"Interrompiamo o andiamo avanti?". Minervini conferma l'appoggio a Tammacco
Il sindaco: «Siamo uniti e autonomi rispetto agli apparati politici»
sabato 5 settembre 2020
8.53
A Molfetta si parla di presente ma soprattutto di futuro, con Tommaso Minervini e la maggioranza dell'amministrazione comunale (ad eccezione del Partito Democratico, ndr) a confermare l'appoggio a Saverio Tammacco come candidato al Consiglio regionale nelle prossime elezioni. Lo slogan della serata, organizzata nel nuovo scenario dell'area ex Park Club, è chiaro: "Interrompiamo o andiamo avanti?".
Minervini ha esordito con un aggancio all'estate 2017, momento che ha segnato il punto di partenza di questo percorso: «Tre anni fa abbiamo assunto questo impegno, la città ci ha votato per questo: mettevamo da parte le nostre appartenenze politiche per finalizzare i nostri valori per fare il meglio per questa città. Gli altri fanno giochi di apparati e partiti, noi no perché abbiamo assunto un ruolo collettivo in città».
A seguire, sono state passate in rassegna (con il supporto di contenuti video) tutte le novità e migliorie apportate dalla città in questo lasso di tempo: «Un triennio è tempo burocratico breve in cui abbiamo realizzato tanto. Siamo l'unica amministrazione che può fare vedere ciò che ha fatto. Abbiamo ereditato cose sepolte come il porto, la pista di atletica, il digestore anaerobico, scuola ridotte male e strade ancora al centro della tradizionale ironia "dei fossi"».
Ma non solo, perché ci sono anche i tanti eventi che hanno portato la città alla ribalta nazionale, come la visita di Papa Francesco nel 2018: «Il Papa a Molfetta è stata un'altra dimostrazione di come in questa città si sia operato in maniera impeccabile anche per organizzare una giornata per la quale abbiamo avuto stima e riconoscimenti anche dal Vaticano, nonostante le critiche piovute dopo il nostro tentativo di immortalare simbolicamente quella data con un monumento. E non dimentichiamoci, portando lo sguardo più al presente, anche della pandemia che ha segnato un pezzo di storia di Molfetta: mentre in Puglia l'epidemia è dietro l'angolo, qui abbiamo tenuto bene grazie alle nostre azioni oculate in materia di controlli e sicurezza».
«Ciò che vedete oggi davanti ai vostri occhi girando per la città - aggiunge il sindaco - è il frutto del nostro essere competenti, coesi, autonomi e non schiavi di apparati che vogliono ingabbiare questa città. Abbiamo svegliato ingegneri, architetti, professionisti, ci stiamo occupando della realizzazione dei più bei parchi del nord barese e Lama Martina è oggi meta di escursionisti e naturalisti. Abbiamo un'impiantistica sportiva che ci invidiano e colgo l'occasione per invitarvi, il 25 settembre, all'inaugurazione della pista di atletica. Era lì da decenni, ma a noi interessa chi la completa, non chi l'ha pensata. Questo è un modo di fare politica tipico dei partiti, a noi autonomi interessa il gioco dei fatti».
Poi Minervini ha chiamato in gioco anche Saverio Tammacco, uno dei grandi protagonisti della serata: «Oggi Molfetta è quattordicesima per vivibilità in Puglia, noi l'abbiamo ereditata alle ultimissime posizioni. Avremo un Pulo visitabile, un gioiello come il Torrione Passari, il Palazzo della Musica come contenitore culturale. E presto ci doteremo di un teatro. Sta crescendo il turismo, lo dicono i numeri delle visite", le parole del sindaco. Poi il ricordo delle lotte a fianco di Saverio Tammacco. "Il porto commerciale è l'occasione di sviluppo per Molfetta. Solo io e Saverio sappiamo quanto abbiamo litigato per entrare nella ZES. Avremo grandi insediamenti produttivi con tutti i terreni già opzionati nella zona ASI».
«Basta essere ingabbiati - ha poi commentato il primo cittadino in merito allo slogan di questo momento di riflessione - È nostro dovere non interrompere questo storico processo di rilancio della città. Con Saverio Tammacco non scegliamo un uomo, ma una condizione collettiva che lavori per il bene della città. Nel 2017 abbiamo detto stop ad un modo di amministrare e oggi rivendichiamo questa autonomia. A lui affidiamo il futuro della città e chiediamo di sedersi in Regione dalla parte delle città e non degli apparati.
