Il molfettese Roberto Garofoli traccia le linee guida per lotta alla criminalità
Un importante incontro a Roma
martedì 31 marzo 2015
7.08
Roberto Garofoli, capo di gabinetto del Ministro dell'Economia e delle Finanze, è stato al tavolo dei relatori della presentazione delle linee guida per la lotta alla criminalità, insieme al presidente dell'autorità anticorruzione Raffaele Cantone e al ministro dell'economia Pier Carlo Padoan.
Il piano messo a punto, prevede l'individuazione di un responsabile della prevenzione degli illeciti nelle società partecipate e controllate dal Tesoro e in quelle pubbliche, la mappatura delle aree a rischio, la tutela di chi denuncia illeciti dall'interno della pubblica amministrazione. È prevista inoltre la rotazione degli incarichi in enti e società, fondazione e associazioni di enti locali. Si tratta di una profonda riforma strutturale, una vera e propria rivoluzione.
La figura chiave per le linee guida è il "responsabile per la prevenzione della corruzione" incaricato del piano per prevenire gli illeciti. Deve essere un dirigente interno dal comportamento integerrimo. Le aziende dovranno individuare in quali aree potrebbero più facilmente verificarsi i reati di corruzione. Il documento elaborato dal ministero dell' Economia e dall' Autorità anticorruzione prevede un rigido sistema di controlli. Qualora la società ne sia sprovvista, dovrà introdurre nuovi principi e strutture di verifica dei comportamenti e degli atti.
C'è anche un codice di comportamento orientato alla prevenzione ed è stabilito che gli incarichi dirigenziali non potranno essere conferiti in caso di condanna per i reati contro la pubblica amministrazione o di contemporanei incarichi politici.
Il piano messo a punto, prevede l'individuazione di un responsabile della prevenzione degli illeciti nelle società partecipate e controllate dal Tesoro e in quelle pubbliche, la mappatura delle aree a rischio, la tutela di chi denuncia illeciti dall'interno della pubblica amministrazione. È prevista inoltre la rotazione degli incarichi in enti e società, fondazione e associazioni di enti locali. Si tratta di una profonda riforma strutturale, una vera e propria rivoluzione.
La figura chiave per le linee guida è il "responsabile per la prevenzione della corruzione" incaricato del piano per prevenire gli illeciti. Deve essere un dirigente interno dal comportamento integerrimo. Le aziende dovranno individuare in quali aree potrebbero più facilmente verificarsi i reati di corruzione. Il documento elaborato dal ministero dell' Economia e dall' Autorità anticorruzione prevede un rigido sistema di controlli. Qualora la società ne sia sprovvista, dovrà introdurre nuovi principi e strutture di verifica dei comportamenti e degli atti.
C'è anche un codice di comportamento orientato alla prevenzione ed è stabilito che gli incarichi dirigenziali non potranno essere conferiti in caso di condanna per i reati contro la pubblica amministrazione o di contemporanei incarichi politici.