Il Riordino ospedaliero al centro del Consiglio comunale

E' frattura totale tra Sindaco e Pd: questa è una maggioranza?

lunedì 14 marzo 2016 14.44
Si è svolto il Consiglio comunale, convocato in via straordinaria dal presidente Nicola Piegiovanni. MolfettaViva ha seguito in diretta i lavori della massima assise cittadina: al centro di tutto, infatti, c'è stato il piano di riordino ospedaliero.

Intanto, nella mattinata di lunedì 14 il sindaco è stata presente alla riunione indetta a Bari dall'Anci Puglia, l'associazione nazionale comuni italiani. Secondo alcune indiscrezioni, tutti i primi cittadini intervenuti avrebbero sollevato i tanti aspetti negativi del riordino lavorando insieme a delle modifiche che l'Anci porterà alla Regione. Nello specifico, l'Anci chiederà ad Emiliano di formulare un percorso sviluppato su cinque punti fondamentali: organizzazione rete dell'emergenza/urgenza;programmazione e pianificazione dei servizi territoriali;rete ospedaliera;indirizzo degli investimenti per ammodernamento delle strutture;organizzazione Medici famiglia rispetto al territorio.
"Dall'incontro di oggi è emerso che il Piano varato dalla Giunta Regionale presenta delle criticità, - ha dichiarato il presidente il presidente Anci Puglia sen. Luigi Perrone - chiediamo, alla Regione di aprire un dialogo e un confronto su alcuni punti che riteniamo fondamentali per rassicurare le comunità rispetto alla tutela del diritto alla salute e per migliorare e razionalizzare il nostro sistema sanitario"

ORE 16
Il sindaco Paola Natalicchio e il presidente del Consiglio comunale Nicola Piergiovanni stanno incontrando i medici e i rappresentati del Comitato formatosi spontaneamente per la difesa dell'ospedale. E' per questo che l'inizio dei lavori della massima assise cittadina, previsti per le 14.30, sono in ritardo.
"Abbiamo appena lasciato le 900 firme raccolte in meno di 4 giorni assieme alle 1150 ottenute online. I medici,con alcune delle associazioni promotrici del comitato, stanno discutendo con il Sindaco Natalicchio e il Presidente del Consiglio Piergiovanni del grande rischio che la comunità molfettese e del Nord Barese tutta stanno correndo per via del piano di riordino ospedaliero adottato dalla Giunta Emiliano. C'è poco tempo. È necessario intensificare la mobilitazione civica assieme ai rappresentanti istituzionali per una battaglia in nome della sanità pubblica e di tutti", fanno sapere i membri del Comitato.

ORE 16.15
Partono i lavori del Consiglio comunale. La seduta si preannuncia caldissima.

ORE 16.30 -La relazione del sindaco Paola Natalicchio
Inizia la relazione del sindaco Paola Natalicchio. In aula sono presenti i medici e i rappresentanti del Comitato che ha raccolto circa 2000 firme tra i cittadini, il Tribunale del Malato, la Consulta femminile e l'associazione Auser.
"E' doveroso come sindaco relazionare su quanto sta accadendo. E' una sottrazione che vive la città, una dispersione di conoscenze ed esperienze. In particolare Urologia la cui perdita colpisce soprattutto gli anziani e la fetta più ampia del bacino a cui gli interventi della nostra Urologia si rivolge senza tralasciare la perdita del reparto di Cardiologia. Bisogna dirlo: un ospedale senza Cardiologia è meno sicuro. E arriviamo a chiudere il laboratorio d'analisi. Anche qui il destino dei reparti che rimangono aperti ha l'odore dell'anticamera della chiusura. In queste ore c'è il clima di essere declassati, destinati all'abbattimento dei numeri e quindi, al prossimo giro, rischiamo di essere chiusi. Questi sono i fatti in corso.Poi ci sono le Pediatrie: si sta chiudendo un ambulatorio che ha numeri che salgono. Dovremmo correre, allora, verso il San Paolo oppure un ospedale di Bisceglie dove da due settimane lo Scap non accoglie più i nostri figli perché i numeri sono tali da non riuscire a sorreggere i bisogni dell'area Bat e del nord barese", è quanto sta affermando il primo cittadino nella sua relazione. Il 27 febbraio siamo stati convocati, convinti di poter accedere al piano di cui non abbiamo mai avuto conoscenza. C'è stato dato un depliant in cui l'ospedale di Molfetta, quello di Corato e quello di Terlizzi sono un unico asterisco. Siamo questo, accorpati ai dati dell'ospedale San Paolo la cui produttività è stata tenuta in piedi dall'ospedale di Molfetta e Corato. Metodologicamente chiediamo una maggiore dignità, anche scientifica alla nostra città.
E' da qui che è nata la nostra amarezza e delusione con cui abbiamo accolto al delibera regionale che ha messo in ginocchio il nostro ospedale"
, ha spiegato Paola Natalicchio nella sua relazione.

