Il Pd dice no al referendum su Città Metropolitana e Autorità Portuale del Levante
Il segretario Calvani: centrodestra in confusione totale
martedì 24 febbraio 2015
7.09
«La proposta avanzata dal sen. Antonio Azzollini di indire un referendum cittadino per la fuoriuscita del Comune di Molfetta dalla Città Metropolitana di Bari è semplicemente surreale". Giulio Calvani, segretario del circolo locale del Partito Democratico, liquida così la proposta di adesione di Molfetta alla Provincia di Barletta-Andria-Trani.
«La fuoriuscita di Molfetta dalla Città Metropolitana di Bari rappresenterebbe un suicidio politico, istituzionale ed amministrativo. Al netto delle considerazioni di carattere generale sulla necessità di affrontare le sfide sempre più complesse del governo di un territorio su una scala più ampia, non si può non tener conto di come nel ciclo di programmazione comunitaria 2014-2020 sono riservate esclusivamente alle 14 Città Metropolitane del nostro Paese (tra le quali, ovviamente, Bari) risorse pari a 588 milioni di euro che saranno indirizzate in misura maggiore proprio alle realtà che insistono nelle regioni meno sviluppate, come la Puglia. Si tratta di un flusso di risorse enorme che servirà a realizzare iniziative utili a rendere le città metropolitane più accessibili, più funzionali, più sostenibili, ma anche più inclusive e accoglienti. E questo grazie al grossissimo investimento che l'Unione Europea e il Governo Italiano intendono fare sull'innovazione tecnologica, sulla mobilità sostenibile, su un nuovo modello di sviluppo, sull'integrazione sociale e sulle politiche abitative. Per realizzare tutto questo la dimensione privilegiata individuata dall'Unione Europea e nel Programma Operativo Nazionale del nostro Governo è proprio quella della Città Metropolitana, capace di realizzare in modo coordinato ed efficace, politiche su area vasta che consentano positive ricadute su tutto il territorio di riferimento. E di fronte a questo quadro, quale sarebbe la proposta del centrodestra? Abbandonare queste enormi potenzialità che potranno rappresentare una opportunità anche per Molfetta che fa parte a pieno titolo della Città Metropolitana di Bari, e aderire a una Provincia che con la riforma della Costituzione in via di approvazione in Parlamento sarà definitivamente abolita».
«Allo stesso modo – prosegue Calvani – il Partito Democratico rivendica con orgoglio la scelta operata dall'amministrazione Natalicchio di aderire all'Autorità Portuale del Levante, ribaltando completamente la logica miope e autarchica nella gestione dei traffici portuali voluta dalle amministrazioni di centrodestra. Non avrebbe alcun senso, ora, tornare indietro e ci opporremo fermamente ad ogni ipotesi che porti a riconsiderare quella scelta fatta con saggezza dal centrosinistra in Consiglio Comunale. Solo entrando in una logica di sistema, infatti, e facendo rete con le altre realtà che aderiscono all'Autorità Portuale sarà possibile valorizzare a pieno sia il nostro attuale Porto sia, in prospettiva, il nuovo molo commerciale che ribadiamo con forza di voler completare, perché possa rappresentare davvero una leva per lo sviluppo della nostra città e non rimanere incompiuto, come una ferita di cemento a sfregiare il nostro orizzonte».
«Di sicuro – conclude – le ultime dichiarazioni del sen. Azzollini sulla fuoriuscita di Molfetta dalla Città Metropolitana e dall'Autorità Portuale del Levante, per riportarla a quell'isolamento politico e istituzionale che abbiamo vissuto negli anni bui che abbiamo alle spalle, evidenziano lo stato confusionale in cui versa il centrodestra nella nostra città, incapace di confrontarsi nel merito con proposte serie ed efficaci per la risoluzione delle questioni concrete che riguardano davvero i cittadini».
«La fuoriuscita di Molfetta dalla Città Metropolitana di Bari rappresenterebbe un suicidio politico, istituzionale ed amministrativo. Al netto delle considerazioni di carattere generale sulla necessità di affrontare le sfide sempre più complesse del governo di un territorio su una scala più ampia, non si può non tener conto di come nel ciclo di programmazione comunitaria 2014-2020 sono riservate esclusivamente alle 14 Città Metropolitane del nostro Paese (tra le quali, ovviamente, Bari) risorse pari a 588 milioni di euro che saranno indirizzate in misura maggiore proprio alle realtà che insistono nelle regioni meno sviluppate, come la Puglia. Si tratta di un flusso di risorse enorme che servirà a realizzare iniziative utili a rendere le città metropolitane più accessibili, più funzionali, più sostenibili, ma anche più inclusive e accoglienti. E questo grazie al grossissimo investimento che l'Unione Europea e il Governo Italiano intendono fare sull'innovazione tecnologica, sulla mobilità sostenibile, su un nuovo modello di sviluppo, sull'integrazione sociale e sulle politiche abitative. Per realizzare tutto questo la dimensione privilegiata individuata dall'Unione Europea e nel Programma Operativo Nazionale del nostro Governo è proprio quella della Città Metropolitana, capace di realizzare in modo coordinato ed efficace, politiche su area vasta che consentano positive ricadute su tutto il territorio di riferimento. E di fronte a questo quadro, quale sarebbe la proposta del centrodestra? Abbandonare queste enormi potenzialità che potranno rappresentare una opportunità anche per Molfetta che fa parte a pieno titolo della Città Metropolitana di Bari, e aderire a una Provincia che con la riforma della Costituzione in via di approvazione in Parlamento sarà definitivamente abolita».
«Allo stesso modo – prosegue Calvani – il Partito Democratico rivendica con orgoglio la scelta operata dall'amministrazione Natalicchio di aderire all'Autorità Portuale del Levante, ribaltando completamente la logica miope e autarchica nella gestione dei traffici portuali voluta dalle amministrazioni di centrodestra. Non avrebbe alcun senso, ora, tornare indietro e ci opporremo fermamente ad ogni ipotesi che porti a riconsiderare quella scelta fatta con saggezza dal centrosinistra in Consiglio Comunale. Solo entrando in una logica di sistema, infatti, e facendo rete con le altre realtà che aderiscono all'Autorità Portuale sarà possibile valorizzare a pieno sia il nostro attuale Porto sia, in prospettiva, il nuovo molo commerciale che ribadiamo con forza di voler completare, perché possa rappresentare davvero una leva per lo sviluppo della nostra città e non rimanere incompiuto, come una ferita di cemento a sfregiare il nostro orizzonte».
«Di sicuro – conclude – le ultime dichiarazioni del sen. Azzollini sulla fuoriuscita di Molfetta dalla Città Metropolitana e dall'Autorità Portuale del Levante, per riportarla a quell'isolamento politico e istituzionale che abbiamo vissuto negli anni bui che abbiamo alle spalle, evidenziano lo stato confusionale in cui versa il centrodestra nella nostra città, incapace di confrontarsi nel merito con proposte serie ed efficaci per la risoluzione delle questioni concrete che riguardano davvero i cittadini».