Il sen. Cassano per Molfetta Popolare: «lista che guarda al futuro»
La lista civica fa capo a Puglia Popolare che conta 350 amministratori in tutta la regione
venerdì 20 maggio 2022
8.56
Presentata ieri sera alla città la lista Molfetta Popolare, facente campo a livello regionale a Puglia Popolare, coordinata dal sen. Massimo Cassano, che ha già al suo attivo sul territorio regionale 350 amministratori. Presenti all'incontro anche la coordinatrice provinciale, Simona Vitucci e il vice coordinatore regionale Carlo Laurora.
«E' una lista» come hanno detto il coordinatore cittadino, Pino Amato, a cui ha fatto eco anche il coordinatore regionale Cassano, «che nasce dal lavoro di un anno. Una lista variegata che al suo interno condivide tante professionalità in tanti settori».
Inoltre, i referenti del Movimento civico ci tengono a sottolineare che oltre alle immediate amministrative si sta già costruendo per il futuro, pensando ad un progetto più ampio.
«La nostra è una lista di persone per bene, che non fanno la politica di professione, ma vogliono mettere al servizio della città le loro professionalità», ha puntualizzato subito il coordinatore cittadino, Pino Amato.
La leadership di Tommaso Minervini non è mai stata messa in discussione, perché sia per il coordinatore regionale che per il coordinatore cittadino «è l'uomo del fare».
Per questo dice ancora il sen. Cassano: «Tommaso avrà bisogno di professionalità nuove, al passo con i tempi, e che soprattutto possano diventare determinanti in una prospettiva più ampia. Per questo c'è bisogno di persone che possano dare un contributo serio e importante alla città». E conclude: «si è cercato di fare una lista di altissima qualità, ma anche un progetto serio. Abbiamo creato una novità per questo paese».
E' bene precisare che in questa tornata elettorale non sarà in prima linea Pino Amato, risultato nella scorsa competizione elettorale il più suffragato dai molfettesi, ma suo figlio Robert, che definisce la lista Molfetta Popolare «una grande squadra. E'una campagna elettorale difficile non solo per i tanti candidati, ma anche perché i competitor hanno costruito una campagna elettorale su chi è più buono o più onesto, è un modo di fare che non ci appartiene, noi vogliamo fare una campagna elettorale sui temi, perché sono state poste le basi per un cambiamento radicale di Molfetta, ma c'è ancora tanto da fare nei prossimi 5 anni, ci sarà bisogno di grandi competenze».
Robert Amato esorta i suoi a non farsi coinvolgere nella bagarre elettorale ma presentarsi alla città sui temi.
Le conclusioni sono affidate al candidato sindaco, Tommaso Minervini, che spiega da subito perché per la manifestazione di questa sera ha scelto Piazza Paradiso «è la piazza del popolo, noi vogliamo rappresentare il popolo di Molfetta. Ci riproponiamo per le cose che abbiamo fatto e per quello che ancora c'è da fare, ma vogliamo anche dimostrare la forza morale».
Coglie l'occasione per ringraziare chi con senso di responsabilità gli ha permesso di terminare il mandato, era dal 2006 che una consiliatura non terminava i suoi 5 anni,
«abbiamo avuto in questi anni più Commissari, non c'è stato un periodo di stabilità amministrativa per fare un programma di medio e lungo termine. Il loro senso di responsabilità ha permesso alla città di ottenere, in questi ultimi mesi, ben 43 milioni di euro del Pnrr, senza questa assunzione di responsabilità non avremmo avuto questi fondi».
La scelta di rimanere sino alla fine alla guida dalla città, nonostante le tante burrasche che ha dovuto attraversare, vuole essere per Minervini un messaggio pedagogico ai più giovani, ossia che «se sono apposto con la mia coscienza non c'è nessuno che mi deve condizionare. Se uno ha la coscienza apposto, deve sfidare chiunque per poter attestare la propria correttezza e la propria personalità, altrimenti sono plasmate e condizionate dal mondo esterno».
In merito alla sua candidatura Tommaso Minervini afferma: «deve attestare il coraggio e la pulizia, non abbiamo paura dei giudizi, delle valutazioni, delle ingiurie e delle calunnie perché abbiamo la coscienza apposto. Abbiamo sempre lavorato per questa città. Dobbiamo dimostrare che mentre lì ci sono gli apparati, qui c'è il popolo, la gente di Molfetta». E delle 11 liste che lo appoggiano dice: «hanno un unico obiettivo: la città, la nostra comunità».