Il Sindaco si è detta aperta a ogni confronto con ogni consigliere, pronta ad ascoltare ogni consiglio.

"Abbiamo già proposto come Comuni di Molfetta, Terlizzi e Corato abbiamo proposto il distacco dal "San Paolo" e la configurazione delle articolazioni ospedaliere del nord barese come se di fatto fosse un ospedale consortile", ha continuato il primo cittadino.

Infine, una specificazione sul Centro di Salute Mentale.

"I medici del nostro CSM ci dicono che c'è un problema di fabbisogno: occorrono 90 posti letto a fronte degli attuali 45 dispersi tra Triggiano, Gravina e il Policlinico.
Erano stati annunciati altri 15 posti letto, nel riordino, a Putignano che però vengono cancellati come i 15 posti di Triggiano a cui i cittadini molfettesi con patologie psichiatriche ricorrono. Vuol dire non trovare posto, iniziare a telefonare in giro per l'Italia per trovare posto, scendere in strada col paziente costernato che i vigili devono per legge scortare nei viaggi di 400, 500 km"
.

ORE 17.30
Eccezioni sulla formalità dell'ordine del giorno sono sollevati dalla minoranza. Il presidente Nicola Piergiovanni dichiara sospesi i lavori per quindici minuti.
Alle 17.45 si ritornerà in aula ma al momento non sono ancora ripresi.

ORE 18.50
Sono fermi da più di un'ora i lavori del Consiglio Comunale. In aula diversi i mormorii e i malumori dei cittadini presenti: che dietro questo ritardo si celi ben altro rispetto alle possibili lungaggini burocratiche? Verrebbe da pensare di si visto che i banchi dei consiglieri del Pd sono ancora vuoti.
"Seguiamo con estrema attenzione il consiglio comunale nel quale abbiamo avuto l'occasione di presentare il mondo civico da che parte sta.
Attendiamo di conoscere la definitiva presa di posizione dell'assise comunale augurandoci che si possa giungere a un risultato che legittimi la nostra presa di posizione e battaglia. Una battaglia di comunità in difesa della salute pubblica"
, è il commento del Comitato civico cittadino a difesa del nosocomio.

ORE 19
Volano gli stracci a sinistra?
Giunge un comunicato da parte di Nico Bavaro, Coord.regionale SEL, Michele Losappio, Coord. Provinciale SEL e Silvio Salvemini, Coord. Cittadino SEL Molfetta. Oggetto le dichiarazioni del consigliere Mauro de Robertis ad apertura dei lavori.
"Vorremmo rassicurare i consiglieri comunali ex SEL di Molfetta che nessun dirigente di SEL – Sinistra Italiana vuole rompere l'unità del centro-sinistra a Molfetta e l'amministrazione di Paola Natalicchio. Sono pertanto prive di fondamento le dichiarazioni del consigliere De Robertis che, come è noto, non si riconosce nella scelta di SEL di dare vita a Sinistra Italiana. Prive di fondamento ed anche assurde per quanto riguarda Molfetta, visto che la direzione di SEL nello scorso luglio ha lavorato intensamente per salvaguardare l'esperienza molfettese nonostante qualche assenza illustre. Nessuno può scoprire solo oggi che SEL è all'opposizione del governo Renzi e del Partito della Nazione da quando è stato costituito. Non vogliamo essere quelli che precarizzano il lavoro, che trivellano i mari, che tolgono le tasse sulle imbarcazioni di lusso, mentre tagliano la sanità (punto dolente in questo momento proprio nella loro Molfetta…). Da queste considerazioni nasce Sinistra Italiana, il cui tesseramento inizierà la prossima settimana, dopo il "battesimo" di Cosmopolitica a Roma di febbraio. I consiglieri comunali di Molfetta non hanno alcun titolo, perciò, per continuare a definire il loro gruppo Sinistra Ecologia Libertà. Hanno fatto altre scelte politiche e non da oggi. Siano conseguenti anche sul piano della rappresentanza, sostituiscano SEL con il nome del movimento che alcuni di loro frequentano da qualche mese. Sarebbe un elemento di chiarezza per gli elettori e per la comunità che li ha eletti."

