzione generalizzata dell'orario di lavoro a parità di salario al fine di contrastare l'attacco all'occupazione e ai salari;
- Per il rilancio dei salari, con forti aumenti economici e con l'istituzione di un meccanismo di piena tutela dei salari dall'inflazione;
- Garanzia del reddito attraverso un salario medio garantito a tutti i disoccupati; per l'accesso gratuito e universale ai servizi sociali e un unico sistema di ammortizzazioni sociali che garantisca la effettiva continuità di reddito e salario;
- Contrasto alla precarietà e allo sfruttamento: abrogazione del Jobs Act, superamento degli appalti e del dumping contrattuale e forte contrasto all'utilizzo indiscriminato dei contratti precari;
- Rilancio degli investimenti pubblici nella scuola, nella sanità e nei trasporti, contro la privatizzazione, la mercificazione e lo smantellamento dei servizi pubblici essenziali, dei settori fondamentali, di pubblica utilità e delle infrastrutture; contro i progetti di autonomia differenziata e le attuali forme di regionalizzazione; per l'uguaglianza dei diritti e dei servizi su tutto il territorio nazionale;
- Per una vera democrazia sindacale: contro il monopolio delle organizzazioni sindacali concertative, per dare ai lavoratori il potere di decidere chi deve rappresentarli; per il diritto di sciopero e l'abrogazione di ogni normativa repressiva che ne mini e riduca l'efficacia, a partire dal decreto-Salvini.
- Per il rafforzamento della sicurezza dei lavoratori, dei sistemi ispettivi e del ruolo delle RLS- Per la tutela dei lavoratori immigrati: permesso di soggiorno a tutti gli immigrati;
-Contro ogni discriminazione di genere: per una vera parità salariale, occupazionale e dei diritti delle donne, nei luoghi di lavoro e nella società;
-Per la tutela dell'ambiente, il blocco delle produzioni nocive e delle grandi opere speculative;
-Contro il G-20 di Roma e le ipocrite passerelle dei padroni del mondo: per l'unità e la solidarietà internazionale tra le lotte dei lavoratori e degli sfruttati".