Inchiesta porto, ripristinata la misura interdittiva per il dirigente Binetti
Accolto l'appello dei pubblici ministeri Aiello e Tosto: scatta di nuovo l'interdittiva per 12 mesi
venerdì 19 gennaio 2024
0.07
Ripristinata la sospensione dall'esercizio di pubblici uffici ed il divieto temporaneo - di 12 mesi - di svolgere l'attività lavorativa per il dirigente Alessandro Binetti, a cui, a novembre scorso, era stata precedentemente revocata, e per il direttore operativo, l'ingegnere Gianluca Loliva, a cui era stata rideterminata in soli 6 mesi.
Il Tribunale del Riesame di Bari, a circa due mesi dall'inchiesta della Procura della Repubblica di Trani che ha messo in luce un «collaudato sistema di frode» per il completamento del porto di Molfetta, ha accolto l'appello dei sostituti procuratori Giuseppe Francesco Aiello e Francesco Tosto. I reati contestati, a vario titolo, sono truffa aggravata, frode in pubbliche forniture e gestione illecita dei rifiuti: erano state ordinate 106 tonnellate di materiali lapidei, ma sarebbe finito di tutto.
Per quanto riguarda la posizione di Binetti, il Riesame dica che il «Rup avesse la piena possibilità e capacità di intervenire nei confronti della direzione dei lavori per segnalare le criticità riscontrate nel conferimento del materiale». E ancora: «Emerge la leggerezza estrema con cui il Rup affrontava la vicenda puntualmente e reiteratamente denunciata dal supporto al Rup». I giudici hanno censurato la condotta omissiva di Binetti sulle comunicazioni della commissione di collaudo.
Su Loliva, sempre il Riesame, ha detto che «le attività di verifica, controllo delle forniture e delle lavorazioni in cantiere non sarebbero state svolte adeguatamente e con la frequenza necessaria». Si attende, infine, che venga fissata l'udienza in Cassazione sul ricorso dell'imprenditore Giuseppe Dell'Erba, posto ai domiciliari.
Il Tribunale del Riesame di Bari, a circa due mesi dall'inchiesta della Procura della Repubblica di Trani che ha messo in luce un «collaudato sistema di frode» per il completamento del porto di Molfetta, ha accolto l'appello dei sostituti procuratori Giuseppe Francesco Aiello e Francesco Tosto. I reati contestati, a vario titolo, sono truffa aggravata, frode in pubbliche forniture e gestione illecita dei rifiuti: erano state ordinate 106 tonnellate di materiali lapidei, ma sarebbe finito di tutto.
Per quanto riguarda la posizione di Binetti, il Riesame dica che il «Rup avesse la piena possibilità e capacità di intervenire nei confronti della direzione dei lavori per segnalare le criticità riscontrate nel conferimento del materiale». E ancora: «Emerge la leggerezza estrema con cui il Rup affrontava la vicenda puntualmente e reiteratamente denunciata dal supporto al Rup». I giudici hanno censurato la condotta omissiva di Binetti sulle comunicazioni della commissione di collaudo.
Su Loliva, sempre il Riesame, ha detto che «le attività di verifica, controllo delle forniture e delle lavorazioni in cantiere non sarebbero state svolte adeguatamente e con la frequenza necessaria». Si attende, infine, che venga fissata l'udienza in Cassazione sul ricorso dell'imprenditore Giuseppe Dell'Erba, posto ai domiciliari.