In fiamme le auto del commissario, il Sappe: «Aveva già ricevuto altre minacce»
«Forse - ipotizza il sindacato - il suo modo di operare potrebbe non piacere a qualcuno all'interno del carcere di Trani»
lunedì 10 maggio 2021
16.42
L'auto del vice comandante della Polizia Penitenziaria del carcere di Trani, Felice Nazareno De Pinto, è stata trovata in fiamme questa mattina alle ore 04.50 sotto la sua abitazione a Molfetta, in via Michiello, nei pressi della stazione ferroviaria. Nel rogo che ha distrutto la Dacia Duster, poi spento dai Vigili del Fuoco, è stata coinvolta anche l'auto di sua moglie, una Chevrolet Aveo.
Lo comunica il segretario regionale del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria (Sappe), Federico Pilagatti, secondo il quale «possiamo desumere si tratti di un attentato dalle minacce scritte che il funzionario in questione avrebbe ricevuto nei scorsi giorni e che sono al vaglio della magistratura. Forse - ipotizza Pilagatti - il suo modo di operare nel rispetto della legalità potrebbe non piacere a qualcuno all'interno del penitenziario tranese abituato da qualche tempo a fare i propri comodi».
«Proprio per questo - prosegue - a seguito di decine di segnalazioni da parte dei poliziotti in servizio presso il carcere di Trani, il Sappe da tempo chiede all'amministrazione penitenziaria un'ispezione ministeriale decisa e radicale, poiché sarebbero tante le situazioni equivoche. Questo drammatico episodio, qualora confermato - evidenzia - la direbbe lunga sul livello di gravità raggiunto all'interno del penitenziario tranese, e alzerebbe ancora l'asticella delle minacce verbali a cui i poliziotti sarebbero sottoposti da parte di detenuti che sembrerebbero godere di immunità».
«Il Sappe - conclude Pilagatti - si augura infine che l'amministrazione penitenziaria non allontani il funzionario dal penitenziario (a tutela della sua incolumità) invece di ripristinare la legalità all'interno del carcere, anche con l'intervento del Gruppo Operativo Mobile (Gom) poiché la risposta dei poliziotti sarà decisa e clamorosa».
Lo comunica il segretario regionale del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria (Sappe), Federico Pilagatti, secondo il quale «possiamo desumere si tratti di un attentato dalle minacce scritte che il funzionario in questione avrebbe ricevuto nei scorsi giorni e che sono al vaglio della magistratura. Forse - ipotizza Pilagatti - il suo modo di operare nel rispetto della legalità potrebbe non piacere a qualcuno all'interno del penitenziario tranese abituato da qualche tempo a fare i propri comodi».
«Proprio per questo - prosegue - a seguito di decine di segnalazioni da parte dei poliziotti in servizio presso il carcere di Trani, il Sappe da tempo chiede all'amministrazione penitenziaria un'ispezione ministeriale decisa e radicale, poiché sarebbero tante le situazioni equivoche. Questo drammatico episodio, qualora confermato - evidenzia - la direbbe lunga sul livello di gravità raggiunto all'interno del penitenziario tranese, e alzerebbe ancora l'asticella delle minacce verbali a cui i poliziotti sarebbero sottoposti da parte di detenuti che sembrerebbero godere di immunità».
«Il Sappe - conclude Pilagatti - si augura infine che l'amministrazione penitenziaria non allontani il funzionario dal penitenziario (a tutela della sua incolumità) invece di ripristinare la legalità all'interno del carcere, anche con l'intervento del Gruppo Operativo Mobile (Gom) poiché la risposta dei poliziotti sarà decisa e clamorosa».