Illegalità diffusa, fra «occupazioni abusive e omissioni delle istituzioni»
Ennesima richiesta d'intervento del Liberatorio Politico inviata a Carabinieri e Polizia Locale
mercoledì 13 febbraio 2019
19.18
«Sono trascorsi ormai sei mesi dall'ultimo sollecito a intervenire sulle numerose situazioni di abusivismo commerciale presenti in città, oltre un anno dagli ultimi esposti, molto dettagliati, su strade e numeri civici interessati all'occupazione abusiva di suolo pubblico».
Lo afferma, in una nota, il Liberatorio Politico di Molfetta che segnala da anni «l'increscioso problema dell'occupazione abusiva di strade e marciapiedi da parte di commercianti di ortofrutta che violano quotidianamente il codice della strada, le ordinanze sindacali e le leggi dello Stato. Non ci stancheremo mai di ricordare che, se una comunità tollera i piccoli abusi finirà successivamente per accettare comportamenti ben più gravi e allarmanti».
«L'unica nota interlocutoria, da parte delle istituzioni, - scrive il movimento di Matteo d'Ingeo - è del 24 maggio 2018 a firma dell'attuale comandante della Polizia Locale Giovanni Di Capua, che ci assicurava: "che il fenomeno è costantemente monitorato e che il Comando è impegnato anche per la soluzione della problematica de qua"; non è stato mai noto il tipo di monitoraggio a cui si riferiva il comandante, ma abbiamo verificato che molte occupazioni di suolo pubblico, indicate negli esposti, sono rimaste inalterate, se non peggiorate».
«In questi giorni - continua il comunicato stampa - hanno rinnovato l'incarico al comandante Giovanni Di Capua ma in questo anno nulla è stato fatto, anche con l'aumento d'organico della Polizia Municipale. Abbiamo segnalato e chiesto l'intervento, sulle stesse situazioni, durante l'insediamento del Comitato Comunale di Monitoraggio dei Fenomeni Delinquenziali del 4 luglio 2018 e del 24 gennaio u.s. ma, ad oggi, non è pervenuta alcuna relazione».
«Abbiamo anche chiesto ai Carabinieri - prosegue il Liberatorio Politico - di verificare se ci fossero omissioni in atti d'ufficio nell'operato dell'amministrazione comunale; se gli esercizi commerciali occupano regolarmente il suolo pubblico, se rispettano le più elementari norme di igiene e mantenimento della merce, se rilasciano gli scontrini fiscali, se rispettano le norme della tracciabilità del prodotto, se le autorizzazioni rilasciate siano in contrasto con i regolamenti comunali e il codice della strada, se rispettano le due sentenze di Cassazione, la n. 6108/14 del 10 febbraio 2014 e la n. 25826/16, in materia di esposizione di merce commestibile e possibili reati penali in materia di invasione di terreni».
«Tra l'altro - termina la nota - non ci risulta che sia stata mai applicata la legge 77/97 che prevede, nel caso di recidiva nell'occupazione di suolo pubblico ed in violazione delle norme di legge e del regolamento, la sospensione dell'attività per un periodo non superiore a giorni tre. In altri comuni a noi vicini il responsabile del settore Sviluppo Economico, ha disposto, la sospensione dell'attività di vendita a carico del titolare di un esercizio di frutta e verdura perché sanzionato, per due volte, per aver occupato, senza autorizzazione, l'area antistante la sua attività con cassette di frutta e ortaggi. Questo avviene nel Comune di Andria, ma non a Molfetta».
Lo afferma, in una nota, il Liberatorio Politico di Molfetta che segnala da anni «l'increscioso problema dell'occupazione abusiva di strade e marciapiedi da parte di commercianti di ortofrutta che violano quotidianamente il codice della strada, le ordinanze sindacali e le leggi dello Stato. Non ci stancheremo mai di ricordare che, se una comunità tollera i piccoli abusi finirà successivamente per accettare comportamenti ben più gravi e allarmanti».
«L'unica nota interlocutoria, da parte delle istituzioni, - scrive il movimento di Matteo d'Ingeo - è del 24 maggio 2018 a firma dell'attuale comandante della Polizia Locale Giovanni Di Capua, che ci assicurava: "che il fenomeno è costantemente monitorato e che il Comando è impegnato anche per la soluzione della problematica de qua"; non è stato mai noto il tipo di monitoraggio a cui si riferiva il comandante, ma abbiamo verificato che molte occupazioni di suolo pubblico, indicate negli esposti, sono rimaste inalterate, se non peggiorate».
«In questi giorni - continua il comunicato stampa - hanno rinnovato l'incarico al comandante Giovanni Di Capua ma in questo anno nulla è stato fatto, anche con l'aumento d'organico della Polizia Municipale. Abbiamo segnalato e chiesto l'intervento, sulle stesse situazioni, durante l'insediamento del Comitato Comunale di Monitoraggio dei Fenomeni Delinquenziali del 4 luglio 2018 e del 24 gennaio u.s. ma, ad oggi, non è pervenuta alcuna relazione».
«Abbiamo anche chiesto ai Carabinieri - prosegue il Liberatorio Politico - di verificare se ci fossero omissioni in atti d'ufficio nell'operato dell'amministrazione comunale; se gli esercizi commerciali occupano regolarmente il suolo pubblico, se rispettano le più elementari norme di igiene e mantenimento della merce, se rilasciano gli scontrini fiscali, se rispettano le norme della tracciabilità del prodotto, se le autorizzazioni rilasciate siano in contrasto con i regolamenti comunali e il codice della strada, se rispettano le due sentenze di Cassazione, la n. 6108/14 del 10 febbraio 2014 e la n. 25826/16, in materia di esposizione di merce commestibile e possibili reati penali in materia di invasione di terreni».
«Tra l'altro - termina la nota - non ci risulta che sia stata mai applicata la legge 77/97 che prevede, nel caso di recidiva nell'occupazione di suolo pubblico ed in violazione delle norme di legge e del regolamento, la sospensione dell'attività per un periodo non superiore a giorni tre. In altri comuni a noi vicini il responsabile del settore Sviluppo Economico, ha disposto, la sospensione dell'attività di vendita a carico del titolare di un esercizio di frutta e verdura perché sanzionato, per due volte, per aver occupato, senza autorizzazione, l'area antistante la sua attività con cassette di frutta e ortaggi. Questo avviene nel Comune di Andria, ma non a Molfetta».