Tommaso Minervini, il "rifondatore" che mette tutti d'accordo?
L’uomo “vecchio-nuovo” che ha già vinto a Molfetta potrebbe tornare al centro della politica
venerdì 2 settembre 2016
0.32
"…Ma cos'é la destra cos'è la sinistra / Ma cos'é la destra cos'é la sinistra…". Il fantasma di Giorgio Gaber s'è affacciato a Molfetta. Sembrava di sì, sembrava di no, e invece Tommaso Minervini potrebbe essere il candidato sindaco del grande centro per Molfetta. Mai farla facile, nella nebulosa politica del post Natalicchio. Da mesi si vagola nell'indistinto, e nulla è mai identico a ciò che appare. Però i fatti sono questi. Ma negli ultimi giorni il nome dell'ex sindaco molfettese, è di fatto uscito fuori come il possibile punto d'incontro. "Un bel nome" non esattamente un'investitura politica, ma un passo avanti sì. A stretto giro, difficile dire se l'interessato ha fatto sapere di essere o non essere disponibile.
Ma le cose possono cambiare in fretta. Gli elementi noti sono questi. L'approvazione dei designatori deve essere però unanime. Minervini è una figura nota al grande pubblico, ma conosce Molfetta (e le dinamiche della politica), ha un profilo politico ineccepibile, è un buon comunicatore. Poi però ci sono i ragionamenti politici. E' vero che la sua figura potrebbe mettere tutti d'accordo (Annalisa Altomare permettendo), ma è anche vero che esiste una quota dell'elettorato di sinistra che potrebbe non votarlo.
Il vero problema della eventuale decisione di Minervini resta al momento Minervini stesso. E' ancora presto per sciogliere le riserve. Serve più tempo, a Minervini, soprattutto per verificare se tutti realmente lo appoggiano, ed è per questo che potrebbe rinunciare. Poi c'è il capitolo primarie. Nicola Piergiovanni le sponsorizza, il centrosinistra non risponde. Nicchia. Andateci alle primarie, se avete il coraggio. Come diceva Schwarzenegger: "Da qualche parte, in qualche modo, qualcuno pagherà". L'andazzo, almeno per il momento, sembra essere questo. Fare silenzio e trovare la soluzione migliore. Per adesso ancora nessuno scatto (ufficiale), men che meno segnali di nervosismo. Ma qualcosa si muove.
Si sta giusto parlando del "futuro" della sinistra Pd e di quella fetta dell'opposizione all'ex giunta Natalicchio e di quella "idea" di metterla in mano a Tommaso Minervini col mandato di azzerare tutto. Minervini secondo indiscrezioni è stato sondato e avvisato, l'ex sindaco di Molfetta, già conosce regole e senso della sua missione: far dimenticare la "vecchia sinistra", ricostruirla dal "centro".
Ma le cose possono cambiare in fretta. Gli elementi noti sono questi. L'approvazione dei designatori deve essere però unanime. Minervini è una figura nota al grande pubblico, ma conosce Molfetta (e le dinamiche della politica), ha un profilo politico ineccepibile, è un buon comunicatore. Poi però ci sono i ragionamenti politici. E' vero che la sua figura potrebbe mettere tutti d'accordo (Annalisa Altomare permettendo), ma è anche vero che esiste una quota dell'elettorato di sinistra che potrebbe non votarlo.
Il vero problema della eventuale decisione di Minervini resta al momento Minervini stesso. E' ancora presto per sciogliere le riserve. Serve più tempo, a Minervini, soprattutto per verificare se tutti realmente lo appoggiano, ed è per questo che potrebbe rinunciare. Poi c'è il capitolo primarie. Nicola Piergiovanni le sponsorizza, il centrosinistra non risponde. Nicchia. Andateci alle primarie, se avete il coraggio. Come diceva Schwarzenegger: "Da qualche parte, in qualche modo, qualcuno pagherà". L'andazzo, almeno per il momento, sembra essere questo. Fare silenzio e trovare la soluzione migliore. Per adesso ancora nessuno scatto (ufficiale), men che meno segnali di nervosismo. Ma qualcosa si muove.
Si sta giusto parlando del "futuro" della sinistra Pd e di quella fetta dell'opposizione all'ex giunta Natalicchio e di quella "idea" di metterla in mano a Tommaso Minervini col mandato di azzerare tutto. Minervini secondo indiscrezioni è stato sondato e avvisato, l'ex sindaco di Molfetta, già conosce regole e senso della sua missione: far dimenticare la "vecchia sinistra", ricostruirla dal "centro".