Il Pd prova a buttare acqua sulle tensioni interne alla maggioranza
Solo una mossa tattica, l’ipotesi "siluramento" dell’assessore La Ghezza
venerdì 26 settembre 2014
9.17
Si prova a buttare acqua sul fuoco dalle parti del Partito Democratico per spegnere l'incendio divampato nelle ultime ore in maggioranza. E tra i pompieri è intervenuto da Bari anche l'assessore regionale Guglielmo Minervini, tenuto costantemente aggiornato telefonicamente sulle tensioni scoppiate in casa. L'ordine è di riportare la calma tra tutti i protagonisti e non si esclude la convocazione di un'assemblea straordinaria tra oggi e domani per blindare la giunta e circoscrivere i focolai nel recinto del partito. Ovviamente un chiarimento politco tra le diverse sensibilità politiche sarà inevitabile.
"Le partite sono cominciate ed è normale che il tiro alla fune delle ideologie e delle caricature fanno cambiare il clima politico", aveva detto in consiglio comunale Paola Natalicchio con chiaro riferimento alle sfide elettorali che attraversano il Partito Democratico in vista delle Regionali della prossima primavera: Minervini/Natalicchio contro Emiliano/Altomare. Un duello che si riverbera sulla tenuta della stessa maggioranza di centrosinistra.
La verità è che nessuno sta pensando sul serio alla rottura. Del resto, lunedì prossimo c'è un appuntamento politico importantissimo col Bilancio di previsione e non sono ammessi scivoloni. Si va, dunque, verso una mediazione forzata tutta interna al partito, così come chiesto dalla stessa Annalisa Altomare. E c'è già chi, sempre nel Pd, sta già pensando a una conferenza stampa per tranquillizzare il popolo di centrosinistra.
Peraltro, l'ipotesi del siluramento dell'assessore Serena La Ghezza (espressione politica della corrente Emiliano capeggiata a Molfetta da Annalisa Altomare), fatta trapelare ieri sera sugli organi di stampa vicini allo staff del sindaco, è solo una mossa calcolata con cui Natalicchio prova a mettere alle corde la consigliera comunale "ribelle" finora sempre critica rispetto all'operato dell'amministrazione comunale. In realtà il sindaco non ha alcuna intenzione di scassare la sua giunta mandando a casa l'assessore al Commercio, Attività Produttive e Sport. Il vero obiettivo della prima cittadina è mettere all'angolo Altomare, costringerla a giocare a carte scoperte e capire fino a che punto è disposta a continuare con i distinguo rispetto alla linea dell'amministrazione. Un atto di forza solo minacciato – la scelta di far fuori l'assessore La Ghezza – che si spiega anche con la scelta tattica di prendersi il vantaggio della prima mossa, provare a riprendere in mano le redini politiche della maggioranza e sfuggire da un logoramento sine die. Del resto, non va dimenticato che la giornalista Paola è stata portavoce del ministro Melandri all'epoca del governo Prodi, quest'ultimo silurato dal compagno Bertinotti: certi giochetti della politica ha imparato a riconoscerli subito e sa pure come disinnescarli sul nascere.
"Le partite sono cominciate ed è normale che il tiro alla fune delle ideologie e delle caricature fanno cambiare il clima politico", aveva detto in consiglio comunale Paola Natalicchio con chiaro riferimento alle sfide elettorali che attraversano il Partito Democratico in vista delle Regionali della prossima primavera: Minervini/Natalicchio contro Emiliano/Altomare. Un duello che si riverbera sulla tenuta della stessa maggioranza di centrosinistra.
La verità è che nessuno sta pensando sul serio alla rottura. Del resto, lunedì prossimo c'è un appuntamento politico importantissimo col Bilancio di previsione e non sono ammessi scivoloni. Si va, dunque, verso una mediazione forzata tutta interna al partito, così come chiesto dalla stessa Annalisa Altomare. E c'è già chi, sempre nel Pd, sta già pensando a una conferenza stampa per tranquillizzare il popolo di centrosinistra.
Peraltro, l'ipotesi del siluramento dell'assessore Serena La Ghezza (espressione politica della corrente Emiliano capeggiata a Molfetta da Annalisa Altomare), fatta trapelare ieri sera sugli organi di stampa vicini allo staff del sindaco, è solo una mossa calcolata con cui Natalicchio prova a mettere alle corde la consigliera comunale "ribelle" finora sempre critica rispetto all'operato dell'amministrazione comunale. In realtà il sindaco non ha alcuna intenzione di scassare la sua giunta mandando a casa l'assessore al Commercio, Attività Produttive e Sport. Il vero obiettivo della prima cittadina è mettere all'angolo Altomare, costringerla a giocare a carte scoperte e capire fino a che punto è disposta a continuare con i distinguo rispetto alla linea dell'amministrazione. Un atto di forza solo minacciato – la scelta di far fuori l'assessore La Ghezza – che si spiega anche con la scelta tattica di prendersi il vantaggio della prima mossa, provare a riprendere in mano le redini politiche della maggioranza e sfuggire da un logoramento sine die. Del resto, non va dimenticato che la giornalista Paola è stata portavoce del ministro Melandri all'epoca del governo Prodi, quest'ultimo silurato dal compagno Bertinotti: certi giochetti della politica ha imparato a riconoscerli subito e sa pure come disinnescarli sul nascere.