Tammacco si è così presentato ai cittadini: «Abbiamo fatto una scelta pensando al bene comune di questa città. Dobbiamo vincere questa scommessa e possiamo farlo da squadra, voi vedete in me il capitano, ma serve chi fa gol e chi para. Servono tutti, la campagna elettorale la farete voi, non io. Dimostreremo che vincerà l'autonomia e non i vincoli ideologici. Se il 5 giugno 2015 piangevamo di rabbia per non avercela fatta per pochi voti, il 22 settembre piangeremo di gioia perché abbiamo vinto».
Minervini ha esordito con un aggancio all'estate 2017, momento che ha segnato il punto di partenza di questo percorso: «Tre anni fa abbiamo assunto questo impegno, la città ci ha votato per questo: mettevamo da parte le nostre appartenenze politiche per finalizzare i nostri valori per fare il meglio per questa città. Gli altri fanno giochi di apparati e partiti, noi no perché abbiamo assunto un ruolo collettivo in città».
A seguire, sono state passate in rassegna (con il supporto di contenuti video) tutte le novità e migliorie apportate dalla città in questo lasso di tempo: «Un triennio è tempo burocratico breve in cui abbiamo realizzato tanto. Siamo l'unica amministrazione che può fare vedere ciò che ha fatto. Abbiamo ereditato cose sepolte come il porto, la pista di atletica, il digestore anaerobico, scuola ridotte male e strade ancora al centro della tradizionale ironia "dei fossi"».
Ma non solo, perché ci sono anche i tanti eventi che hanno portato la città alla ribalta nazionale, come la visita di Papa Francesco nel 2018: «Il Papa a Molfetta è stata un'altra dimostrazione di come in questa città si sia operato in maniera impeccabile anche per organizzare una giornata per la quale abbiamo avuto stima e riconoscimenti anche dal Vaticano, nonostante le critiche piovute dopo il nostro tentativo di immortalare simbolicamente quella data con un monumento. E non dimentichiamoci, portando lo sguardo più al presente, anche della pandemia che ha segnato un pezzo di storia di Molfetta: mentre in Puglia l'epidemia è dietro l'angolo, qui abbiamo tenuto bene grazie alle nostre azioni oculate in materia di controlli e sicurezza».
«Ciò che vedete oggi davanti ai vostri occhi girando per la città - aggiunge il sindaco - è il frutto del nostro essere competenti, coesi, autonomi e non schiavi di apparati che vogliono ingabbiare questa città. Abbiamo svegliato ingegneri, architetti, professionisti, ci stiamo occupando della realizzazione dei più bei parchi del nord barese e Lama Martina è oggi meta di escursionisti e naturalisti. Abbiamo un'impiantistica sportiva che ci invidiano e colgo l'occasione per invitarvi, il 25 settembre, all'inaugurazione della pista di atletica. Era lì da decenni, ma a noi interessa chi la completa, non chi l'ha pensata. Questo è un modo di fare politica tipico dei partiti, a noi autonomi interessa il gioco dei fatti».
Poi Minervini ha chiamato in gioco anche Saverio Tammacco, uno dei grandi protagonisti della serata: «Oggi Molfetta è quattordicesima per vivibilità in Puglia, noi l'abbiamo ereditata alle ultimissime posizioni. Avremo un Pulo visitabile, un gioiello come il Torrione Passari, il Palazzo della Musica come contenitore culturale. E presto ci doteremo di un teatro. Sta crescendo il turismo, lo dicono i numeri delle visite", le parole del sindaco. Poi il ricordo delle lotte a fianco di Saverio Tammacco. "Il porto commerciale è l'occasione di sviluppo per Molfetta. Solo io e Saverio sappiamo quanto abbiamo litigato per entrare nella ZES. Avremo grandi insediamenti produttivi con tutti i terreni già opzionati nella zona ASI».
«Basta essere ingabbiati - ha poi commentato il primo cittadino in merito allo slogan di questo momento di riflessione - È nostro dovere non interrompere questo storico processo di rilancio della città. Con Saverio Tammacco non scegliamo un uomo, ma una condizione collettiva che lavori per il bene della città. Nel 2017 abbiamo detto stop ad un modo di amministrare e oggi rivendichiamo questa autonomia. A lui affidiamo il futuro della città e chiediamo di sedersi in Regione dalla parte delle città e non degli apparati.
Tammacco si è così presentato ai cittadini: «Abbiamo fatto una scelta pensando al bene comune di questa città. Dobbiamo vincere questa scommessa e possiamo farlo da squadra, voi vedete in me il capitano, ma serve chi fa gol e chi para. Servono tutti, la campagna elettorale la farete voi, non io. Dimostreremo che vincerà l'autonomia e non i vincoli ideologici. Se il 5 giugno 2015 piangevamo di rabbia per non avercela fatta per pochi voti, il 22 settembre piangeremo di gioia perché abbiamo vinto».