ORE 19.15- Riprendono i lavori: interviene il Consigliere Porta
Ripresi i lavori dopo oltre un'ora di sospensione.
Parola al consigliere Gianni Porta.
"E' elevatissimo il rischio che la discussione si svolga in base al registro del regolamento dei conti politici o dei rapporti di forza tra comunità più o meno vicine all' amministratore regionale di turno. Le ragioni tecniche alla base delle legittime rimostranze di Molfetta e Corato ci parlano di una insofferenza rispetto alle prime decisioni: il rischio da evitare è che questa sera, come è successo in altre sere, oppure potrà accadere nei prossimi giorni questa battaglia venga utilizzata solo per una difesa di qualche campanile. In cambio abbiamo avuto meno prestazione, liste d'attesa più lunghe senza che in cambio si sia realizzato il potenziamento della medicina territoriale come ascoltiamo ciclicamente. Allora, io penso che dietro ogni piano di riordino ci siano delle precise scelte politiche.
Questo piano di riordino va cambiato non per la difesa della salute dei molfettesi perchè è un diritto inderogabile dei pugliesi: occorre che il sindaco metropolitano faccia sentire la sua voce anche se è difficile. Con le legittime differenze e posizioni su questa materia che non ha solo un aspetto tecnico, noi siamo chiamati a confrontarci".

ORE 19.45- Interviene il Consigliere Caputo
Interviene il Consigliere Caputo.
"C'è un'aria surreale e non posso non evidenziare alcune situazioni. Il dialogo politico che qui può emergere non ha nulla a che vedere con la difesa del malato, del nostro ospedale, della salvaguardia di quello che c'è e di quello che potremmo avere perché su questo siamo tutti d'accordo: la necessità di agire nel raggiungere un obiettivo che è generale su quale sanità vogliamo e come farla. Paghiamo dieci anni di deficienza nella gestione sanitaria. Voi avete la responsabilità, la vostra parte politica che ha coinvolto il nostro ospedale e ha visto in questi dieci anni un completo disinteresse nei confronti dell'ospedale.
Noi operiamo e non facciamo campagna elettorale sull'ospedale. Contestiamo che arrivate oggi a discutere di questa tematica. Nel 2013 dove erano quando sono state soppresse tutte le strutture complesse di questo ospedale? Non ho sentito assolutamente nessuno. Perché quelle tematiche non sono state discusse qui? Non sono state all'epoca portate qui? In questi dieci anni Minervini che cosa ha fatto per l'ospedale in Regione? E' incoerente! Il sindaco e Minervini avrebbero dovuto parlare qui e non fare campagna elettorale. Si sta giocando una partita politica di rappresentanza a fronte della pelle dell'ospedale di Molfetta che in questi anni è stato massacrato. Questa è la vostra responsabilità politica. Mi sono posto una domanda: non è che questa cosa è frutto della contrapposizione del sindaco e di Minervini contro Emiliano? Questo dubbio è sorto a me e ad altre persone".


Caputo, poi, si rivolge al Consigliere Porta.
"Mi troverà al suo fianco per lottare e lavorare. Il sunto è lo stesso. Siamo tutti d'accordo nel voler impegnarsi nelle sedi competenti a sensibilizzare gli ordini regionali a rivedere delle situazioni politiche. Ma dobbiamo agire e lavorare. Contestualmente dobbiamo batterci per altre situazioni: far funzionare sul serio i distretti sanitari, l'organizzazione, i poliambulatori che non funzionano. Questa è la sfida che lancerei a noi stessi: battersi non per il posto in più ma che il resto funzioni".

ORE 20 -Interviene il Consigliere Altomare
E' appena iniziato l'intervento del consigliere Altomare.
"La regione Puglia è stata penalizzata perché prende meno soldi e ha dovuto operare dei tagli per resettare in due/tre anni una serie di deficit sul bilancio regionale accumulati in tanti anni. Allora qui non c'è una questione ideologica: il sindaco è stata perfetta perché avendo queste fughe in avanti con modelli comunicativi un po' spinti è riuscito a fare in modo che nell'ambito del Pd si cominciasse a parlare di questi temi perché laddove ci sono le urla si impone agli altri silenzio e maggiore riflessione. E' dal 2013 che il presidio di Molfetta non esiste e mi sorprende che il sindaco si sia accorto che sia un asterisco solo il 26 febbraio: nel 2012 c'è stato il taglio delle strutture complesse ma nemmeno quindici anni fa aveva più di 200 posti letto. Ma si sono portati via anche le bilance dei bambini! Il guaio di Molfetta è che è stata troppo vicina a Bisceglie e Terlizzi in particolari periodi politici e ne ha fatto le spese! Questo è il problema! Noi abbiamo diritto alle migliori cure possibili. Per il laboratorio d'analisi c'è una legge regionale che prevede che dove ci sia una degenza ci sia un laboratorio d'analisi! Allora usiamo tutta la forza che viene da questa comunità, dall'ottobre dell'anno scorso si parla già di questo piano: perchè allora non abbiamo usato la forza laddove ognuno di noi ha sollevato la questione su ciò che stava e sta accadendo ora nell'ospedale?
Dico che l'errore è stato fatto nel non usare la forza delle istituzioni, nel non parlare in maniera forte di ciò che questo territorio esprime. Diciamo a Michele Emiliano che su Molfetta incide la terza zona industriale di Bari e il nostro presidio si deve inserire nel piano di emergenze-urgenze. Perchè non sia una battaglia ma una costruzione: perchè dire che un ospedale non è sicuro è una aberrazione! Allora al fianco delle istituzioni di tutti i livelli, di tutti i rappresentanti di questa comunità".


