"Il Naso ", nuovo spettacolo al Teatro del Carro con la Compagnia L'occhio del Ciclone
Messa in scena programma per sabato 6 aprile
mercoledì 3 aprile 2019
07.00
Nuovo appuntamento al Teatro del Carro, sabato 6 aprile si terrà "Il naso" lo spettacolo de L'occhio del Ciclo Theather al Teatro del Carro di Molfetta. Il naso, in quanto organo e rilievo del volto umano è stato spesso oggetto di scritti letterari e fiabe: Uno nessuno e centomila di Pirandello (naso storto) , Cyrano de Bergerac di Rostand (naso prominente), Le Avventure di Pinocchio di Carlo Collodi (naso allungabile).
Nel racconto "Il Naso", iperbole dell'inverosimile e pietra miliare della letteratura fantastica, lo scrittore Nikolaj Vasil'evič Gogol' racconta la vicenda del tronfio e vanesio assessore collegiale Kovalev che un mattino, prima di andare al lavoro, guardandosi allo specchio, scopre che gli manca qualcosa di essenziale, di necessario: il suo naso, appunto. Con conseguente crisi di identità, imbarazzo, panico, tensione, frustrazione, Kovalev teme di veder definitivamente compromessi i propri rapporti sociali e soprattutto i futuri avanzamenti di carriera e si vede costretto a mettere in atto una disperata quanto kafkiana ricerca del suo Naso che scorazza impettito in elegante uniforme per le strade di Pietroburgo. Per di più, cosa assolutamente intollerabile, il Naso è visibilmente e ostentatamente di rango superiore al suo ex proprietario.
L'Occhio del Ciclone Theater, con la regia di Gianfranco Groccia, riprende e adatta per la scena questo amato classico della letteratura russa del XIX secolo con un numeroso cast di 13 attori: pone la lente di ingrandimento sull'assurdo della scrittura di Gogol, esalta l'aspetto umoristico, grottesco e surreale del racconto fino a comporre uno spettacolo dalla forte cifra gestuale e volutamente sopra le righe, non scevro da sfumature circensi, e con qualche spunto di amara riflessione sulla similitudine della società di ieri e quella di oggi.
Nel racconto "Il Naso", iperbole dell'inverosimile e pietra miliare della letteratura fantastica, lo scrittore Nikolaj Vasil'evič Gogol' racconta la vicenda del tronfio e vanesio assessore collegiale Kovalev che un mattino, prima di andare al lavoro, guardandosi allo specchio, scopre che gli manca qualcosa di essenziale, di necessario: il suo naso, appunto. Con conseguente crisi di identità, imbarazzo, panico, tensione, frustrazione, Kovalev teme di veder definitivamente compromessi i propri rapporti sociali e soprattutto i futuri avanzamenti di carriera e si vede costretto a mettere in atto una disperata quanto kafkiana ricerca del suo Naso che scorazza impettito in elegante uniforme per le strade di Pietroburgo. Per di più, cosa assolutamente intollerabile, il Naso è visibilmente e ostentatamente di rango superiore al suo ex proprietario.
L'Occhio del Ciclone Theater, con la regia di Gianfranco Groccia, riprende e adatta per la scena questo amato classico della letteratura russa del XIX secolo con un numeroso cast di 13 attori: pone la lente di ingrandimento sull'assurdo della scrittura di Gogol, esalta l'aspetto umoristico, grottesco e surreale del racconto fino a comporre uno spettacolo dalla forte cifra gestuale e volutamente sopra le righe, non scevro da sfumature circensi, e con qualche spunto di amara riflessione sulla similitudine della società di ieri e quella di oggi.