Il mercato settimanale a Molfetta cambia sede, insorgono Unimpresa e Casambulanti
Montaruli: «Non ci faremo buttare in campagna»
lunedì 8 ottobre 2018
9.29
La notizia sempre più insistente del trasferimento del mercato che si svolge il giovedì in via Salvucci a Molfetta ha immediatamente messo in Agitazione le Associazioni UNIMPRESA e CASAMBULANTI le quali si sono da tempo dichiarate contrarie a qualunque trasferimento del mercato in area periferica qual è quella del comparto 15, fra la complanare alla SS 16, via Mons. Bello e via dei Salesiani.
I quasi 400 concessionari di posteggio nel mercato del giovedì sono pronti a manifestare il loro dissenso rispetto ad una decisione inaccettabile ed improponibile, specie se giustificata con futili motivi che non trovano neppure riscontro nelle vigenti disposizioni normative regionali.
Ad alzare la voce sull'argomento è stato il sindacalista andriese Savino Montaruli, in rappresentanza delle due Associazioni di Categoria UNIMPRESA e CasAmbulanti che già nell'incontro dello scorso 4 maggio 201 espressero parere decisamente contrario a qualunque ipotesi di trasferimento.
Montaruli ha dichiarato: "ho partecipato personalmente alla riunione dello scorso 4 maggio quando per la prima volta siamo stati sentiti a proposito di un eventuale trasferimento del mercato del giovedì. Le mie dichiarazioni sono verbalizzate ed ho affermato con convinzione che il mercato deve restare esattamente dove si trova. Mi dispiace, invece, leggere le dichiarazioni degli altri esponenti rappresentanti di Associazioni che hanno addirittura sostenuto questa scelta dichiarandosi favorevoli al trasferimento. Una posizione assurda ed incomprensibile che potrebbe produrre serie conseguenze riconducibili a responsabilità di chi continua ad esprimere pareri e giudizi su decisioni vitali per la Categoria che anche in questo caso costoro non hanno mai consultato. Da parte nostra dichiariamo sin da ora lo Stato di Agitazione per una decisione che porterebbe allo stremo finale il piccolo commercio molfettese, dopo averlo umiliato consentendo l'invasione della grande distribuzione organizzata, anche in questo caso senza aver ascoltato minimi segnali di dissenso da chi afferma di difendere la piccola imprese ma nei fatti non dimostra di farlo, anzi. In quanto al procedimento che avrebbe portato a questa scelerata scelta dell'amministrazione comunale molfettese di trasferire il mercato leggiamo sulle deliberazioni che tale decisione sarebbe stata addirittura assunta già dal 2010 con la deliberazione nr. 53 del consiglio comunale che approvava l'atto di indirizzo del trasferimento. A questo punto verrebbe da chiedersi perché la notizia dell'atto di indirizzo del trasferimento sia stata tenuta celata per tanti anni e chi si è espresso in merito all'approvazione di quel Piano del Commercio, con quali pareri, con quali consultazioni. Non ci faremo buttare in campagna, in estrema periferia come vorrebbe fare l'amministrazione comunale di Molfetta. La gente vuole il mercato in centro ed i commercianti titolari dei posteggi nei mercati non vogliono morire. Se poi qualcuno caldeggia questa decisione pe difendere posizioni diverse allora lo dica apertamente oppure si faccia da parte perché i giochetti polisindacali, anche a Molfetta, devono finire, per sempre. Abbiamo ben altro da fare che rincorrere le amministrazioni comunali per i danni o le inerzie di altri" – ha concluso Montaruli.
I quasi 400 concessionari di posteggio nel mercato del giovedì sono pronti a manifestare il loro dissenso rispetto ad una decisione inaccettabile ed improponibile, specie se giustificata con futili motivi che non trovano neppure riscontro nelle vigenti disposizioni normative regionali.
Ad alzare la voce sull'argomento è stato il sindacalista andriese Savino Montaruli, in rappresentanza delle due Associazioni di Categoria UNIMPRESA e CasAmbulanti che già nell'incontro dello scorso 4 maggio 201 espressero parere decisamente contrario a qualunque ipotesi di trasferimento.
Montaruli ha dichiarato: "ho partecipato personalmente alla riunione dello scorso 4 maggio quando per la prima volta siamo stati sentiti a proposito di un eventuale trasferimento del mercato del giovedì. Le mie dichiarazioni sono verbalizzate ed ho affermato con convinzione che il mercato deve restare esattamente dove si trova. Mi dispiace, invece, leggere le dichiarazioni degli altri esponenti rappresentanti di Associazioni che hanno addirittura sostenuto questa scelta dichiarandosi favorevoli al trasferimento. Una posizione assurda ed incomprensibile che potrebbe produrre serie conseguenze riconducibili a responsabilità di chi continua ad esprimere pareri e giudizi su decisioni vitali per la Categoria che anche in questo caso costoro non hanno mai consultato. Da parte nostra dichiariamo sin da ora lo Stato di Agitazione per una decisione che porterebbe allo stremo finale il piccolo commercio molfettese, dopo averlo umiliato consentendo l'invasione della grande distribuzione organizzata, anche in questo caso senza aver ascoltato minimi segnali di dissenso da chi afferma di difendere la piccola imprese ma nei fatti non dimostra di farlo, anzi. In quanto al procedimento che avrebbe portato a questa scelerata scelta dell'amministrazione comunale molfettese di trasferire il mercato leggiamo sulle deliberazioni che tale decisione sarebbe stata addirittura assunta già dal 2010 con la deliberazione nr. 53 del consiglio comunale che approvava l'atto di indirizzo del trasferimento. A questo punto verrebbe da chiedersi perché la notizia dell'atto di indirizzo del trasferimento sia stata tenuta celata per tanti anni e chi si è espresso in merito all'approvazione di quel Piano del Commercio, con quali pareri, con quali consultazioni. Non ci faremo buttare in campagna, in estrema periferia come vorrebbe fare l'amministrazione comunale di Molfetta. La gente vuole il mercato in centro ed i commercianti titolari dei posteggi nei mercati non vogliono morire. Se poi qualcuno caldeggia questa decisione pe difendere posizioni diverse allora lo dica apertamente oppure si faccia da parte perché i giochetti polisindacali, anche a Molfetta, devono finire, per sempre. Abbiamo ben altro da fare che rincorrere le amministrazioni comunali per i danni o le inerzie di altri" – ha concluso Montaruli.