Il Pd perde pezzi
I rappresentanti della mozione "Democrazia è Partecipazione" annunciano l'abbandono
venerdì 19 giugno 2015
7.52
«Con la riunione del Direttivo di martedì 16 giugno e con l'Assemblea di Circolo del giorno successivo, si è definitivamente compiuto il regolamento di conti all'interno della locale sezione del Partito Democratico già denunciato dalla componente del PD che, all'ultimo congresso, si è riconosciuta nella mozione "Democrazia è Partecipazione"». Comincia così la lunga nota firmata da Raffaella Altamura, Francesca Lunanova, Mino Salvemini e Nino Sallustio.
«Il "nuovo" Partito Democratico di Molfetta, con il documento proposto dalla segreteria e approvato dal coordinamento, ha disvelato il suo reale e originario intendimento, e cioè quello di epurare una intera area politica (quella che il PD di Molfetta lo ha fondato e lo ha portato ai recenti successi nelle competizioni elettorali che si sono susseguite negli ultimi anni), attraverso il "cecchinaggio" dei rappresentanti istituzionali che in quell'area si riconoscono.
La decisione di deferire agli Organismi provinciali di garanzia coloro che - continua la nota - alle scorse elezioni regionali, hanno deciso di sostenere, nell'ambito della coalizione di centrosinistra e sempre a sostegno del candidato Presidente (e segretario regionale del PD) Michele Emiliano, la candidatura di Guglielmo Minervini, rappresenta la chiara volontà di estromettere, con un colpo di mano, un intero gruppo.
E non può certo essere tollerabile, per noi, che, all'interno della stessa area politica, venga stilata, da chi oggi ha la maggioranza nel partito, una lista di proscrizione di coloro che devono essere allontanati, e una lista di coloro che possono essere "tollerati", magari dopo una bella ramanzina.
Tutto questo è inaccettabile».
E, al termine di una serie di considerazioni, la nota si chiude con un pensiero. «Ci auguriamo che la fase che si andrà ad aprire, alla quale intendiamo partecipare con le nostre idee e le nostre proposte, non comporti fibrillazioni tali da pregiudicare lo straordinario lavoro fatto in questi anni dalla Giunta guidata dal sindaco Paola Natalicchio, mettendo a rischio la prosecuzione della stagione di cambiamento inaugurata con le elezioni del 2013».
«Il "nuovo" Partito Democratico di Molfetta, con il documento proposto dalla segreteria e approvato dal coordinamento, ha disvelato il suo reale e originario intendimento, e cioè quello di epurare una intera area politica (quella che il PD di Molfetta lo ha fondato e lo ha portato ai recenti successi nelle competizioni elettorali che si sono susseguite negli ultimi anni), attraverso il "cecchinaggio" dei rappresentanti istituzionali che in quell'area si riconoscono.
La decisione di deferire agli Organismi provinciali di garanzia coloro che - continua la nota - alle scorse elezioni regionali, hanno deciso di sostenere, nell'ambito della coalizione di centrosinistra e sempre a sostegno del candidato Presidente (e segretario regionale del PD) Michele Emiliano, la candidatura di Guglielmo Minervini, rappresenta la chiara volontà di estromettere, con un colpo di mano, un intero gruppo.
E non può certo essere tollerabile, per noi, che, all'interno della stessa area politica, venga stilata, da chi oggi ha la maggioranza nel partito, una lista di proscrizione di coloro che devono essere allontanati, e una lista di coloro che possono essere "tollerati", magari dopo una bella ramanzina.
Tutto questo è inaccettabile».
E, al termine di una serie di considerazioni, la nota si chiude con un pensiero. «Ci auguriamo che la fase che si andrà ad aprire, alla quale intendiamo partecipare con le nostre idee e le nostre proposte, non comporti fibrillazioni tali da pregiudicare lo straordinario lavoro fatto in questi anni dalla Giunta guidata dal sindaco Paola Natalicchio, mettendo a rischio la prosecuzione della stagione di cambiamento inaugurata con le elezioni del 2013».