Il presidente dell'ENPA Molfetta: «Tanti cuccioli abbandonati»
Diversi episodi in città nelle ultime settimane
venerdì 10 luglio 2020
Nell'ultimo mese sono stati registrati a Molfetta diversi casi di abbandono nei confronti di cuccioli, e più in generale di cani da compagnia, lasciati al loro destino in punti strategici della città. Per fare il punto di questa triste situazione abbiamo contattato Elena Cova, presidente della sezione locale dell'ENPA (Ente Nazionale per la Protezione degli Animali).
L'ENPA Puglia, insieme alle altre associazioni attive sul territorio, è sempre attiva nel recupero di animali in difficoltà, prevalentemente vittime di abbandono o di maltrattamento. In estate le vittime di abbandono aumentano vertiginosamente e spesso, quando non muoiono di fame o investiti, vanno incontro ad una morte ancora più dolorosa e lenta. Nonostante sia opinione diffusa che il canile sia una salvezza, di fatto rappresenta una espiazione senza colpa.
«Ciò che ci preoccupa - ha spiegato - è che in una città come Molfetta il canile, ad oggi, potrebbe essere vuoto o quasi, con cani solo difficili da affidare o anziani. La maggior parte dei nuovi ingressi riguarda cucciolate di cani appartenenti a privati, che vivono nelle campagne molfettesi e che vengono abbandonati nella consapevolezza che verranno recuperati e portati in canile. Notiamo che i cani abbandonati sono di razza e abituati al rapporto sociale con l'uomo, quindi spesso non si tratta di animali randagi».
L'obiettivo è comunque quello di sensibilizzare la cittadinanza a un comportamento più rispettoso verso i nostri amici a quattro zampe: «Se ci fossero maggiori controlli da parte delle autorità competenti sarebbe più facile avere sotto controllo la situazione. Manca attenzione anche sul fatto che i cani abbiano o meno il chip: quando questo manca, è plausibile che l'animale non sia più rintracciabile in caso di abbandono. I padroni dovrebbero questa premura per rendere anche il nostro compito più agevole».
«A Molfetta - conclude Elena Cova - il canile è diventato una specie di punto adibito alla raccolta per cani da compagnia che al posto di vivere in casa vengono lasciati in una sorta di prigione, nella speranza che qualcuno se ne interessi. Certamente l'impegno costante delle due associazioni presenti in canile, noi e Lega del Cane, sta comunque favorendo le adozioni di questi animali che meritano un trattamento rispettoso».
L'ENPA Puglia, insieme alle altre associazioni attive sul territorio, è sempre attiva nel recupero di animali in difficoltà, prevalentemente vittime di abbandono o di maltrattamento. In estate le vittime di abbandono aumentano vertiginosamente e spesso, quando non muoiono di fame o investiti, vanno incontro ad una morte ancora più dolorosa e lenta. Nonostante sia opinione diffusa che il canile sia una salvezza, di fatto rappresenta una espiazione senza colpa.
«Ciò che ci preoccupa - ha spiegato - è che in una città come Molfetta il canile, ad oggi, potrebbe essere vuoto o quasi, con cani solo difficili da affidare o anziani. La maggior parte dei nuovi ingressi riguarda cucciolate di cani appartenenti a privati, che vivono nelle campagne molfettesi e che vengono abbandonati nella consapevolezza che verranno recuperati e portati in canile. Notiamo che i cani abbandonati sono di razza e abituati al rapporto sociale con l'uomo, quindi spesso non si tratta di animali randagi».
L'obiettivo è comunque quello di sensibilizzare la cittadinanza a un comportamento più rispettoso verso i nostri amici a quattro zampe: «Se ci fossero maggiori controlli da parte delle autorità competenti sarebbe più facile avere sotto controllo la situazione. Manca attenzione anche sul fatto che i cani abbiano o meno il chip: quando questo manca, è plausibile che l'animale non sia più rintracciabile in caso di abbandono. I padroni dovrebbero questa premura per rendere anche il nostro compito più agevole».
«A Molfetta - conclude Elena Cova - il canile è diventato una specie di punto adibito alla raccolta per cani da compagnia che al posto di vivere in casa vengono lasciati in una sorta di prigione, nella speranza che qualcuno se ne interessi. Certamente l'impegno costante delle due associazioni presenti in canile, noi e Lega del Cane, sta comunque favorendo le adozioni di questi animali che meritano un trattamento rispettoso».