Incidente al Viale, Vito Tota non poteva guidare quella moto
Oggi l'autopsia sul corpo del ragazzo.
martedì 12 aprile 2016
10.29
Vito Tota non poteva guidare quella moto. Il ragazzo di 20 anni coinvolto giovedì scorso in un incidente stradale in viale Pio XI non aveva né l'età, né tantomeno la patente per poter guidare quello scooter Yamaha 500 di cilindrata. Queste sono le prime clamorose risultanze cui è giunta l'indagine sulla morte del ragazzo, deceduto la settimana scorsa nel terribile impatto contro un Suv in viale Pio XI.
Intanto, oggi presso l'istituto di medicina legale di Bari si terrà l'autopsia sulla salma del ragazzo per accertare le cause della morte. Un atto dovuto considerato che a un primo esame effettuato sul corpo senza vita di Vito Tota i medici legali non hanno riscontrato apparenti lesioni esterne: l'esame autoptico servirà dunque a stabilire le cause mediche del decesso, aggiungendo così un ulteriore tassello alle indagini.
Ma al di là dei primi risultati su patente e assicurazione, bisognerà chiarire definitivamente la dinamica dell'incidente. E anche su questo fronte ci sarebbero importanti novità: nei prossimi giorni non è escluso che gli inquirenti possano accedere alle telecamere della video sorveglianza che si trovano in quella strada, così come verifiche potrebbero essere disposte su una vettura che secondo alcune indiscrezioni era parcheggiata senza pass su uno stallo per disabili. Bisognerà capire se e come la presenza di quest'auto abbia contribuito a causare l'incidente.
Testimonianze oculari invece ancora non ce ne sono. "E' evidente — ci spiega Felice Petruzzella legale di N. C. il conducente del Suv coinvolto nell'incidente — che ci sono persone che hanno visto come è andata, così come è altrettanto evidente che queste stesse persone rinunciano a farsi avanti per testimoniare". Petruzzella rinnova lo stesso appello di qualche giorno fa: "Chi ha visto si faccia avanti per fare chiarezza".
RETTIFICA: La Polizia Municipale di Molfetta smentisce ufficialmente la circostanza per cui la moto su cui viaggiava Vito Tota fosse scoperta da qualsivoglia polizza assicurativa. Altresi afferma che il mezzo fosse regolarmente assicurato.
Intanto, oggi presso l'istituto di medicina legale di Bari si terrà l'autopsia sulla salma del ragazzo per accertare le cause della morte. Un atto dovuto considerato che a un primo esame effettuato sul corpo senza vita di Vito Tota i medici legali non hanno riscontrato apparenti lesioni esterne: l'esame autoptico servirà dunque a stabilire le cause mediche del decesso, aggiungendo così un ulteriore tassello alle indagini.
Ma al di là dei primi risultati su patente e assicurazione, bisognerà chiarire definitivamente la dinamica dell'incidente. E anche su questo fronte ci sarebbero importanti novità: nei prossimi giorni non è escluso che gli inquirenti possano accedere alle telecamere della video sorveglianza che si trovano in quella strada, così come verifiche potrebbero essere disposte su una vettura che secondo alcune indiscrezioni era parcheggiata senza pass su uno stallo per disabili. Bisognerà capire se e come la presenza di quest'auto abbia contribuito a causare l'incidente.
Testimonianze oculari invece ancora non ce ne sono. "E' evidente — ci spiega Felice Petruzzella legale di N. C. il conducente del Suv coinvolto nell'incidente — che ci sono persone che hanno visto come è andata, così come è altrettanto evidente che queste stesse persone rinunciano a farsi avanti per testimoniare". Petruzzella rinnova lo stesso appello di qualche giorno fa: "Chi ha visto si faccia avanti per fare chiarezza".
RETTIFICA: La Polizia Municipale di Molfetta smentisce ufficialmente la circostanza per cui la moto su cui viaggiava Vito Tota fosse scoperta da qualsivoglia polizza assicurativa. Altresi afferma che il mezzo fosse regolarmente assicurato.