Incidente mortale sull'A14 nei pressi di Molfetta: assolto poliziotto 45enne
I fatti si verificarono ad aprile 2019, per il gup Valenzi «il fatto non costituisce reato». Nel sinistro morirono due persone di origini albanesi
giovedì 12 gennaio 2023
21.57
Fu una tragica fatalità, l'incidente stradale in cui persero la vita Milto Koci, di 56 anni, e sua madre, Sanda Koci, di 82 anni, entrambi di origini albanesi. È quanto stabilito ieri dalla giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Bari, Isabella Valenzi, che ha assolto con formula piena Salvatore Strippoli, 45enne di Corato.
L'uomo, assistente capo coordinatore della Polizia Stradale, è stato scagionato «perché il fatto non costituisce reato» dall'accusa di omicidio stradale plurimo, dopo essere rimasto coinvolto nell'incidente mortale avvenuto sull'autostrada A14. Accolta dunque la tesi difensiva dei legali dell'imputato, gli avvocati Luciano De Luca e Sabino Carpagnano. L'accusa, invece, rappresentata dal pubblico ministero Francesco Bretone aveva invocato la condanna ad 1 anno di reclusione.
L'incidente mortale si verificò alle 23.30 del 6 aprile 2019 sulla corsia di marcia da Foggia verso Bari, tra i caselli di Bitonto e Molfetta. Koci, di origini albanesi ma residente da tempo in Italia, come la madre che viaggiava con lui, per cause mai accertate, complice forse l'asfalto bagnato per la pioggia caduta poco prima, sbandò con la Renault Clio che guidava, andando a sbattere contro il guardrail che delimitava la carreggiata, finendo infine di traverso sulla corsia di sorpasso.
Gli occupanti scesero dall'auto, «senza indossare i giubbini catarifrangenti», e si sbracciarono per segnalare la presenza del mezzo incidentato, ma la Ford Kuga di Strippoli, «abbagliato dai fari di un'altra auto sulla carreggiata opposta», la colpì in pieno. Un impatto tremendo che non lasciò scampo ai Koci morti sul colpo.
L'uomo, assistente capo coordinatore della Polizia Stradale, è stato scagionato «perché il fatto non costituisce reato» dall'accusa di omicidio stradale plurimo, dopo essere rimasto coinvolto nell'incidente mortale avvenuto sull'autostrada A14. Accolta dunque la tesi difensiva dei legali dell'imputato, gli avvocati Luciano De Luca e Sabino Carpagnano. L'accusa, invece, rappresentata dal pubblico ministero Francesco Bretone aveva invocato la condanna ad 1 anno di reclusione.
L'incidente mortale si verificò alle 23.30 del 6 aprile 2019 sulla corsia di marcia da Foggia verso Bari, tra i caselli di Bitonto e Molfetta. Koci, di origini albanesi ma residente da tempo in Italia, come la madre che viaggiava con lui, per cause mai accertate, complice forse l'asfalto bagnato per la pioggia caduta poco prima, sbandò con la Renault Clio che guidava, andando a sbattere contro il guardrail che delimitava la carreggiata, finendo infine di traverso sulla corsia di sorpasso.
Gli occupanti scesero dall'auto, «senza indossare i giubbini catarifrangenti», e si sbracciarono per segnalare la presenza del mezzo incidentato, ma la Ford Kuga di Strippoli, «abbagliato dai fari di un'altra auto sulla carreggiata opposta», la colpì in pieno. Un impatto tremendo che non lasciò scampo ai Koci morti sul colpo.