Il vice sindaco: innanzitutto lotta alla povertà
L’assessore Maralfa "illustra” le scelte dell’assessorato alle politiche sociale
sabato 14 giugno 2014
7.46
«Le misure più importanti del piano sociale di zona riguardano la lotta alla povertà ed al disagio sociale, che si sostanziano in una linea di inclusione socio-lavorativa dove abbiamo ritenuto di investire 200 mila euro per lavori di vario genere (fra i quali la pulizia delle strade, dei parchi, delle villette, delle spiagge, la gestione e la guardiania delle strutture comunali). Fra le altre misure vi sono quelle della tutela della salute dei diversamente abili, degli anziani e dei minori rispetto alle quali abbiamo voluto tracciare una linea di forte discontinuità con la passata gestione amministrativa».
L'assessore alle politiche sociali, Bepi Maralfa, commenta così il piano sociale di zona per il triennio 2014-2016, approvato a marzo scorso in Consiglio comunale, che è lo strumento di programmazione previsto dalle leggi statali e regionali per la gestione del settore dei servizi sociali.
«La Regione Puglia – continua Maralfa - accogliendo una proposta del comune di Molfetta nella vecchia programmazione aveva stanziato un milione di euro per le due forme di assistenza agli anziani e diversamente abili: il servizio di assistenza domiciliare e l'assistenza domiciliare integrata (quest'ultima concernente tutte le forme alternative all'ospedalizzazione). Ebbene, proprio riguardo a quest'ultima misura la vecchia amministrazione aveva introitato solo 3 casi di assistenza domiciliare integrata devolvendo l'intera somma restante (il milione di euro) al servizio di assistenza domiciliare. Purtroppo non è legittima tale impostazione perché trattasi di somme a destinazione vincolata che, per legge, devono essere impiegate per le finalità cui sono destinate. Sono pervenute tantissime domande da parte di gruppi di lavoro di giovani esperti di partecipazione alle programmazioni che riguardano le forme di disabilità e noi le abbiamo fortemente sostenute, ora si attende il beneplacito della Regione».
E ancora. «La linea politica adottata da questa amministrazione ha inteso favorire anche il sostegno alla genitorialità in tutti i casi in cui le disabilità dei figlioli incidono fortemente sullo stato di salute del nucleo familiare. Alcune delle novità in tal senso sono stati i progetti in favore dei bambini autistici per i quali non erano predisposte misure, mentre abbiamo, inoltre, voluto fortemente implementare le risorse per combattere la violenza di genere e per il sostegno degli immigrati».
E poi un riferimento alle proteste di questi giorni «si sono triplicate – sottolinea Maralfa - le richieste di sussidi economici, da 300 casi (la vecchia platea dei non abbienti) si è passati ad oltre 900 casi di nuclei familiari in stato di difficoltà. Il dramma è costituito anche dalle fasce delle cosiddette "nuove povertà" da quei nuclei, cioè, i cui capi famiglia hanno recentemente perso il posto di lavoro e che sino a poco tempo fa, invece, godevano di reddito e non avevano bisogno degli interventi a sostegno. Ovviamente a questa situazione fa da sfondo la costante spada di Damocle costituita dagli sfratti per morosità che abbiamo fronteggiato con due importanti delibere con le quali il Comune interviene direttamente con i proprietari (a sanare la mora o addirittura rinegoziando i contratti) ovvero facendosi tramite con le Agenzie immobiliari in rete per il reperimento di nuove abitazioni».
L'assessore alle politiche sociali, Bepi Maralfa, commenta così il piano sociale di zona per il triennio 2014-2016, approvato a marzo scorso in Consiglio comunale, che è lo strumento di programmazione previsto dalle leggi statali e regionali per la gestione del settore dei servizi sociali.
«La Regione Puglia – continua Maralfa - accogliendo una proposta del comune di Molfetta nella vecchia programmazione aveva stanziato un milione di euro per le due forme di assistenza agli anziani e diversamente abili: il servizio di assistenza domiciliare e l'assistenza domiciliare integrata (quest'ultima concernente tutte le forme alternative all'ospedalizzazione). Ebbene, proprio riguardo a quest'ultima misura la vecchia amministrazione aveva introitato solo 3 casi di assistenza domiciliare integrata devolvendo l'intera somma restante (il milione di euro) al servizio di assistenza domiciliare. Purtroppo non è legittima tale impostazione perché trattasi di somme a destinazione vincolata che, per legge, devono essere impiegate per le finalità cui sono destinate. Sono pervenute tantissime domande da parte di gruppi di lavoro di giovani esperti di partecipazione alle programmazioni che riguardano le forme di disabilità e noi le abbiamo fortemente sostenute, ora si attende il beneplacito della Regione».
E ancora. «La linea politica adottata da questa amministrazione ha inteso favorire anche il sostegno alla genitorialità in tutti i casi in cui le disabilità dei figlioli incidono fortemente sullo stato di salute del nucleo familiare. Alcune delle novità in tal senso sono stati i progetti in favore dei bambini autistici per i quali non erano predisposte misure, mentre abbiamo, inoltre, voluto fortemente implementare le risorse per combattere la violenza di genere e per il sostegno degli immigrati».
E poi un riferimento alle proteste di questi giorni «si sono triplicate – sottolinea Maralfa - le richieste di sussidi economici, da 300 casi (la vecchia platea dei non abbienti) si è passati ad oltre 900 casi di nuclei familiari in stato di difficoltà. Il dramma è costituito anche dalle fasce delle cosiddette "nuove povertà" da quei nuclei, cioè, i cui capi famiglia hanno recentemente perso il posto di lavoro e che sino a poco tempo fa, invece, godevano di reddito e non avevano bisogno degli interventi a sostegno. Ovviamente a questa situazione fa da sfondo la costante spada di Damocle costituita dagli sfratti per morosità che abbiamo fronteggiato con due importanti delibere con le quali il Comune interviene direttamente con i proprietari (a sanare la mora o addirittura rinegoziando i contratti) ovvero facendosi tramite con le Agenzie immobiliari in rete per il reperimento di nuove abitazioni».