ORE 20.30-Interviene il consigliere Roselli
Interviene adesso il consigliere Roselli.
"Noi saremo al fianco di tutti coloro che vorranno difendere il presidio, quindi anche l'amministrazione. Ma abbiamo l'obbligo di pensare al futuro della sanità nel nostro Comune perché non è più pensabile un sistema salute come era stato inteso nel passato. Abbiamo la necessità di creare un ospedale raggiungibile da più territori, non necessariamente sotto casa. Vogliamo che il sindaco metta in atto tutte le misure per mantenere l'ospedale ma il sindaco deve riattivare da subito tutte le misure per la costruzione del nuovo presidio ospedaliero che sia garanzia di sicurezza per il suo territorio perché solo così si garantisce l'adeguata assistenza ai cittadini di Molfetta altrimenti, probabilmente, il futuro dell'assistenza sanitaria a Molfetta sarà compromesso".

ORE 20.45-Interviene il consigliere de Candia
Parola al consigliere de Candia.
"Mi tocca fare delle valutazioni per capire. Siamo difronte a un cambiamento radicale. Ma non è una questione di campanile. Noi vogliamo che i servizi e il presidio sia mantenuto, non mi importa della denominazione. Ad oggi, però, di esperimenti in contesti di ambulatori ne sta solo uno, a Bitonto: un vecchio ospedale trasformato in un presidio territoriale. Quindi vanno avviate profonde riflessioni di riforma della medicina del territorio".

ORE 21.10-Interviene il consigliere Tammacco
Interviene in questi momento il consigliere Tammacco.
"Cosa facciamo domani? Non lo sappiamo perché noi non siamo capofila e non combattiamo perché ci sono città come Putignano e Noci che possono lottare più di noi" afferma il consigliere che inizia, poi, un diverbio con il sindaco a cui rimprovera la scarsa azione.
"Io sono qui con le carte, signor Sindaco. Lei no. Me le deve dare prima, altrimenti io parlo con le mie carte".
"La convocazione di un consiglio comunale dopo 15 giorni è tardiva e, mi permetta, offensiva. Lei nella sua testa ha già preso le sue decisione altrimenti sarebbe venuta subito qui a discuterne. Noi siamo a disposizione per andare in ogni luogo e in ogni momento per difendere le legittime aspettative, se abbiamo diritto, senza alzare prima le barricate. Noi dobbiamo chiedere subito l'audizione nella commissione regionale. Noi dobbiamo agire tutti quanti insieme nelle sede competenti in maniera assidua".


ORE 21.20 - Sospensione

ORE 21.40- Ripartono i lavori: il Pd non appoggia il Sindaco
Il Consiglio comunale torna a riunirsi e riprende i lavori. Il momento più atteso è quello della votazione sugli ordini del giorno. Il sindaco ha convocato i capigruppo per tentare una mediazione tra i tre ordini del giorno su cui si è discusso: uno presentato dal Pd, uno presentato dalla minoranza di centodestra, l'altro dal Consigliere Onofrio Pappagallo.
"E' imbarazzante: domani da sindaco devo andare nella conferenza dei sindaci Asl, dopo domani alla commissione sanità della Regione Puglia con tre ordini del giorno in mano: pertanto ho ritenuto doveroso proporre di convergere su un ordine del giorno unico con tre punti che valorizzassero i tre: la parte dei dati, presentata dal consigliere Pappagallo, la parte sull'ospedale consortile dal centrodestra e la scelta di dare un ruolo a una delegazione di consiglieri come nell'ordine del giorno del Pd ma ho ricevuto da parte dell'opposizione e del Partito democratico l'indisponibilità a procedere in tal senso quindi, concedetemi, di esprimere la mia piena delusione".

Con 10 voti favorevoli approvato l'ordine del giorno a firma del consigliere Pappagallo, fortemente voluto dal sindaco. Se il no dell'opposizione era prevedibile, fa rumore l'astensione di sei consiglieri della maggioranza, legati all'ambito del Pd.

Approvato anche l'ordine del giorno voluto dal Pd, che prende i voti anche dell'opposizione. Indignata Paola Natalicchio che si alza e si allontana dalla cattedra dove è seduta la sua giunta. Appare ormai chiara la frattura tra il primo cittadino e il Partito democratico. Invece, è respinto l'ordine del giorno a firma del consigliere Minuto-Roselli.

"Operativamente i due ordini del giorno vengono allegati alla delibera", spiega il presidente Piergiovanni.
Consiglio comunale
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