Il sogno di un'attività ristorativa tra Molfetta e New York
La storia di Luigi: «In Italia ho investito tanto, ma negli Stati Uniti ci sono più opportunità»
domenica 23 aprile 2023
11.31
Il sogno di un'attività ristorativa che si snoda tra Molfetta e New York. È la storia del molfettese Luigi che, dopo anni di esperienza a New York e anni di attività a Molfetta, ha deciso di ritornare negli Stati Uniti.
Luigi si racconta a "MolfettaViva", parlando della sua scelta tra pro e contro.
«Sono andato via da Molfetta nel 1985 e sono stato per quasi 20 anni a New York - racconta Luigi - dove ho realizzato tutto ciò che non si potrebbe realizzare in Italia».
Tante le differenze nel contesto lavorativo tra le due realtà, in primis a livello burocratico.
«Purtroppo negli Stati Uniti è tutto più semplice, a cominciare dalla mancanza di burocrazia che rallenta le procedure italiane - spiega - a New York il 99% degli abitanti lavora, senza differenze tra donne e uomini».
La vita americana è sicuramente frenetica, ma ogni tipo di lavoro, oltre a portare soddisfazioni professionali, è anche remunerativo.
«A New York in ogni settore economico ci sono opportunità e prospettive di realizzazione - prosegue - si può fare qualsiasi lavoro cui si ambisca senza aver bisogno di nessuna raccomandazione, chi ha talento e dimostra di valere riesce a fare strada».
Nei primi anni 2000, la scelta di Luigi di tornare a Molfetta ha portato a grandi cambiamenti nel suo stile di vita.
«Ho subito notato delle differenze tra i clienti americani e quelli italiani - racconta - negli Stati Uniti tendono a fare molti complimenti sul cibo dopo una bella esperienza gastronomica, in Italia invece spesso ci si limita a voler essere serviti».
Oltre alle prime diversità nella clientela, ce ne sono tante altre.
«Quando sono rientrato in Italia ho investito tanto, ma non è andata come previsto, perché è un Paese in cui molto spesso le tasse superano le entrate - dichiara - ora sono costretto a vendere l'attività che ho portato avanti per anni con passione e ad andare avanti».
Così la scelta del ritorno a New York, non senza la nostalgia di casa.
«Mi mancherà sicuramente la qualità di vita che c'è qui - commenta - ma preferisco restare negli Stati Uniti, anche per tutte le possibilità che ci sono per i giovani».
«Sono andato via da Molfetta nel 1985 e sono stato per quasi 20 anni a New York - racconta Luigi - dove ho realizzato tutto ciò che non si potrebbe realizzare in Italia».
Tante le differenze nel contesto lavorativo tra le due realtà, in primis a livello burocratico.
«Purtroppo negli Stati Uniti è tutto più semplice, a cominciare dalla mancanza di burocrazia che rallenta le procedure italiane - spiega - a New York il 99% degli abitanti lavora, senza differenze tra donne e uomini».
La vita americana è sicuramente frenetica, ma ogni tipo di lavoro, oltre a portare soddisfazioni professionali, è anche remunerativo.
«A New York in ogni settore economico ci sono opportunità e prospettive di realizzazione - prosegue - si può fare qualsiasi lavoro cui si ambisca senza aver bisogno di nessuna raccomandazione, chi ha talento e dimostra di valere riesce a fare strada».
Nei primi anni 2000, la scelta di Luigi di tornare a Molfetta ha portato a grandi cambiamenti nel suo stile di vita.
«Ho subito notato delle differenze tra i clienti americani e quelli italiani - racconta - negli Stati Uniti tendono a fare molti complimenti sul cibo dopo una bella esperienza gastronomica, in Italia invece spesso ci si limita a voler essere serviti».
Oltre alle prime diversità nella clientela, ce ne sono tante altre.
«Quando sono rientrato in Italia ho investito tanto, ma non è andata come previsto, perché è un Paese in cui molto spesso le tasse superano le entrate - dichiara - ora sono costretto a vendere l'attività che ho portato avanti per anni con passione e ad andare avanti».
Così la scelta del ritorno a New York, non senza la nostalgia di casa.
«Mi mancherà sicuramente la qualità di vita che c'è qui - commenta - ma preferisco restare negli Stati Uniti, anche per tutte le possibilità che ci sono per i giovani».