"Lavoro creativo, partecipativo e solidale", le parole del Vescovo per gli imprenditori molfettesi
L'Associazione Imprenditori ha ospitato e omaggiato Mons. Cornacchia nella propria sede
domenica 21 maggio 2017
16.52
Mondo del lavoro, e nello specifico dell'imprenditoria, e mondo della Chiesa si incontrano per una riflessione condivisa e profonda sull'importanza del lavoro nella vita dell'uomo e in particolare nella nostra Zona Industriale.
Presso la sede dell'Associazione Imprenditori gli uomini e le donne che ogni giorno operano nella Zina Industriale hanno volto accogliere con calore Sua Eccellenza Mons. Domenico Cornacchia – Vescovo della Diocesi di Molfetta, Giovinazzo, Terlizzi e Ruvo di Puglia. In tanti non hanno voluto mancare all'appuntamento, tante le famiglie presenti, non solo quelle legate da vincoli di sangue, ma anche quelle che si formano attraverso vincoli contrattuali.
Perché in una zona operosa come quella molfettese, ogni giorno attraversata da circa 12.000 persone, non si può non parlare di una grande famiglia che condivide non solo mansioni, ma anche gioie e dolori del vivere in comune.
È il capitale umano ad essere al centro e protagonista dell'incontro presieduto altresì dal dottor Onofrio Losito (Direttore Ufficio Diocesano per problemi sociali ed il lavoro), e la dottoressa Maddalena Pisani, unica componente femminile del Consiglio Direttivo dell'Associazione Imprenditori. Un incontro in cui Monsignor Cornacchia si è lasciato andare al racconto, ai ricordi legati alla sua giovinezza e alla sua terra, Altamura; una terra povera, rurale, caratterizzata dalla penuria di mezzi ma ricca di persone, ognuna con la propria storia.
Immancabile il riferimento all'alternanza scuola-lavoro di cui il vescovo è stato particolarmente entusiata, per poi lanciare ai presenti una riflessione attraverso le parole della prima esortazione apostolica di papa Francesco, "Evangelii Gaudium", in cui in riferimento all'inclusione sociale dei poveri si definisce il lavoro "libero, creativo, partecipativo e solidale, l'essere umano esprime e accresce la dignità della propria vita".
Nel corso della serata gli imprenditori hanno voluto omaggiare Monsignor Cornacchia con una scultura in acciaio realizzata dall'imprenditore molfettese Pasquale De Nichilo, simboleggiando il sacrificio del lavoro, il legame alla terra e l'impegno per farla fiorire.
Presso la sede dell'Associazione Imprenditori gli uomini e le donne che ogni giorno operano nella Zina Industriale hanno volto accogliere con calore Sua Eccellenza Mons. Domenico Cornacchia – Vescovo della Diocesi di Molfetta, Giovinazzo, Terlizzi e Ruvo di Puglia. In tanti non hanno voluto mancare all'appuntamento, tante le famiglie presenti, non solo quelle legate da vincoli di sangue, ma anche quelle che si formano attraverso vincoli contrattuali.
Perché in una zona operosa come quella molfettese, ogni giorno attraversata da circa 12.000 persone, non si può non parlare di una grande famiglia che condivide non solo mansioni, ma anche gioie e dolori del vivere in comune.
È il capitale umano ad essere al centro e protagonista dell'incontro presieduto altresì dal dottor Onofrio Losito (Direttore Ufficio Diocesano per problemi sociali ed il lavoro), e la dottoressa Maddalena Pisani, unica componente femminile del Consiglio Direttivo dell'Associazione Imprenditori. Un incontro in cui Monsignor Cornacchia si è lasciato andare al racconto, ai ricordi legati alla sua giovinezza e alla sua terra, Altamura; una terra povera, rurale, caratterizzata dalla penuria di mezzi ma ricca di persone, ognuna con la propria storia.
Immancabile il riferimento all'alternanza scuola-lavoro di cui il vescovo è stato particolarmente entusiata, per poi lanciare ai presenti una riflessione attraverso le parole della prima esortazione apostolica di papa Francesco, "Evangelii Gaudium", in cui in riferimento all'inclusione sociale dei poveri si definisce il lavoro "libero, creativo, partecipativo e solidale, l'essere umano esprime e accresce la dignità della propria vita".
Nel corso della serata gli imprenditori hanno voluto omaggiare Monsignor Cornacchia con una scultura in acciaio realizzata dall'imprenditore molfettese Pasquale De Nichilo, simboleggiando il sacrificio del lavoro, il legame alla terra e l'impegno per farla fiorire.