Il Prof. Binetti racconta a Molfetta l'esperienza nei campi di concentramento

L'intervista al reduce, sopravvissuto alla deportazione

martedì 5 febbraio 2019
A cura di Matteo Diamante
La giornata della memoria, trascorsa soltanto da qualche giorno, ha senso quando il ricordo va oltre quello che già si conosce. La giornata della memoria assume un significato particolare quando quel ricordo si lega al territorio in cui viviamo. La deportazione nazista, i campi di concentramento e le migliaia di vittime non sono poi così lontani.

Probabilmente non tutti sanno che oltre 650 mila furono i soldati italiani deportati nei lager nazisti, dei quali 60 mila non fecero più ritorno tra le proprie famiglie.

Ebbene, tra quei 650 mila soldati ben 550 erano molfettesi.
Grazie all'Associazione degli Eredi della Storia A.N.M.I.G queste cifre sono tutte documentabili, così come hanno un nome ed un cognome le 20 vittime molfettesi nei campi di concentramento. Poter scambiare delle parole con uno dei sopravvissuti a quello sterminio è un privilegio. Noi possiamo dire di averlo avuto grazie alla straordinaria disponibilità e memoria del Prof. Giuseppe Binetti, 98 anni, classe 1921, sopravvissuto non soltanto alla seconda guerra mondiale, ma alla deportazione nei campi di concentramento.

Abbiamo avuto l'onore di intervistarlo, captando dalle sue parole quei momenti tragici e difficili che, a suo dire, molti libri di storia omettono ancora oggi. Una difficoltà velata a tratti da quella sua ironia e scherzosità che fa parte della sua persona, ma che celano un dolore difficile da comprendere, ma a cui il Prof. Binetti ha saputo rispondere con un vita piena di successi.