Il Vescovo di Molfetta e Sergio Rubini incontrano gli studenti del "Monsignor Bello"

Il regista e attore è un ex alunno di Monsignor Cornacchia

martedì 5 febbraio 2019 15.23
A cura di Matteo Diamante
Proseguono le visite pastorali del Vescovo Mons. Domenico Cornacchia in questo 2019 appena iniziato.

Questa mattina è toccato ai ragazzi dell'Istituto Professionale "Don Tonino Bello" di Molfetta in compagnia di un ospite d'eccezione, il Maestro Sergio Rubini, attore, regista e sceneggiatore italiano, originario di Grumo Appula. Davvero pregevole l'accoglienza riservata al Maestro Rubini e al Vescovo dagli studenti del "Don Tonino Bello" insieme ad alcuni giovanissimi alunni della scuola media "Savio", che hanno accompagnato l'ingresso dei due ospiti al violino. Rubini e Cornacchia, ovvero l'allievo che ha superato il maestro. Correva l'anno 1978 quando Sergio Rubini si diplomava al Liceo Scientifico di Altamura, lo stesso istituto dove Mons. Cornacchia insegnava.

Una sorta di trampolino di lancio per il regista e attore che dopo il liceo si trasferì a Roma per frequentare l'Accademia Nazionale di Arte Drammatica. Una storia come tante quella di Sergio Rubini, ma con un finale lieto, degno di essere raccontato e condiviso con gli studenti.

«Non potevo desiderare di meglio - ha esordito il Vescovo – che tagliare il nastro di partenza per la visita pastorale nelle scuole insieme ad un mio ex studente, uno come voi, figlio di questa terra, che ha avuto la forza e il coraggio di osare. Sergio Rubini – ha concluso Mons. Cornacchia – è l'alunno che ha superato il maestro, perché chi è tenace trova la luce».

Quella tenacia mista ad emozione il Maestro Rubini non l'ha nascosta dinanzi agli studenti, anzi l'ha colta al volo per trasmettere i suoi consigli ad una platea di giovanissimi destinata ad essere il futuro del nostro paese anche in senso artistico e culturale. «Cercate di assomigliare alle vostre foto – ha detto il regista ai ragazzi – evitando di utilizzare quel photoshop che nella vita può essere paragonato ad un inganno. Fu il consiglio che mi fu dato da un regista e che oggi sono ben lieto di trasmettere a voi, insieme a quello di continuare a covare i vostri sogni, senza farsi paralizzare da chi in voi non crede. La mia fortuna – ha proseguito – è stata quella di essere riuscito ad ascoltare quella chiamata alle arti, grazie alla mia famiglia e ad amici cha hanno creduto in me sin dall'inizio, aiutandomi ad inseguire un sogno, senza soffocare la mia vocazione. Nella vita dovete essere quello che siete e riuscire a cogliere la preziosità della vostra diversità».
Incontro studenti
Incontro studenti
Incontro studenti