Nel suo intervento il candidato sindaco Minervini conclude: «Molfetta da essere città di periferia della città metropolitana sta ponendosi all'attenzione non solo della città metropolitana ma anche dell'intera regione puglia, stiamo diventando una città molto appetibile in una condizione di sviluppo».
«E' una lista» come hanno detto il coordinatore cittadino, Pino Amato, a cui ha fatto eco anche il coordinatore regionale Cassano, «che nasce dal lavoro di un anno. Una lista variegata che al suo interno condivide tante professionalità in tanti settori».
Inoltre, i referenti del Movimento civico ci tengono a sottolineare che oltre alle immediate amministrative si sta già costruendo per il futuro, pensando ad un progetto più ampio.
«La nostra è una lista di persone per bene, che non fanno la politica di professione, ma vogliono mettere al servizio della città le loro professionalità», ha puntualizzato subito il coordinatore cittadino, Pino Amato.
La leadership di Tommaso Minervini non è mai stata messa in discussione, perché sia per il coordinatore regionale che per il coordinatore cittadino «è l'uomo del fare».
Per questo dice ancora il sen. Cassano: «Tommaso avrà bisogno di professionalità nuove, al passo con i tempi, e che soprattutto possano diventare determinanti in una prospettiva più ampia. Per questo c'è bisogno di persone che possano dare un contributo serio e importante alla città». E conclude: «si è cercato di fare una lista di altissima qualità, ma anche un progetto serio. Abbiamo creato una novità per questo paese».
E' bene precisare che in questa tornata elettorale non sarà in prima linea Pino Amato, risultato nella scorsa competizione elettorale il più suffragato dai molfettesi, ma suo figlio Robert, che definisce la lista Molfetta Popolare «una grande squadra. E'una campagna elettorale difficile non solo per i tanti candidati, ma anche perché i competitor hanno costruito una campagna elettorale su chi è più buono o più onesto, è un modo di fare che non ci appartiene, noi vogliamo fare una campagna elettorale sui temi, perché sono state poste le basi per un cambiamento radicale di Molfetta, ma c'è ancora tanto da fare nei prossimi 5 anni, ci sarà bisogno di grandi competenze».
Robert Amato esorta i suoi a non farsi coinvolgere nella bagarre elettorale ma presentarsi alla città sui temi.
Le conclusioni sono affidate al candidato sindaco, Tommaso Minervini, che spiega da subito perché per la manifestazione di questa sera ha scelto Piazza Paradiso «è la piazza del popolo, noi vogliamo rappresentare il popolo di Molfetta. Ci riproponiamo per le cose che abbiamo fatto e per quello che ancora c'è da fare, ma vogliamo anche dimostrare la forza morale».
Coglie l'occasione per ringraziare chi con senso di responsabilità gli ha permesso di terminare il mandato, era dal 2006 che una consiliatura non terminava i suoi 5 anni,
«abbiamo avuto in questi anni più Commissari, non c'è stato un periodo di stabilità amministrativa per fare un programma di medio e lungo termine. Il loro senso di responsabilità ha permesso alla città di ottenere, in questi ultimi mesi, ben 43 milioni di euro del Pnrr, senza questa assunzione di responsabilità non avremmo avuto questi fondi».
La scelta di rimanere sino alla fine alla guida dalla città, nonostante le tante burrasche che ha dovuto attraversare, vuole essere per Minervini un messaggio pedagogico ai più giovani, ossia che «se sono apposto con la mia coscienza non c'è nessuno che mi deve condizionare. Se uno ha la coscienza apposto, deve sfidare chiunque per poter attestare la propria correttezza e la propria personalità, altrimenti sono plasmate e condizionate dal mondo esterno».
In merito alla sua candidatura Tommaso Minervini afferma: «deve attestare il coraggio e la pulizia, non abbiamo paura dei giudizi, delle valutazioni, delle ingiurie e delle calunnie perché abbiamo la coscienza apposto. Abbiamo sempre lavorato per questa città. Dobbiamo dimostrare che mentre lì ci sono gli apparati, qui c'è il popolo, la gente di Molfetta». E delle 11 liste che lo appoggiano dice: «hanno un unico obiettivo: la città, la nostra comunità».
Nel suo intervento il candidato sindaco Minervini conclude: «Molfetta da essere città di periferia della città metropolitana sta ponendosi all'attenzione non solo della città metropolitana ma anche dell'intera regione puglia, stiamo diventando una città molto appetibile in una condizione di sviluppo».