J-Ax a Molfetta per “Il bello d’esser brutti”
Due ore di grande spettacolo. Folla in delirio
lunedì 13 luglio 2015
9.05
Hanno atteso per ore che il loro idolo arrivasse. Una folla di giovani entusiasti ha assediato banchina San Domenico, domenica 12 luglio 2015, per vedere l'artista J-Ax. Con un cappellino nero stile panama e cravatta rossa ha esordito nel quarto appuntamento stagionale con il tour "Il bello d'essere brutti", dopo l'ultima uscita a Roma dello scorso luglio. Urla, cori da stadio, ritornelli dei suoi più grandi successi, tutti cantati a grande voce.
Poi, le luci si spengono, il pubblico va su di giri e un boato accompagna l'incipit di un video che viene mostrato su uno schermo posto in fondo al piccolo palco. Il protagonista è lui, Alessandro Aleotti in arte J-Ax. L'ovazione del pubblico accoglie il rapper sul palco, per la quarta tappa de "Il bello d'esser brutti tour", la tournée di supporto al suo ultimo progetto discografico, consegnato al mercato lo scorso gennaio e già certificato disco di platino. J-Ax, è carico di grinta e di energia, e sul palco di Banchina San Domenico, ha voglia di scatenarsi, di liberarsi e di far sballare il suo pubblico; il tutto già dalle prime canzoni della scaletta, "Spirale ovale", "Ribelle e basta", "Rap'n'roll" e "Vecchia scuola" (con la batteria e la chitarra elettrica protagoniste degli arrangiamenti), che si susseguono veloci, senza lasciare spazio alle parole. Dopo aver rotto il ghiaccio e riscaldato la folla, poi, J-Ax riprende fiato: "Ciao Molfetta!".
E continuando nel suo repertorio - infiamma - la platea, dedicando "La tangenziale", uno dei brani contenuti all'interno de "Il bello d'esser brutti". La scaletta del concerto si compone di un totale di trenta canzoni: a dominare sono brani in pieno stile "rap'n'roll" tanto caro all'Aleotti, che nel corso degli anni ne ha fatto un po' il suo marchio di fabbrica e che sul palco di Banchina San Domenico esegue quasi con l'aria di un oratore che domina la folla, come nel caso di "+ stile", "The pub song", "Sono di moda" e "Gente che spera"; non mancano però momenti più riflessivi, in cui il rapper si fa più pensoso: tra queste "Un altro viaggio", e "Piccoli per sempre", accolta con entusiasmo dal pubblico. Subito dopo il rapper, intona pure le strofe de "Il bello d'esser brutti" e "Maria Salvador".
Un piccolo spazio della scaletta è dedicato alle hit degli Articolo 31, ("Voglio vedere tutta Molfetta col dito medio in alto", urla il rapper), che Ax dà in pasto al pubblico bramoso, in un tripudio generale. E poi ci sono i suoi cavalli di battaglia, "Immorale", "Decadance" e "Tutta scena", proposti in un medley.
Confermata per la tappa di Molfetta il tutto esaurito, perché nessuno voleva mancare all'appuntamento con J-Ax.
Poi, le luci si spengono, il pubblico va su di giri e un boato accompagna l'incipit di un video che viene mostrato su uno schermo posto in fondo al piccolo palco. Il protagonista è lui, Alessandro Aleotti in arte J-Ax. L'ovazione del pubblico accoglie il rapper sul palco, per la quarta tappa de "Il bello d'esser brutti tour", la tournée di supporto al suo ultimo progetto discografico, consegnato al mercato lo scorso gennaio e già certificato disco di platino. J-Ax, è carico di grinta e di energia, e sul palco di Banchina San Domenico, ha voglia di scatenarsi, di liberarsi e di far sballare il suo pubblico; il tutto già dalle prime canzoni della scaletta, "Spirale ovale", "Ribelle e basta", "Rap'n'roll" e "Vecchia scuola" (con la batteria e la chitarra elettrica protagoniste degli arrangiamenti), che si susseguono veloci, senza lasciare spazio alle parole. Dopo aver rotto il ghiaccio e riscaldato la folla, poi, J-Ax riprende fiato: "Ciao Molfetta!".
E continuando nel suo repertorio - infiamma - la platea, dedicando "La tangenziale", uno dei brani contenuti all'interno de "Il bello d'esser brutti". La scaletta del concerto si compone di un totale di trenta canzoni: a dominare sono brani in pieno stile "rap'n'roll" tanto caro all'Aleotti, che nel corso degli anni ne ha fatto un po' il suo marchio di fabbrica e che sul palco di Banchina San Domenico esegue quasi con l'aria di un oratore che domina la folla, come nel caso di "+ stile", "The pub song", "Sono di moda" e "Gente che spera"; non mancano però momenti più riflessivi, in cui il rapper si fa più pensoso: tra queste "Un altro viaggio", e "Piccoli per sempre", accolta con entusiasmo dal pubblico. Subito dopo il rapper, intona pure le strofe de "Il bello d'esser brutti" e "Maria Salvador".
Un piccolo spazio della scaletta è dedicato alle hit degli Articolo 31, ("Voglio vedere tutta Molfetta col dito medio in alto", urla il rapper), che Ax dà in pasto al pubblico bramoso, in un tripudio generale. E poi ci sono i suoi cavalli di battaglia, "Immorale", "Decadance" e "Tutta scena", proposti in un medley.
Confermata per la tappa di Molfetta il tutto esaurito, perché nessuno voleva mancare all'appuntamento con J-Ax.