Il messaggio profetico di don Tonino a 22 anni dalla morte

Celebrata in Cattedrale una messa in suo onore

martedì 21 aprile 2015 7.03
A cura di Paola Copertino
La diocesi di Molfetta ha voluto ricordare, a distanza di ventidue anni dalla morte, con una celebrazione eucaristica officiata presso la cattedrale di Molfetta, la figura carismatica di don Tonino Bello, per cui è in corso il processo di beatificazione presso la Congregazione per le cause dei Santi presieduta dal cardinale molfettese Angelo Amato.

Durante l'omelia pronunciata dal vescovo, Mons. Luigi Martella, è stata più volte ribadita la centralità dell'eucarestia nella vita di don Tonino. Il vescovo ha sottolineato come le tragedie di questi giorni riguardano tutti, nessuno escluso e che il messaggio di papa Francesco è stato più volte inascoltato cadendo nel vuoto e non riuscendo a scuotere le coscienze dei politici. Viviamo in una epoca in cui prevale la globalizzazione dell' indifferenza e don Tonino era molto vicino ai drammi dei profughi, degli extracomunitari.

Oggi si specula sulle tragedie, ognuno pensa di avere la soluzione giusta, i politici, le istituzioni, le organizzazioni umanitarie. Il male, ha continuato Mons. Martella, trova sempre altre vie; domina l'insensibilità dei cuori. Bisogna, seguendo l' esempio di don Tonino, gettare semi di speranza e rieducare i cuori. Ha poi messo in luce il modo di predicare di don Tonino che aveva anticipato tanti temi oggi più che mai attuali anche in vista del Convegno Ecclesiale di Firenze. Mons. bello aveva già intuito il tema con lungimiranza profetica. Aveva la capacità di essere avanti, di anticipare i tempi. Ha quindi auspicato ad adottare il suo stile di vita e i suoi comportamenti. Don Tonino, ha continuato Mons. Martella, non sarebbe rimasto indifferente di fronte a queste tragedie del mare e della disperazione, dove prevale la guerra fra poveri e la politica dello scarto. Si tratta di vere e proprie tragedie della povertà e della disperazione.

A conclusione della sua omelia, Mons. Martella ha auspicato che Molfetta ospiti la croce di Lampedusa, costruita con il fasciame di un peschereccio affondato durante uno sbarco a Lampedusa e che ricorda tanto il crocifisso della "collocazione provvisoria" presente nel Duomo di Molfetta e tanto amato da don Tonino. A ventidue anni di distanza il messaggio di don Tonino si conferma profetico, anticipatore di tanti temi e molto attuale.