In libertà altri due arrestati nell'operazione "Quinto Piano" all'ospedale di Molfetta
Si tratta di Vincenza Farinola e Luigi la Forgia. Accolte le richieste dell'avvocato Felice Petruzzella
sabato 27 luglio 2019
12.35
Tornano in libertà anche Vincenza Farinola e Luigi la Forgia, tra i 12 indagati nell'operazione denominata "Quinto Piano" da parte della Guardia di Finanza della locale Tenenza sull'ospedale di Molfetta e attinti dalla misura cautelare degli arresti domiciliari.
«Il giudice per le indagini preliminari, a seguito di istanza motivata presentata dalla difesa, ha riconsiderato le esigenze cautelari ritenendole cessate ed ha così disposto la revoca della misura cautelare in favore di entrambi», ha affermato l'avvocato Felice Petruzzella, difensore di fiducia di entrambi. In totale sono 30 gli indagati nell'attività condotta dalle Fiamme Gialle, su disposizione della Procura della Repubblica di Trani, e tra questi 12 erano finiti agli arresti domiciliari.
«A questo punto non sarà più necessario neanche attendere il Tribunale del Riesame di Bari, la cui udienza era stata fissata per il prossimo 1 agosto, e quindi verrà depositata la relativa rinuncia all'impugnazione», ha concluso il legale. I militari, che hanno trovato all'incirca 300 episodi di assenteismo, descrissero «un sistema di fraudolenta solidarietà per timbrare il cartellino ed assentarsi dal lavoro durante l'orario di servizio».
Gli indagati rispondono a vario titolo dei reati di truffa aggravata ai danni di Ente pubblico, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale, abuso d'ufficio e peculato.
«Il giudice per le indagini preliminari, a seguito di istanza motivata presentata dalla difesa, ha riconsiderato le esigenze cautelari ritenendole cessate ed ha così disposto la revoca della misura cautelare in favore di entrambi», ha affermato l'avvocato Felice Petruzzella, difensore di fiducia di entrambi. In totale sono 30 gli indagati nell'attività condotta dalle Fiamme Gialle, su disposizione della Procura della Repubblica di Trani, e tra questi 12 erano finiti agli arresti domiciliari.
«A questo punto non sarà più necessario neanche attendere il Tribunale del Riesame di Bari, la cui udienza era stata fissata per il prossimo 1 agosto, e quindi verrà depositata la relativa rinuncia all'impugnazione», ha concluso il legale. I militari, che hanno trovato all'incirca 300 episodi di assenteismo, descrissero «un sistema di fraudolenta solidarietà per timbrare il cartellino ed assentarsi dal lavoro durante l'orario di servizio».
Gli indagati rispondono a vario titolo dei reati di truffa aggravata ai danni di Ente pubblico, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale, abuso d'ufficio e peculato.