«Il turismo esperienziale passa da dimore storiche»
Roberto Marti, candidato per la Lega alle Europee: «Recuperare il 47% inutilizzato»
martedì 28 maggio 2024
9.46
Ben il 47% delle dimore presenta porzioni attualmente inutilizzate. Tradotto: otto milioni di metri quadrati di edifici di enorme pregio culturale ed architettonico rimangono ancora non utilizzati. Si tratta di una superficie immensa che rappresenta circa 1.700 volte l'estensione dei corpi di fabbrica della Reggia di Caserta e cento volte la volumetria complessiva dell'Empire State Building. Riuscire a mettere a sistema queste porzioni di fabbricati oggi in disuso significa offrire un contributo concreto e strategico per le attese e le istanze di sviluppo del turismo culturale ed esperienziale del nostro Paese.
È quanto ha ribadito Roberto Marti, presidente della commissione cultura del Senato, candidato per la Lega alle Europee nella Circoscrizione Sud, intervenendo a Ruffano in occasione dell'evento Cortili Aperti.
Marti ha sottolineato sia l'importanza fondamentale che assume tutto questo patrimonio extraurbano di casolari, cascine, torri e poderi non solo per intercettare importanti segmenti turistici internazionali ma anche per lo sviluppo sociale, culturale ed economico delle aree interne; sia il forte legame tra lo Stato, chiamato a tutelare questi beni e i privati, alla cui responsabilità questi sono affidati. Bisogna trasformare questa sinergia migliorabile nella via maestra per rendere questa bellezza diffusa, sempre più riconoscibile e fruibile in termini ricettivi.
Le dimore storiche possono rappresentare un formidabile sostegno anche per il turismo verde e responsabile, per lo sviluppo rurale e per tutta la filiera agroalimentare strettamente connessa ai contenuti ed alla proposte del turismo esperienziale. L'ultimo Rapporto dell'Osservatorio del Patrimonio Culturale Privato conferma come e perché funzionino le iniziative messe in campo dal Governo per promuovere e sostenere questa destinazione culturale che crea opportunità di sviluppo per una vasta gamma di servizi correlati: dall'accoglienza alla ristorazione, dal commercio a tutta la filiera turistica e ricreativa con un enorme e positivo impatto sull'occupazione.
Le dimore storiche – sottolinea ancora il senatore Marti – rappresentano un'importante componente del nostro patrimonio culturale. Si tratta di una vasta ed eterogenea ricchezza per il nostro Paese, distribuita su tutto il territorio nazionale ma con la peculiarità di essere per quasi l'80% situata in campagna o in provincia. Ognuno di questi beni è uno scrigno, ha un'identità propria determinata dalla sua storia e dallo stretto legame con il luogo di riferimento. Proprio per questo, le dimore storiche possono diventare uno strumento senza precedenti per far girare l'economia trasmettendo e condividendo storia e identità distintiva.
È quanto ha ribadito Roberto Marti, presidente della commissione cultura del Senato, candidato per la Lega alle Europee nella Circoscrizione Sud, intervenendo a Ruffano in occasione dell'evento Cortili Aperti.
Marti ha sottolineato sia l'importanza fondamentale che assume tutto questo patrimonio extraurbano di casolari, cascine, torri e poderi non solo per intercettare importanti segmenti turistici internazionali ma anche per lo sviluppo sociale, culturale ed economico delle aree interne; sia il forte legame tra lo Stato, chiamato a tutelare questi beni e i privati, alla cui responsabilità questi sono affidati. Bisogna trasformare questa sinergia migliorabile nella via maestra per rendere questa bellezza diffusa, sempre più riconoscibile e fruibile in termini ricettivi.
Le dimore storiche possono rappresentare un formidabile sostegno anche per il turismo verde e responsabile, per lo sviluppo rurale e per tutta la filiera agroalimentare strettamente connessa ai contenuti ed alla proposte del turismo esperienziale. L'ultimo Rapporto dell'Osservatorio del Patrimonio Culturale Privato conferma come e perché funzionino le iniziative messe in campo dal Governo per promuovere e sostenere questa destinazione culturale che crea opportunità di sviluppo per una vasta gamma di servizi correlati: dall'accoglienza alla ristorazione, dal commercio a tutta la filiera turistica e ricreativa con un enorme e positivo impatto sull'occupazione.
Le dimore storiche – sottolinea ancora il senatore Marti – rappresentano un'importante componente del nostro patrimonio culturale. Si tratta di una vasta ed eterogenea ricchezza per il nostro Paese, distribuita su tutto il territorio nazionale ma con la peculiarità di essere per quasi l'80% situata in campagna o in provincia. Ognuno di questi beni è uno scrigno, ha un'identità propria determinata dalla sua storia e dallo stretto legame con il luogo di riferimento. Proprio per questo, le dimore storiche possono diventare uno strumento senza precedenti per far girare l'economia trasmettendo e condividendo storia e identità distintiva.