Investito il Comandante Gadaleta: ancora messaggi di solidarietà dalla città
Altre attestazioni di stima e vicinanza per il numero uno della Polizia Locale
domenica 26 marzo 2017
11.09
Continuano ad arrivare messaggi di stima e vicinanza nei confronti del Comandante della Polizia Locale Giuseppe Gadaleta, investito volontariamente da un uomo qualche giorno fa durante un controllo sullo smaltimento dei rifiuti.
«Una ferita aperta nel corpo di una città che intuisce che il rispetto dell''ambiente è una delle priorità e che le regole vanno rispettate e che deve imporsi che deve uscire dal tunnel dell''omertà. Al Maggiore Giuseppe Gadaleta, in primis va tutta la nostra stima e solidarietà, oltre a tutti i vigili urbani, a tutte le forze dell''ordine che ogni giorno sono i tutori della legalità. Episodi simili non devono più accadere.
Certamente non vogliamo voltarci indietro, il futuro è oltre i nostri occhi sono verso una città che attraverso il rispetto delle regole di tutti sia in grado di renderla più sicura e più solidale. Per fare ciò, riteniamo necessario tessere una rete, la più larga possibile, per condividere obbiettivi strategici che tengano uniti fra di loro comunità, imprese, lavoratori e Amministrazione, insomma allargare la base di partecipazione perché la società si renda attiva e solidale: una città che sappia includere competenze e intelligenze, una città che si proietta nel futuro, in continua metamorfosi, che sappia cogliere i bisogni dei singoli in un progetto d'' assieme. Infatti a breve saremo in grado di tessere una piattaforma rivendicativa che sottoporremo alla città. Una città che ha più volte cambiato le sue sembianze, trasformando di volta in volta il cittadino,la cultura, l''aspetto paesaggistico. Ai futuri candidati sindaci di qualsiasi connotazione politica essi siano chiediamo a gran voce di stilare programmi che valorizzino i punti di forza della Città (asse commerciale) per riconoscerne le fragilità per poterle abbatterle per ricucire un nuovo approccio di sostegno di opportunità di sviluppo e integrazione sociale per chi oggi, magari, vive nella più assoluta fragilità», scrive Annetta Francabandiera, coordinatore Camera del Lavoro Molfetta.
«Non possiamo che unirci a quanti si sono espressi in questi giorni nello stigmatizzare il grave episodio. Ci sembra, peraltro, che lo stesso non sia che la 'naturale' conseguenza di un dibattito sul tema dei rifiuti (e, in particolare, sulla raccolta porta a porta) diventato terreno di una guerra di religione, più che una discussione sulla reale condizione emergenziale in cui versa la regione Puglia. Va detto che, ignorando lo stato dei fatti e la possibilità di godere di soluzioni future altrove ormai consolidate, molti rappresentanti della politica locale, anche in vista delle prossime elezioni amministrative, continuano ad alimentare scetticismi e paure senza fondamento. Certo, non vanno sottaciute le difficoltà nello spiegare ai cittadini le motivazioni e le opportunità che hanno portato a questa scelta, ma nulla può giustificare questa deriva, figlia anche del mancato sanzionamento di chi si è reso e si rende responsabile di comportamenti scorretti e di un generale lassismo istituzionale che ha tollerato queste situazioni. Ci sembra opportuno, quindi, nel fare i nostri auguri di pronta guarigione al comandante Gadaleta, ribadire la necessità che i controlli diventino puntuali perché sul porta a porta non si può e non si deve tornare indietro», è il commento del circolo locale di Legambiente.
«In questi giorni siamo stati invitati da don Ciotti ad essere, simbolicamente e provocatoriamente, tutti "sbirri" per il cambiamento; nella nostra città, dove la Polizia Municipale non gode della necessaria autorevolezza che la "divisa" richiede, si oltraggia moralmente e fisicamente il Comandante Mauro Gadaleta. E' d'obbligo esprimere solidarietà e vicinanza umana, ma non ci esimiamo dal denunciare la mancanza, da molto tempo, di un indirizzo politico che avesse l'obiettivo di prevenire e sanzionare l'illegalità diffusa che ha alimentato e consolidato certe arroganze. Auguriamo al Comandante Gadaleta una pronta guarigione e la fermezza nel denunciare il suo aggressore, così come lo invitiamo a denunciare l'altro cittadino che nei giorni scorsi, negli uffici comunali, ha oltraggiato e offeso lui e tutta la Polizia Municipale di Molfetta. Noi del Movimento Liberatorio siamo a completa disposizione per testimoniare sull'accaduto. Ognuno faccia la sua parte», è il pensiero del Liberatorio Politico.
