Inaugurazione "nuove torri" a Molfetta disertata dai consiglieri de Bari e Pisani
La spiegazione della decisione in una nota firmata da entrambi gli esponenti del centrodestra
lunedì 9 dicembre 2019
9.39
Riceviamo e pubblichiamo integralmente la seguente nota stampa a firma dei consiglieri comunali di centrodestra Isa de Bari e Antonello Pisani
"La nostra assenza è la negazione di una condivisione che va ben oltre la negazione di maggiore visibilità dell'operato di un supporter della campagna elettorale del "Minervini sindaco" attraverso la collocazione di una sua opera in uno spazio pubblico.
Una prima motivazione è di ordine economico.
La maggiore visibilità ("gratis et amore dei") non deve incidere in maniera sensibile su un intervento pubblico; i circa 90mila euro, tra costo dell'opera e annessi per la posa in opera della stessa, non appaiono
conciliabili con le contingenze economiche che stanno affliggendo il territorio molfettese. "Pezzenti e viziosi" direbbero a Molfetta se, dopo circa tre anni, non si è dato ancora inizio all'intervento sulle strade, se
l'investimento in un fondo per progettisti di 500mila euro non ha prodotto i promessi interventi sulle scuole "per mettere in sicurezza i nostri bambini" (così tuonava l'assessore ai LLPP in consiglio), se si sono dette solo parole, senza operare fatti, per la ripresa dei lavori del nuovo Porto.
Un'altra motivazione coinvolge la gestione della cosa pubblica
Appare una forzatura anteporre la fama 'pittorica' dell'autore per designare "automaticamente" questo spazio pubblico alla collocazione dell'opera tridimensionale inaugurata.
Mi chiedo e Vi chiedo non sarebbe stato più opportuno il coinvolgimento più ampio, tipo concorso, per operare la scelta di un'opera da collocare in quella 'rotonda'?
Meglio, per valorizzare la spesa pubblica e favorire la condivisione cittadina nella committenza, evitando il senso di estraneità che accompagna un'opera calata dall'alto, non sarebbe stato opportuna valorizzare una "spesa per l'arte" già effettuata attraverso la partecipazione dei cittadini nell'individuare, tra le opere prodotte nel "primo simposio di scultura mediterranea", quella da collocare in quello spazio?
Ancora una volta un esempio di "arte imposta" a questa Città quasi a volerne sottolineare l'immaturità e la necessità di educarla, ancora una volta - nell'ultimo trentennio - l'imposizione dei "linguaggi artistici giusti" .
Scegliere l'opera d'arte, l'artista ed il contenuto identificativo, escludendo una preziosa occasione di collaborazione fruttuosa, di confronto generazionale ed esperenziale, di capitalizzazione delle risorse culturali più significative si riduce solo a vuota retorica commemorativa nonché a vera e propria irruzione prepotente di un'opera dedicatoria.
I mecenati hanno sempre favorito l'arte ... ma con i soldi propri ...non con quelli degli altri.
I consiglieri comunali, Isabella de Bari e Antonello Pisani"
"La nostra assenza è la negazione di una condivisione che va ben oltre la negazione di maggiore visibilità dell'operato di un supporter della campagna elettorale del "Minervini sindaco" attraverso la collocazione di una sua opera in uno spazio pubblico.
Una prima motivazione è di ordine economico.
La maggiore visibilità ("gratis et amore dei") non deve incidere in maniera sensibile su un intervento pubblico; i circa 90mila euro, tra costo dell'opera e annessi per la posa in opera della stessa, non appaiono
conciliabili con le contingenze economiche che stanno affliggendo il territorio molfettese. "Pezzenti e viziosi" direbbero a Molfetta se, dopo circa tre anni, non si è dato ancora inizio all'intervento sulle strade, se
l'investimento in un fondo per progettisti di 500mila euro non ha prodotto i promessi interventi sulle scuole "per mettere in sicurezza i nostri bambini" (così tuonava l'assessore ai LLPP in consiglio), se si sono dette solo parole, senza operare fatti, per la ripresa dei lavori del nuovo Porto.
Un'altra motivazione coinvolge la gestione della cosa pubblica
Appare una forzatura anteporre la fama 'pittorica' dell'autore per designare "automaticamente" questo spazio pubblico alla collocazione dell'opera tridimensionale inaugurata.
Mi chiedo e Vi chiedo non sarebbe stato più opportuno il coinvolgimento più ampio, tipo concorso, per operare la scelta di un'opera da collocare in quella 'rotonda'?
Meglio, per valorizzare la spesa pubblica e favorire la condivisione cittadina nella committenza, evitando il senso di estraneità che accompagna un'opera calata dall'alto, non sarebbe stato opportuna valorizzare una "spesa per l'arte" già effettuata attraverso la partecipazione dei cittadini nell'individuare, tra le opere prodotte nel "primo simposio di scultura mediterranea", quella da collocare in quello spazio?
Ancora una volta un esempio di "arte imposta" a questa Città quasi a volerne sottolineare l'immaturità e la necessità di educarla, ancora una volta - nell'ultimo trentennio - l'imposizione dei "linguaggi artistici giusti" .
Scegliere l'opera d'arte, l'artista ed il contenuto identificativo, escludendo una preziosa occasione di collaborazione fruttuosa, di confronto generazionale ed esperenziale, di capitalizzazione delle risorse culturali più significative si riduce solo a vuota retorica commemorativa nonché a vera e propria irruzione prepotente di un'opera dedicatoria.
I mecenati hanno sempre favorito l'arte ... ma con i soldi propri ...non con quelli degli altri.
I consiglieri comunali, Isabella de Bari e Antonello Pisani"