Il progetto di Gianni Porta: «Un personale politico senza problemi, tensioni e imbarazzi interni»

«Crediamo che ci possa e ci debba essere una ripartenza dalla coalizione uscente»

martedì 14 febbraio 2017
A cura di Andrea Teofrasto
Di "nuovo centrosinistra" parlano un po' tutti, ora che quel vuoto lasciato da Paola Natalicchio concede sogni di rivalsa a chi era stato accantonato dalla rottamazione e per chi, vedi Antonio Di Gioia e Annalisa Altomare, può tentare la scalata verso Palazzo Città.

E Gianni Porta? C'è, con Rifondazione Comunista.
Guai a chi pensa che sarà il solito partitino di sinistra
, dice lui: «credo che siamo uno dei pochi Partiti a Molfetta che possa offrire un personale politico e amministrativo tra cui scegliere senza problemi, tensioni e imbarazzi interni. Per noi comunisti i nomi sono stati davvero sempre l'ultimo dei problemi».

Gianni Porta è veritiera l'ipotesi di una coalizione col Pd definita dagli stessi Dem come neoliberista?
«Da mesi a Molfetta crediamo che ci possa e ci debba essere una ripartenza dalla coalizione uscente che per ben tre anni ha amministrato insieme nel bene e nel male, con un candidato dal profilo nettamente di sinistra».

Ritiene contraddittorio o meno l'atteggiamento di Comitando e di Paola Natalicchio in merito alla loro "avversione" verso i partiti?
«Credo che vada fatta una distinzione. Immagino lo sappiano in molti che Paola Natalicchio ha scelto di aderire e contribuire alla nascita di un nuovo partito, Sinistra Italiana, così come a proposito di Comitando non parlerei di avversione di principio, del resto alcuni dei loro animatori stanno comunque contribuendo al percorso di Sinistra Italiana».