«Una ferita aperta nel corpo di una città che intuisce che il rispetto dell''ambiente è una delle priorità e che le regole vanno rispettate e che deve imporsi che deve uscire dal tunnel dell''omertà. Al Maggiore Giuseppe Gadaleta, in primis va tutta la nostra stima e solidarietà, oltre a tutti i vigili urbani, a tutte le forze dell''ordine che ogni giorno sono i tutori della legalità. Episodi simili non devono più accadere.
Certamente non vogliamo voltarci indietro, il futuro è oltre i nostri occhi sono verso una città che attraverso il rispetto delle regole di tutti sia in grado di renderla più sicura e più solidale. Per fare ciò, riteniamo necessario tessere una rete, la più larga possibile, per condividere obbiettivi strategici che tengano uniti fra di loro comunità, imprese, lavoratori e Amministrazione, insomma allargare la base di partecipazione perché la società si renda attiva e solidale: una città che sappia includere competenze e intelligenze, una città che si proietta nel futuro, in continua metamorfosi, che sappia cogliere i bisogni dei singoli in un progetto d'' assieme. Infatti a breve saremo in grado di tessere una piattaforma rivendicativa che sottoporremo alla città. Una città che ha più volte cambiato le sue sembianze, trasformando di volta in volta il cittadino,la cultura, l''aspetto paesaggistico. Ai futuri candidati sindaci di qualsiasi connotazione politica essi siano chiediamo a gran voce di stilare programmi che valorizzino i punti di forza della Città (asse commerciale) per riconoscerne le fragilità per poterle abbatterle per ricucire un nuovo approccio di sostegno di opportunità di sviluppo e integrazione sociale per chi oggi, magari, vive nella più assoluta fragilità», scrive Annetta Francabandiera, coordinatore Camera del Lavoro Molfetta.
«Non possiamo che unirci a quanti si sono espressi in questi giorni nello stigmatizzare il grave episodio. Ci sembra, peraltro, che lo stesso non sia che la 'naturale' conseguenza di un dibattito sul tema dei rifiuti (e, in particolare, sulla raccolta porta a porta) diventato terreno di una guerra di religione, più che una discussione sulla reale condizione emergenziale in cui versa la regione Puglia. Va detto che, ignorando lo stato dei fatti e la possibilità di godere di soluzioni future altrove ormai consolidate, molti rappresentanti della politica locale, anche in vista delle prossime elezioni amministrative, continuano ad alimentare scetticismi e paure senza fondamento. Certo, non vanno sottaciute le difficoltà nello spiegare ai cittadini le motivazioni e le opportunità che hanno portato a questa scelta, ma nulla può giustificare questa deriva, figlia anche del mancato sanzionamento di chi si è reso e si rende responsabile di comportamenti scorretti e di un generale lassismo istituzionale che ha tollerato queste situazioni. Ci sembra opportuno, quindi, nel fare i nostri auguri di pronta guarigione al comandante Gadaleta, ribadire la necessità che i controlli diventino puntuali perché sul porta a porta non si può e non si deve tornare indietro», è il commento del circolo locale di Legambiente.
«In questi giorni siamo stati invitati da don Ciotti ad essere, simbolicamente e provocatoriamente, tutti "sbirri" per il cambiamento; nella nostra città, dove la Polizia Municipale non gode della necessaria autorevolezza che la "divisa" richiede, si oltraggia moralmente e fisicamente il Comandante Mauro Gadaleta. E' d'obbligo esprimere solidarietà e vicinanza umana, ma non ci esimiamo dal denunciare la mancanza, da molto tempo, di un indirizzo politico che avesse l'obiettivo di prevenire e sanzionare l'illegalità diffusa che ha alimentato e consolidato certe arroganze. Auguriamo al Comandante Gadaleta una pronta guarigione e la fermezza nel denunciare il suo aggressore, così come lo invitiamo a denunciare l'altro cittadino che nei giorni scorsi, negli uffici comunali, ha oltraggiato e offeso lui e tutta la Polizia Municipale di Molfetta. Noi del Movimento Liberatorio siamo a completa disposizione per testimoniare sull'accaduto. Ognuno faccia la sua parte», è il pensiero del Liberatorio Politico.