Inchiesta nuovo porto. 48 gli avvisi di conclusione delle indagini. I nomi
Per gli indagati ora venti giorni per presentare memorie difensive
venerdì 29 maggio 2015
6.57
Sono quarantotto gli avvisi di conclusione delle indagini, notificati in queste ore, ad altrettanti indagati tra persone fisiche e giuridiche, nell'ambito dell'inchiesta sui presunti illeciti nella costruzione del nuovo porto di Molfetta.
Gli indagati avranno 20 giorni per depositare alla Procura di Trani memorie difensive e documenti nonché chiedere l'interrogatorio od un supplemento d'indagini.
Il nuovo porto sarebbe dovuto costare 72 milioni di euro. In realtà, l'impegno economico di Regione e Stato è più che raddoppiato: 147 milioni con varie leggi di finanziamento dal 2001 in poi. Un'opera faraonica, stoppata dalla magistratura a lavori in corso. L'area finita sotto i sigilli del sequestro preventivo del gip Francesco Zecchillo il 7 Ottobre 2013 è stata dissequestrata pochi giorni fa e riconsegnata al Comune che, a sua spese, dovrà ultimare i lavori di bonifica e sicurezza avviati dal Servizio Difesa Antimezzi Insidiosi sotto l'egida della Procura e dell'amministratore giudizio per poi valutare il da farsi sulle opere di completamento.
Secondo la Procura capeggiata da Carlo Maria Capristo l'opera, ritenuta costellata da una serie di reati, non si sarebbe potuta nemmeno realizzare per la presenza di ordigni bellici sui fondali. Il profilo economico-finanziario, e dunque il flusso dei finanziamenti pubblici, è uno dei pilastri dell'inchiesta. S'ipotizzò pure che parte del fiume di denaro pubblico sarebbe stato utilizzata dal Comune per finalità estranee al porto e cioè per sistemare il proprio bilancio.
Gli indagati avranno 20 giorni per depositare alla Procura di Trani memorie difensive e documenti nonché chiedere l'interrogatorio od un supplemento d'indagini.
Il nuovo porto sarebbe dovuto costare 72 milioni di euro. In realtà, l'impegno economico di Regione e Stato è più che raddoppiato: 147 milioni con varie leggi di finanziamento dal 2001 in poi. Un'opera faraonica, stoppata dalla magistratura a lavori in corso. L'area finita sotto i sigilli del sequestro preventivo del gip Francesco Zecchillo il 7 Ottobre 2013 è stata dissequestrata pochi giorni fa e riconsegnata al Comune che, a sua spese, dovrà ultimare i lavori di bonifica e sicurezza avviati dal Servizio Difesa Antimezzi Insidiosi sotto l'egida della Procura e dell'amministratore giudizio per poi valutare il da farsi sulle opere di completamento.
Secondo la Procura capeggiata da Carlo Maria Capristo l'opera, ritenuta costellata da una serie di reati, non si sarebbe potuta nemmeno realizzare per la presenza di ordigni bellici sui fondali. Il profilo economico-finanziario, e dunque il flusso dei finanziamenti pubblici, è uno dei pilastri dell'inchiesta. S'ipotizzò pure che parte del fiume di denaro pubblico sarebbe stato utilizzata dal Comune per finalità estranee al porto e cioè per sistemare il proprio bilancio.
Questo l'elenco completo delle 48 persone, fisiche e giuridiche, destinatarie dell'avviso di conclusione delle indagini della Procura della Repubblica di Trani:
Antonio Azzollini, ex sindaco di Molfetta nonché attuale senatore e presidente della commissione bilancio del Senato; Vincenzo Balducci, responsabile unico del procedimento; Giuseppe Domenico De Bari, dirigente del settore economico-finanziario del Comune di Molfetta; Giovanni Antonio Abbattista componente del collegio di revisione dei conti del Comune di Molfetta; Giuseppe Antonelli, responsabile del servizio di prevenzione e protezione della Molfetta Newport Scarl; Luca Barbara, direttore tecnico del cantiere portuale; Alain Bernard, presidente del consiglio di amministrazione e legale rappresentante della Società Italiana Dragaggi (SIDRA); Francesco Bitetto, presidente della commissione di collaudo; Pasquale Botta, autista della ditta Dell'Erba Gaetano subappaltatrice della Srl Fantozzi Group; Giorgio Calderoni, procuratore speciale della CMC in qualità di direttore tecnico d'appalto; Michele Camero, segretario generale del Comune di Molfetta; Alfio Capraro, capo cantiere della Fantozzi Group Srl, Maurizio Cavalieri, dipendente della CMC; Pierre Catteau, procuratore speciale della SIDRA; Domenico Corrieri, dirigente pro tempore del settore affari generali del Comune di Molfetta; Silvestro Costa, dipendente della CMC; Nicola Cuccovillo, collaboratore esterno della direzione lavori con funzioni di direttore operativo; Daniele De Fendi, direttore dei lavori di dragaggio condotti dalla SIDRA; Gaetano Dell'Erba, titolare dell'omonima ditta in qualità di fornitore e trasportatore del materiale inerte da cava; Giuseppe Dell'Erba, amministratore di fatto della ditta Dell'Erba Gaetano; Giuseppe De Pinto, geometra presso il settore lavori pubblici del Comune di Molfetta; Antonio De Risi, componente della commissione di collaudo; Maurizio Didonè, responsabile del servizio di prevenzione e protezione della Molfetta Newport; Michele Ettorre, capocantiere e responsabile di produzione della SIDRA; Massimo Fantozzi, legale rappresentante della Fantozzi Group Srl; Dario Foschini e Francesco Giuffrida, presidenti del CdA della Molfetta Newport; Franco Grimaldi, legale rappresentante dell'Idrotec Srl; Giuseppe Grondona, direttore tecnico e procuratore speciale della Spa Pietro Cidonio di Roma, che è indagata anche quale persona giuridica; Gerardo Lavolpe, dipendente della Fantozzi Group Srl; Roberto Leonardi, presidente del CdA della Molfetta Newport; Gianluca Loliva, componente dell'ufficio della direzione dei lavori con incarico di direttore operativo; Carlo Alberto Marconi, direttore tecnico e procuratore speciale della SIDRA; Massimo Matteucci, presidente del CdA della CMC; Giuseppe Mattiello; Osvaldo Mazzola, amministratore unico della SpA Cidonio; Gian Luca Menchini, presidente del CdA della Molfetta Newport; Michele Mezzina e Gaetano Mario Panunzio, componenti il collegio dei revisori dei conti del Comune di Molfetta; Carlo Parmigiani, direttore tecnico della CMC; Pietro Scrimieri, componente dell'ufficio della direzione lavori con funzione di coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione; Paolo Turbolente, legale rappresentante della Srl Acquatecno di Roma; Piergiorgio Zannini, titolare dell'omonima ditta per l'attività di bonifiche subacque da ordigni esplosivi e residuati bellici con sede legale a La Spezia; le persone giuridiche Cooperativa Muratori e Cementisti (C.M.C. di Ravenna), Società Italiana Dragaggi SpA (SIDRA) con sede a Roma; Società Consortile Molfetta Newport; Fantozzi Group Srl con sede a Roma.