Il PD di Molfetta: «Disappunto per le liste del centrosinistra per il Consiglio metropolitano»
La nota stampa: «Tornano le solite intollerabili dinamiche caratterizzate da trasformismi e opportunismi»
martedì 24 settembre 2024
8.49
L'Assemblea del Partito Democratico di Molfetta, riunitasi nei giorni scorsi, ha espresso con forza il suo disappunto per la composizione delle liste riconducibili all'area democratica, riformista e progressista, presentate per il rinnovo del Consiglio Metropolitano della Città di Bari: a seguire, la nota stampa:
"Appare evidente, infatti, il tentativo di riproporre anche in questa circostanza le solite vecchie e intollerabili dinamiche caratterizzate da trasformismi, opportunismi e compromessi al ribasso, del tutto incompatibili con il nuovo corso del PD inaugurato con l'elezione di Elly Schlein alla guida del Partito".
"Eppure, nonostante le parole chiare e nette scandite solo pochi mesi fa, proprio a Bari, dalla nostra Segretaria nazionale, sulla necessità di tenere transfughi e trasformisti fuori dal nostro perimetro politico perché "il trasformismo è l'anticamera dell'illegalità", sembra proprio che questo appello sia caduto nel vuoto. In particolare, una delle liste di centrosinistra (fortunatamente quella che non vede candidati riconducibili al nostro Partito) per l'elezione del Consiglio metropolitano, vede la presenza di alcuni trasformisti, mascherati dietro il solito paravento di quel falso "civismo" che, in Puglia, continua a inquinare il bacino della buona politica".
"A Molfetta, infatti, gli unici due candidati per la Città metropolitana sono Giovanni Facchini (già espulso dal nostro Partito) e Annalisa Petruzzelli, consiglieri che sostengono l'amministrazione comunale trasversale e "civica" (o dovremmo dire "cinica"?) guidata da Tommaso Minervini e che vede il Partito Democratico, con i suoi due consiglieri, Alberto d'Amato e Gabriella Azzollini, fermamente all'opposizione. Ci chiediamo come sia possibile che un consigliere comunale espulso dal PD nel 2021, come Gianni Facchini, possa essere candidato alla Città Metropolitana in una coalizione di centro-sinistra. E non vogliamo credere alle insistenti voci che raccontano come la sua candidatura sia stata fortemente sponsorizzata da autorevoli rappresentanti istituzionali del PD barese".
"Allo stesso modo ci chiediamo quale piattaforma politica e programmatica possa condividere il nostro Partito con la consigliera Petruzzelli che ha l'unico merito di essere diretta espressione del consigliere regionale Saverio Tammacco che, eletto nel centrodestra alle scorse elezioni regionali, siede oggi al tavolo della maggioranza in Regione Puglia. Dinnanzi a questo scenario la comunità dei democratici di Molfetta si dichiara scossa e disorientata e invoca a gran voce un radicale cambio di rotta per affermare anche a livello regionale e provinciale quel necessario rinnovamento rispetto alle scelte emerse nelle ultime Primarie Nazionali".
"Appare evidente, infatti, il tentativo di riproporre anche in questa circostanza le solite vecchie e intollerabili dinamiche caratterizzate da trasformismi, opportunismi e compromessi al ribasso, del tutto incompatibili con il nuovo corso del PD inaugurato con l'elezione di Elly Schlein alla guida del Partito".
"Eppure, nonostante le parole chiare e nette scandite solo pochi mesi fa, proprio a Bari, dalla nostra Segretaria nazionale, sulla necessità di tenere transfughi e trasformisti fuori dal nostro perimetro politico perché "il trasformismo è l'anticamera dell'illegalità", sembra proprio che questo appello sia caduto nel vuoto. In particolare, una delle liste di centrosinistra (fortunatamente quella che non vede candidati riconducibili al nostro Partito) per l'elezione del Consiglio metropolitano, vede la presenza di alcuni trasformisti, mascherati dietro il solito paravento di quel falso "civismo" che, in Puglia, continua a inquinare il bacino della buona politica".
"A Molfetta, infatti, gli unici due candidati per la Città metropolitana sono Giovanni Facchini (già espulso dal nostro Partito) e Annalisa Petruzzelli, consiglieri che sostengono l'amministrazione comunale trasversale e "civica" (o dovremmo dire "cinica"?) guidata da Tommaso Minervini e che vede il Partito Democratico, con i suoi due consiglieri, Alberto d'Amato e Gabriella Azzollini, fermamente all'opposizione. Ci chiediamo come sia possibile che un consigliere comunale espulso dal PD nel 2021, come Gianni Facchini, possa essere candidato alla Città Metropolitana in una coalizione di centro-sinistra. E non vogliamo credere alle insistenti voci che raccontano come la sua candidatura sia stata fortemente sponsorizzata da autorevoli rappresentanti istituzionali del PD barese".
"Allo stesso modo ci chiediamo quale piattaforma politica e programmatica possa condividere il nostro Partito con la consigliera Petruzzelli che ha l'unico merito di essere diretta espressione del consigliere regionale Saverio Tammacco che, eletto nel centrodestra alle scorse elezioni regionali, siede oggi al tavolo della maggioranza in Regione Puglia. Dinnanzi a questo scenario la comunità dei democratici di Molfetta si dichiara scossa e disorientata e invoca a gran voce un radicale cambio di rotta per affermare anche a livello regionale e provinciale quel necessario rinnovamento rispetto alle scelte emerse nelle ultime Primarie Nazionali".