Il Molfetta day celebra i molfettesi emigrati nel mondo
Passerotti: «questa è la festa degli emigrati».
sabato 10 settembre 2016
Nell'ultimo giorno di Festa Patronale, il Molfetta day ha concluso il 35° Convegno dei Molfettesi nel mondo. La giornata dedicata agli emigranti molfettesi nel mondo anche quest'anno ha avuto luogo nella villa comunale con la deposizione della corona d'alloro innanzi al busto eretto in onore di Simon Bolivar, generale, patriota e rivoluzionario venezuelano. Presenti il Commissario prefettizio Mauro Passerotti, il presidente dell'Associazione Molfettesi nel Mondo Marco Vito De Virgilio, l'ex sindaco di Molfetta Tommaso Minervini, i soci dell'Associazione e le altre autorità, insieme alle delegazioni partecipanti al 35° convegno "Molfettesi nel Mondo".
Da via Ricasoli è quindi partito il corteo in direzione della villa comunale: in testa lo stendardo dell'Associazione e a seguire le bandiere di Canada, Australia, Stati Uniti, Europa, Venezuela e Argentina, i Paesi in cui i nostri cittadini emigrarono, spinti dalla necessità e dal sogno di una vita migliore, portando però nel cuore l'eterna malinconia per la città natia. Giunto dinanzi al busto eretto in onore di Simon Bolivar, dopo l'inno di Mameli a prendere la parola, il presidente dell'Associazione Molfettesi nel Mondo Marco Vito De Virgilio che ha esordito dicendo: «sono 35 anni che portiamo la corona a Simon Bolivar il simbolo degli emigrati in Venezuela».
«Un pensiero va al nostro Pastore partito per Hoboken in missione Pastorale - ha dichiarato il giornalista Giovanni La Candia -. Questa manifestazione, va a ricordo e a memoria dei tanti molfettesi nel mondo, senza dimenticare gli emigrati che sono tornati, che tornano ancora oggi e quanti non possono più tornare».
Il Commissario prefettizio Mauro Passerotti ha voluto manifestare con la sua presenza e la vicinanza all'Associazione Molfettesi nel Mondo: «sono qui per dimostrarvi la mia amicizia. Un abbraccio caloroso va a tutta l'Associazione. Facciamo un bell'applauso a tutti gli emigrati di Molfetta e d'Italia. Questa è la festa degli emigrati. Noi commissari plaudiamo a questa iniziativa, un'iniziativa che vuole creare una giornata di ricordo, di memoria, di vicinanza della città di Molfetta a tutti i suoi emigrati. Vi comunico la disponibilità dell'Amministrazione Comunale per tutte le iniziative che l'Associazione vorrà. Mantenere vivo il rapporto con gli emigrati e con la città d'origine è importante. Per questo noi ci mettiamo a disposizione».
Tommaso Minervini ha concluso dicendo: «la vocazione di questa città è il mare che rappresenta quella grande voglia di andar via e di ritornare. Andare e poi tornare. È il grande ritmo della vita collettiva di questa città. La comunità di Molfetta è uno spirito che va oltre i propri confini».
Da via Ricasoli è quindi partito il corteo in direzione della villa comunale: in testa lo stendardo dell'Associazione e a seguire le bandiere di Canada, Australia, Stati Uniti, Europa, Venezuela e Argentina, i Paesi in cui i nostri cittadini emigrarono, spinti dalla necessità e dal sogno di una vita migliore, portando però nel cuore l'eterna malinconia per la città natia. Giunto dinanzi al busto eretto in onore di Simon Bolivar, dopo l'inno di Mameli a prendere la parola, il presidente dell'Associazione Molfettesi nel Mondo Marco Vito De Virgilio che ha esordito dicendo: «sono 35 anni che portiamo la corona a Simon Bolivar il simbolo degli emigrati in Venezuela».
«Un pensiero va al nostro Pastore partito per Hoboken in missione Pastorale - ha dichiarato il giornalista Giovanni La Candia -. Questa manifestazione, va a ricordo e a memoria dei tanti molfettesi nel mondo, senza dimenticare gli emigrati che sono tornati, che tornano ancora oggi e quanti non possono più tornare».
Il Commissario prefettizio Mauro Passerotti ha voluto manifestare con la sua presenza e la vicinanza all'Associazione Molfettesi nel Mondo: «sono qui per dimostrarvi la mia amicizia. Un abbraccio caloroso va a tutta l'Associazione. Facciamo un bell'applauso a tutti gli emigrati di Molfetta e d'Italia. Questa è la festa degli emigrati. Noi commissari plaudiamo a questa iniziativa, un'iniziativa che vuole creare una giornata di ricordo, di memoria, di vicinanza della città di Molfetta a tutti i suoi emigrati. Vi comunico la disponibilità dell'Amministrazione Comunale per tutte le iniziative che l'Associazione vorrà. Mantenere vivo il rapporto con gli emigrati e con la città d'origine è importante. Per questo noi ci mettiamo a disposizione».
Tommaso Minervini ha concluso dicendo: «la vocazione di questa città è il mare che rappresenta quella grande voglia di andar via e di ritornare. Andare e poi tornare. È il grande ritmo della vita collettiva di questa città. La comunità di Molfetta è uno spirito che va oltre i propri confini».