Inchiesta porto commerciale, il 7 luglio nuova tappa giudiziaria

Il Tribunale di Trani dovrà decidere sui rinvii a giudizio

sabato 25 giugno 2016 14.02
L'inchiesta sul nuovo porto commerciale di Molfetta giungerà i prossimi giorni al vaglio dell'udienza preliminare. Il 7 luglio davanti al gup del tribunale di Trani, Francesco Messina, si discuteranno le 45 richieste di rinvio a giudizio formulate dal procuratore aggiunto Francesco Giannella e dal sostituto procuratore Michele Ruggiero.

All'udienza preliminare gli imputati potranno chiedere di esser giudicati col rito abbreviato. In questo caso il gup dovrà (in una successiva udienza) pronunciare sentenza per quanti opteranno per il giudizio allo stato degli atti. Diversamente (o per quanti non chiederanno di esser giudicati col rito abbreviato) il gup deciderà chi rinviare a giudizio per il dibattimento dinanzi al Tribunale collegiale di Trani.

A vario titolo sono contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata a delitti contro il patrimonio, la fede pubblica e, la pubblica amministrazione; abuso d'ufficio (tentato e consumato), falso, truffa, omissioni d'atti d'ufficio, frode in pubbliche forniture, danneggiamento, minaccia a pubblico ufficiale, favoreggiamento, concussione, attentato alla sicurezza dei trasporti marittimi, violazioni della normativa ambientale, del testo unico sull'edilizia, del codice del paesaggio e della disciplina speciale per la bonifica da ordigni bellici.

Il nuovo porto di Molfetta sarebbe dovuto costare 72 milioni di euro. In realtà, l'impegno economico di Regione e Stato fu più che raddoppiato: 147 milioni con varie leggi di finanziamento dal 2001 in poi. Una parte dei fondi ottenuti dallo Stato era stata, poi, utilizzata per opere "di natura sociale, culturale e sportiva" non inerenti con l'infrastruttura portuale.

Come si ricorderà, a ottobre 2013 l'area, a lavori in corso, fu sequestrata. Dopo qualche tempo fu dissequestrata con la riconsegna al Comune per ultimare, a sue spese, i lavori di bonifica e sicurezza avviati dal Servizio Difesa Antimezzi Insidiosi sotto l'egida della Procura e dell'amministratore giudiziale.