In discarica quello che era rimasto dell’opera del Maestro Nagasawa
La conferma dall’assessore alla cultura Betta Mongelli
giovedì 4 settembre 2014
8.40
Smontata e smaltita. E' finita così l'avventura di "Un altro orizzonte", l'opera realizzata dal maestro Nagasawa, all'interno di Torriore Passari, poi smontata e riadattata a Cala sant'Andrea. La conferma arriva dall'assessore alla cultura, Betta Mongelli.
«I materiali costituenti l'opera dopo lo smontaggio – dice l'assessore Mongelli - sono andati in smaltimento, così come concordato con Giacomo Zaza, non essendoci la possibilità di collocarla in altri ambienti chiusi. L'artista aveva sin dall'inizio chiesto la restituzione solo della spirale. Dell'opera "un altro orizzonte" resteranno i progetti di Nagasawa e la documentazione fotografica e filmica, così come è accaduto per quasi tutte le installazioni create nel passato per e nel Torrione Passari. Come già ho avuto modo di dichiarare alla testata MolfettaViva, l'operazione – continua - ha sicuramente avvicinato alle sollecitazioni dell'arte contemporanea un pubblico vasto. Al di à delle sterili e gratuite polemiche».
Insomma "Un altro orizzonte" è andata via per non tornare più. Ha lasciato Cala Sant'Andrea e il Water Front per il suo ultimo viaggio.
«Si sono dette e scritte in questi mesi troppe falsità sulla vicenda dell'opera 'Un altro orizzonte' del Maestro Nagasawa che bisognerebbe piuttosto ringraziare per il contributo alla crescita della nostra comunità», aggiunge l'assessore che intende chiudere le polemiche che stanno accompagnando in questi giorni la programmata rimozione dell'opera da Cala San Andrea.
«Dal primo giorno – aggiunge l'assessore – abbiamo dichiarato che l'opera concessa in comodato d'uso gratuito dall'autore al Comune di Molfetta sarebbe stata collocata provvisoriamente nell'area retrostante il Duomo e così è stato. Lo spostamento è stato autorizzato dal curatore della mostra al Torrione Passari, Giacomo Zaza, che ha portato il maestro Nagasawa a Molfetta. La collocazione sull'approdo Sant'Andrea, nei giorni dell'apertura al pubblico, fu pensata come una sollecitazione alla riflessione sulle suggestioni dell'arte contemporanea, offerta a un pubblico più vasto. E, nonostante le polemiche e le ricostruzioni a volte fantasiose, che hanno accompagnato questa esposizione, comunque tutta la cittadinanza, anche quella che è fuori dai circoli esclusivi dell'arte – conclude - si è avvicinata ai linguaggi della scultura. Ha discusso del senso del bello. Della cura degli spazi collettivi. Per tutto questo grazie maestro Nagasawa, aspettiamo un suo ritorno in città».
«I materiali costituenti l'opera dopo lo smontaggio – dice l'assessore Mongelli - sono andati in smaltimento, così come concordato con Giacomo Zaza, non essendoci la possibilità di collocarla in altri ambienti chiusi. L'artista aveva sin dall'inizio chiesto la restituzione solo della spirale. Dell'opera "un altro orizzonte" resteranno i progetti di Nagasawa e la documentazione fotografica e filmica, così come è accaduto per quasi tutte le installazioni create nel passato per e nel Torrione Passari. Come già ho avuto modo di dichiarare alla testata MolfettaViva, l'operazione – continua - ha sicuramente avvicinato alle sollecitazioni dell'arte contemporanea un pubblico vasto. Al di à delle sterili e gratuite polemiche».
Insomma "Un altro orizzonte" è andata via per non tornare più. Ha lasciato Cala Sant'Andrea e il Water Front per il suo ultimo viaggio.
«Si sono dette e scritte in questi mesi troppe falsità sulla vicenda dell'opera 'Un altro orizzonte' del Maestro Nagasawa che bisognerebbe piuttosto ringraziare per il contributo alla crescita della nostra comunità», aggiunge l'assessore che intende chiudere le polemiche che stanno accompagnando in questi giorni la programmata rimozione dell'opera da Cala San Andrea.
«Dal primo giorno – aggiunge l'assessore – abbiamo dichiarato che l'opera concessa in comodato d'uso gratuito dall'autore al Comune di Molfetta sarebbe stata collocata provvisoriamente nell'area retrostante il Duomo e così è stato. Lo spostamento è stato autorizzato dal curatore della mostra al Torrione Passari, Giacomo Zaza, che ha portato il maestro Nagasawa a Molfetta. La collocazione sull'approdo Sant'Andrea, nei giorni dell'apertura al pubblico, fu pensata come una sollecitazione alla riflessione sulle suggestioni dell'arte contemporanea, offerta a un pubblico più vasto. E, nonostante le polemiche e le ricostruzioni a volte fantasiose, che hanno accompagnato questa esposizione, comunque tutta la cittadinanza, anche quella che è fuori dai circoli esclusivi dell'arte – conclude - si è avvicinata ai linguaggi della scultura. Ha discusso del senso del bello. Della cura degli spazi collettivi. Per tutto questo grazie maestro Nagasawa, aspettiamo un suo ritorno in città».